A cosa serve la calendula: proprietà e impieghi
Proprietà, benefici e i vari utilizzi
Oggi scopriremo insieme a cosa serve la calendula. Pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee, la calendula è rinomata come pianta officinale. Si tratta infatti di uno dei rimedi più usati nella medicina ayurvedica.
Dal punto di vista fitoterapico, sono i fiori la parte più interessante di questa pianta. È infatti proprio da questi fiori giallo-arancioni, riuniti in capolini, che si estrae la droga impiegata in fitoterapia e in ambito cosmetico.
Sommario
- A cosa serve la calendula: proprietà
- Cosa contiene la calendula
- A cosa serve la calendula: ecco quando è utile
- A cosa serve la calendula per la pelle
- A cosa serve la calendula per la bocca e le mucose
- A cosa serve la calendula per l’apparato gastrointestinale
- A cosa serve la calendula per l’apparato uro-genitale
- A cosa serve la calendula per l’apparato respiratorio
- I benefici della calendula per la salute dell’apparato cardiocircolatorio
- In quali forme si utilizza la calendula
- A cosa serve la crema di calendula
- A cosa serve l’infuso di calendula
- A cosa serve la tintura madre di calendula
- Come e quando fare gli impacchi di calendula
- A cosa serve l’olio di calendula
- Quali sono i principali utilizzi della calendula
- Controindicazioni
- Alcune curiosità sulla calendula e le sue origini
- Altri approfondimenti
A cosa serve la calendula: proprietà
In ambito fitoterapico, alla calendula vengono riconosciute numerose proprietà benefiche. Vediamole nel dettaglio.
- Lenitiva a Antinfiammatoria, sia a livello interno (sistema digerente, apparato respiratorio, apparato uro-genitale, mucose…) sia a livello esterno (pelle irritata, eczemi, dermatiti, scottature solari, punture di insetti…)
- Cicatrizzante: accelera il processo di guarigione di tagli, ferite, ulcere, ustioni e piaghe
- Spasmolitica
- Antisettica e Disinfettante
- Emmenagoga (stimola il ciclo mestruale)
- Coleretica: stimola la produzione di bile, promuovendo la digestione dei grassi e la conseguente eliminazione di colesterolo e trigliceridi in eccesso
Cosa contiene la calendula
La calendula è riconosciuta come pianta officinale. Tutte le proprietà sopra elencate, sono da attribuire a composti attivi contenuti nei suoi fiori. Nello specifico, ci riferiamo ai seguenti principi attivi:
- Olio essenziale
- Flavonoidi
- Composti terpenici
- Steroidi
- Triterpenoidi
- Steroli chininici
- Mucillagini
- Tannini pirogallici
- Vitamina C
- Carotenoidi
- Amminoacidi
- Acido clorogenico
- Saponine
- Acido calendico
A cosa serve la calendula: ecco quando è utile
Come si può dedurre dalle sue numerose proprietà appena elencate, la calendula risulta utile ed efficace per molteplici usi.
In generale, è un ottimo rimedio naturale in caso di:
- pelle arrossata
- infiammazione di pelle e mucose
- pelle secca
- irritazione del cavo orale
- tagli, piccole ferite e ragadi al seno, di cui ne favorisce la cicatrizzazione
- ciclo mestruale irregolare
- dolori e spasmi addominali, sia di natura gastrointestinale che legata al ciclo mestruale
- scottature ed eritemi solari
- dermatiti da pannolino
A cosa serve la calendula per la pelle
Grazie alle sue proprietà calmanti e lenitive, la calendula è un prezioso alleato della pelle. I flavonoidi in essa contenuti, infatti, accelerano il turn over naturale della pelle, ripristinando le normali condizioni fisiologiche dell’epidermide.
Emolliente ed idratante, è un ottimo rimedio in caso di pelle secca e screpolata, eczemi e dermatiti di varia natura (allergica, da pannolino, da contatto e da radioterapia). Dona sollievo e placa il prurito provocato dalle punture d’insetto. Inoltre, lenisce le scottature anche causate da una scorretta o esagerata esposizione al sole.
