Orto e giardino

Orti urbani per sfamare Gaza

La Striscia di Gaza, tormentato territorio palestinese confinante con Egitto e Israele, si trova ad affrontare quotidianamente numerosi problemi – fra cui povertà, situazione politica estrema, violazione dei diritti umani – e, fra questi, quello dell’alimentazione.

Orti urbani per sfamare Gaza

Il problema dell’approvvigionamento alimentare, infatti, sta divenendo sempre più serio, anche a causa dell’affollamento urbano della zona, la quale è considerata uno dei luoghi con la maggiore densità di popolazione al mondo (superiore a 700 ab./km²).

Tale concentrazione sta portando a una graduale diminuzione degli spazi a disposizione per coltivare il cibo: quelle che prima erano terre da coltivare oggi sono diventati spazi urbanizzati.

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Per provare ad affrontare la crisi alimentare presente a Gaza, la FAO (Food and Agriculture Organization) ha istituito un progetto che permette di realizzare orti urbani in spazi molto ristretti grazie alla tecnica della coltura idroponica (o idrocoltura), cioè la coltivazione senza terra.

Oltre alla FAO, altre organizzazioni hanno partecipato all’approvvigionamento alimentare di Gaza distribuendo inizialmente ad alcune famiglie i kit per il giardinaggio fai-da-te, con inclusi i semi e le attrezzature necessarie per la coltivazione (come i serbatoi d’acqua e i tubi per l’irrigazione).

PERCHE NON PROVARE: Cos’è la coltivazione idroponica?

In questo modo, le famiglie possono direttamente coltivare e avere a disposizione una parte del proprio cibo. Infatti, alcune delle terrazze delle palazzine di Gaza City si sono trasformate in orti urbani con verdure ed erbe aromatiche varie. Inoltre, le famiglie che preferivano aumentare il numero del bestiame hanno ricevuto conigli e polli, insieme a una formazione riguardante la gestione dei loro nuovi allevamenti.

Il progetto ha dunque la finalità di trovare una via per garantire la sicurezza alimentare di Gaza e questo potrebbe essere, seppur tra innumerevoli difficoltà, un piccolo inizio per un maggior sostentamento delle popolazioni locali.

Simona Treré

Classe 1984, si è laureata a Bologna in Scienze della Comunicazione (con una tesi su Green Marketing e Green Communication) e ha conseguito il master in Comunicazione Ambientale a Roma. Dal 2009 lavora nel settore della sostenibilità ambientale seguendo la comunicazione e la progettazione ambientale per aziende del territorio. Grazie ai suoi studi e al suo lavoro si è potuta dedicare a una delle passioni: l’ecologia e il rispetto per la natura (nei suoi vari, complicati e meravigliosi aspetti). Per divertimento ha sfilato come modella di abiti green e per hobby si è avvicinata all’affascinante mondo dei “rifiuti-non rifiuti” attraverso il riciclo creativo, creando e vendendo oggetti realizzati con materiale di recupero.

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