La pompa di calore è un apparecchio capace di sfruttare una sorgente esterna (come il sole) per generare aria calda o fredda. Offre elevati risparmi, ma non è semplice installarne una.
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La pompa di calore è un sistema di climatizzazione decisamente green. Perché utilizza una fonte esterna per generare calore oppure refrigerare.
In pratica funziona come un frigorifero, ma al contrario. Estrae cioè il calore da una fonte naturale (aria, acqua o terra) esterna e lo immette all’interno dell’edificio. Temperatura e diffusione del calore variano in funzione del tipo di impianto di riscaldamento usato.
All’interno della pompa di calore è presente un circuito che contiene un fluido o gas refrigerante, un compressore elettrico e due scambiatori.
Questo gas (spesso è freon) ha la capacità di assorbire calore e, quando viene compresso, innalzare la sua temperatura, per cederlo così all’impianto di riscaldamento. L’energia resa all’impianto è da 3 a 6 volte maggiore di quella spesa dal compressore.
In particolare il gas assorbe energia dal primo scambiatore per cederla al secondo tramite il compressore. Si aggiunge così ulteriore energia al circuito.
Invertendo il ciclo degli scambiatori si avrà il raffreddamento, che comporta un semplice rilascio di energia nel sottosuolo e la deumidificazione dell’aria presente negli ambienti.
Viene definito, non a caso, un impianto geotermico. Installando infatti le tubature a circa 80-100 m di profondità, è in grado di prendere o cedere calore dal sottosuolo, infatti già a 2 metri di profondità la temperatura del suolo rimane sempre tra i 5° e i 18°.
Il ciclo può prendere energia da diverse sorgenti naturali e rinnovabili (suolo, acqua e aria), per questo vi sono vari tipi di pompe di calore.
Una pompa di calore è ideale in abitazioni nuove, accoppiata ad impianti a pavimento o a radiatori che funzionano con acqua a bassa temperatura. Nel caso di riqualificazione di un impianto tradizionale, si può prevedere di abbassare la temperatura di funzionamento dei radiatori esistenti.
Ce ne sono diversi tipi:
Le pompe ad aria possono essere utilizzate in abbinamento ad altri impianti o fonti di riscaldamento-raffreddamento (anche per produrre l’acqua calda sanitaria). Oppure, tramite un riscaldatore a propano di supporto, possono avere funzione bivalente.
Resa e risparmio energetico sono elevati. Tanto più il proprio impianto di riscaldamento è costoso, tanto più sarà conveniente avere una pompa di calore. Se abbinato ad un sistema di riscaldamento o di raffreddamento radiante e se correttamente installato, questo apparecchio può comportare anche un risparmio in bolletta di ben il 70%.
Ma installare un impianto geotermico non è semplice e nemmeno poco costoso, anche se la spesa può essere recuperata grazie all’eco-bonus energetico del 65% valido anche per l’anno 2020.
Innanzitutto, è necessario che presenti un fluido antigelo mantenuto a bassa temperatura, per essere più efficiente. Ma anche che abbia un’elevata potenza elettrica. A questo proposito, però, la rumorosità potrebbe costituire un disagio.
Quindi, è necessario accertarsi di poterlo installare all’esterno, meglio se in abbinamento ad un secondo contatore. In questo caso, il consumo di elettricità sarà più contenuto e avere l’apparecchio sarà effettivamente un vantaggio.
Ideale per ridurre i consumi di energia e le emissioni di CO2, la pompa di calore è la scelta decisamente più sostenibile, rispetto agli impianti tradizionali a gas o a idrocarburi.
Una pompa di calore è adatta in una abitazione nuova, accoppiata ad impianti a pavimento o a radiatori che funzionano con acqua a bassa temperatura. Nel caso di riqualificazione di un impianto tradizionale, si può prevedere di abbassare la temperatura di funzionamento dei radiatori esistenti.
Si può scegliere di averla:
Per scegliere un apparecchio si valuta il suo coefficiente di rendimento, detto COP (Coefficient of Performance), ossia il rapporto tra la potenza termica resa all’impianto e quella spesa dalla pompa di calore. È un valore indicato dal fabbricante sulla base di condizioni di lavoro e temperature stanadard.
Se la pompa di calore fornisce 4 kW all’impianto di riscaldamento, assorbendo 1 kW, il suo COP è 4.
Per valutare realmente consumi e resa di un apparecchio di questo tipo, bisogna calcolarne il rendimento stagionale (SPF O SCOP). A partire quindi dal COP in fase progettuale si stima un valore di rendimento stagionale che terrà conto delle reali condizioni di lavoro della pompa sulla base dell’impianto termico a cui va allacciata e di vari fattori, tra cui:
È dunque importante valutare le potenzialità dell’apparecchio rispetto allo stato dell’edificio, ai lavori di installazione che andrebbero effettuati ed all’abbinamento con eventuali altre tecnologie già presenti.
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