Essendo un potente cicatrizzante, la calendula è efficace per accelerare la guarigione di piccole ferite, come taglietti ed abrasioni, così come anche di ulcere, piaghe da decubito e ragadi.
Sotto forma di tintura madre (o come componente di creme), viene usata come rimedio naturale contro acne e brufoli.
L’olio di calendula, invece, si rivela efficace per ammorbidire la pelle ispessita, tipica in presenza di calli e duroni.
Gli impacchi topici con infuso di calendula sono utili per tonificare la pelle e combattere i punti neri. Aiuta inoltre a migliorare tono e colorito dell’incarnato.
A cosa serve la calendula per la bocca e le mucose
Sciacqui e gargarismi con la tintura madre di calendula diluita in acqua sono utili in presenza di infiammazioni del cavo orale: afte, ulcere della mucosa, gengiviti, gola infiammata ed arrossata.
A cosa serve la calendula per l’apparato gastrointestinale
Oltre ad essere un ottimo rimedio naturale in caso di gastrite, ulcera peptica, colite, infiammazioni a carico del fegato e della cistifellea, l’infuso di calendula è altresì utile per stimolare l’appetito, favorire la digestione, regolarizzare la motilità intestinale e combattere i gas.
A cosa serve la calendula per l’apparato uro-genitale
La calendula viene spesso consigliata per la cura e la prevenzione delle infiammazioni del sistema uro-genitale, come cistite, candida, vaginite, uretrite ed herpes genitale. Inoltre, è un’ottima alleata per le donne in quanto aiuta a regolarizzare il ciclo mestruale, donare sollievo sia per i dolori mestruali che per i tipici disturbi della menopausa, come le vampate. Per questa funzione risultano efficaci le gocce di tintura madre.
A cosa serve la calendula per l’apparato respiratorio
Le sue proprietà antiinfiammatorie, fanno della calendula un ottimo rimedio, utile per alleviare le infiammazioni a carico delle vie respiratorie, come tosse, raffreddore, bronchite, asma e sinusite. Oltre a disinfettare le vie aeree, aiuta anche ad espellere il catarro.
I benefici della calendula per la salute dell’apparato cardiocircolatorio
Da vari studi è emerso che la calendula agisce beneficamente sulla salute dell’apparato cardiocircolatorio, in quanto aiuta ad abbassare i livelli di colesterolo LDL e dei trigliceridi nel sangue, così come a mantenere entro i giusti livelli la pressione sanguigna. Tutto ciò contribuirebbe a limitare la formazione di placche aterosclerotiche, mantenendo in salute il cuore.
Inoltre, in caso di vene varicose, aiuterebbe ad irrobustire i vasi.
In quali forme si utilizza la calendula
I fiori e le foglie di calendula possono essere usati sotto varie forme, sia freschi che essiccati. Ecco le principali formulazioni.
- Tisana, decotto o infuso: indicati per uso interno, utili per il trattamento di problemi digestivi, infiammazioni dell’apparato gastrointestinale, dolori addominali anche provocati da ciclo mestruale. Il decotto è utile anche per fare impacchi per lenire la pelle infiammata e arrossata
- Olio: efficace cicatrizzante
- Tintura madre: estratto liquido da assumere, sotto forma di poche gocce diluite in acqua, da tenere alcuni secondi sotto la lingua.
- Crema: Indicata per uso esterno, la pomata di calendula è il rimedio più comunemente diffuso per lenire le irritazioni della pelle
Tutti questi prodotti a base di calendula sono facilmente reperibili in farmacia, para-farmacia, erboristeria e ovviamente sugli store online.
Dosaggi consigliati
Pur trattandosi di un prodotto naturale, anche con le erbe officinali è importante non esagerare con le quantità ed attenersi alle dosi consigliate. Qui di seguito riportiamo i dosaggi indicativi suggeriti. Tuttavia, a seconda dei casi, ognuno deve attenersi alla posologia suggerita dall’erborista o dal fitoterapeuta.
- Tisana o infuso: 1 cucchiaio di fiori di calendula da filtrare in una 1 tazza di acqua bollente (circa 200 ml)
- Gargarismi con infuso: da 2 a 4 volte al giorno
- Impacchi con decotto: preparare un decotto filtrando 1-2 gr di droga in 150 ml di acqua e fare impacchi di 30 – 60 minuti, da 2 a 4 volte al giorno
- Olio: un paio di gocce
- Tintura madre: da 30 a 40 gocce, 2-3 volte al dì
- Crema: da 2 a 4 applicazioni al giorno, massaggiando sulla zona arrossata fino al completo assorbimento del prodotto
A cosa serve la crema di calendula
La crema di calendula è uno dei prodotti più diffusi. Nutriente e lenitiva, lenisce e dona sollievo alla pelle in caso di irritazioni, scottature solari, orticaria, psoriasi ed eczemi. Grazie al suo effetto cicatrizzante, favorisce ed accelera il processo di guarigione di piccole ferite, piaghette ed ulcere. Infine, ammorbidisce la pelle secca e screpolata.
Riassumendo, quindi, la calendula sotto forma di crema, unguento o pomata è utilizzata per uso topico nei seguenti casi:
- infiammazioni della pelle di varia natura
- scottature solari
- punture di insetto,
- tagli e piccole ferite
- bruciature e ustioni
- geloni
- ematomi
- strappi muscolari
- emorroidi infiammate
- vene varicose
A cosa serve l’infuso di calendula
Sorseggiare l’infuso di calendula dona sollievo grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e riparative.
È utile, ad esempio, per alleviare lo stato infiammatorio in caso di gastrite ed ulcere dello stomaco, favorire la digestione e placare dolori e spasmi addominali, anche causati da motivi legati al ciclo mestruale, e non solo di carattere gastrointestinale.
Come preparare la tisana alla calendula
Per preparare la tisana alla calendula occorre procurarsi dei fiori di calendula freschi o essiccati.
In una tazza di acqua molto calda (250 ml circa), aggiungere 1 cucchiaino di fiori secchi o 2-3 fiori freschi. Coprire la tazza e lasciare in infusione per 12 minuti circa. Trascorso il termine suggerito per l’infusione, filtrare i fiori con un colino a trama fitta o con una garza.
A piacere, addolcire con miele e sorseggiare calda o tiepida.
A cosa serve la tintura madre di calendula
La tintura madre di calendula è per uso interno. La si può acquistare in farmacia o erboristeria, oppure la si può preparare a casa mettendo a macerare le sommità fiorite della pianta all’interno di una miscela costituita da acqua e alcool.
La tintura madre di calendula risulta utile nei seguenti casi.
- Aiutare la digestione: 20 gocce prima dei pasti
- Ciclo mestruale irregolare: 30-40 gocce da 1 a 3 volte al giorno, cominciando 7-8 giorni prima del ciclo e fino alla fine dello stesso
- Gengivite e infiammazione del cavo orale: fare sciacqui e gargarismi con alcune gocce di tintura madre diluite in acqua
Come e quando fare gli impacchi di calendula
Gli impacchi a base di calendula sono utili in caso di pelle irritata, infiammata e scottata. Per preparare la soluzione con cui fare gli impacchi è sufficiente mettere in acqua calda una manciata di petali secchi di calendula e lasciarli in infusione per 15-20 minuti. Dopo aver filtrato i fiori, attendere che l’infuso si raffreddi. Quindi immergervi una garza sterile e applicare sulla parte lesa per minimo 10 minuti, o anche più, a seconda del bisogno.
A cosa serve l’olio di calendula
Può essere applicato sulla pelle irritata e/o scottata con delicati movimenti circolari. A scopo lenitivo, le mamme spesso lo utilizzano per il sederino dei bambini arrossato a causa del pannolino.
Inoltre, l’olio di calendula è un’ottima base per unguenti o aggiunto a creme e lozioni.
Come fare l’olio di calendula
L’olio di calendula, come tutti i prodotti a base di questa pianta medicinale, è reperibile in erboristeria, farmacia, para-farmacia e online. In alternativa, è possibile anche preparalo a casa. Vediamo come fare.
- Procuratevi un recipiente di vetro e riempitelo con dell’olio extravergine d’oliva
- Aggiungete all’olio EVO dei fiori secchi di calendula. Indicativamente, 50 gr di fiori secchi in 500 ml di olio
- Chiudete il recipiente e fate macerare per 20 giorni circa
- Una volta trascorso il periodo di macerazione, filtrate l’olio
A seconda degli impieghi, l’olio di calendula può essere utilizzato puro, mescolato ad altri oli o aggiunto in altre formulazioni, come creme e unguenti.
Il prodotto va conservato in frigorifero.
Quali sono i principali utilizzi della calendula
Come s’è visto, per le sue proprietà lenitive e calmanti, la calendula viene spesso usata in ambito cosmetico-fitoterapico, sotto forma di creme ed unguenti, olio e tintura madre.
Tuttavia, sebbene pochi lo sapranno, i fiori di calendula possono essere usati anche a scopo alimentare.
Utilizzi dei fiori di calendula in cucina
Aggiunti in risotti, zuppe e insalate, i fiori di calendula donano ai piatti una nota lievemente amara. I fiori ancora in boccio si possono mettere sott’aceto, esattamente come si fa coi capperi.
Controindicazioni
In linea generale, la calendula è una pianta considerata sicura. L’utilizzo dei prodotti a base di calendula è però sconsigliato nei seguenti casi:
- allergia alla pianta o alle Asteracee in generale, in particolare camomilla, ambrosia e arnica
- gravidanza (può provocare l’aborto)
- allattamento (può provocare irritazioni al neonato)
Interazioni con farmaci
La calendula potrebbe interagire con alcuni farmaci, in particolare, antidiabetici, anticoagulanti, ipotensivi e sedativi. Inoltre, potrebbe anche interferire con l’assorbimento di alcuni minerali, tra cui il ferro. Per questo, se si segue continuativamente una terapia farmacologica per qualche patologia cronica, è bene consultare il proprio medico prima di utilizzare un prodotto a base di calendula.
Alcune curiosità sulla calendula e le sue origini
La calendula è una pianta di grande fascino per via delle affascinanti leggende che aleggiano attorno ad essa.
Si narra che Flora, la divinità romana dei fiori, creò la calendula per decorare il suo tempio. Nella cultura greca, invece, la calendula era un simbolo di dispiacere, in quanto – la leggenda narra – nacque dalle lacrime di Afrodite, che piangeva la morte di Adone.
Le proprietà terapeutiche della calendula erano note fin dai tempi degli antichi Egizi. Tuttavia, nel corso della storia, questa pianta è stata impiegata anche per altri utilizzi. I greci, ad esempio, la usavano per tingere i tessuti, mentre in epoca medioevale veniva considerata una pianta magica, usata per preparare pozioni d’amore, scacciare il male e indovinare il futuro.
Etimologia
Ci sono 2 interpretazioni sul significato etimologico del nome “calendula”.
Secondo la prima ipotesi, pare che derivi dal latino “calendae”, il primo giorno di ogni mese nel calendario romano. Si riteneva infatti che tale pianta fiorisse ogni mese dell’anno.
La seconda interpretazione, invece, ritiene che il nome abbia origine dal greco “kàlanthos”, che vuol dire “cesta” o “coppa”, facendo riferimento alla forma dei fiori.
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Ultimo aggiornamento il 9 Maggio 2024 da Rossella Vignoli