Risparmio energetico

Lampadine a basso consumo: come funzionano e quanto consumano

Pro e contro e le principali differenze con le lampadine a LED

Devi cambiare le lampadine di casa o dell’ufficio e vuoi valutare una soluzione più conveniente? Le lampadine a basso consumo sono un’opzione possibile da prendere in considerazione. Si tratta di lampade fluorescenti compatte (CFL) che possono durare fino a 50 volte di più rispetto ad una lampadina a incandescenza, con un risparmio energetico del 70%-80%.
In questo articolo andremo a vedere come funzionano queste lampadine, i loro pro e i loro contro, e le differenze con le lampadine a led.

Lampadine a basso consumo: come funzionano e quanto consumano

Quali sono le lampadine a basso consumo

Le prime lampadine a basso consumo sono state le lampade fluorescenti compatte (CFL – compact fluorescent lamp). Possono durare fino a 50 volte di più rispetto ad una lampadina a incandescenza, utilizzando il 70%-80% di energia in meno.

Le lampadine CFL si accendono nel momento in cui una corrente elettrica passa attraverso un tubo all’interno del quale si trovano argon e vapore di mercurio in piccola quantità. Il processo va a creare una luce ultravioletta invisibile, che eccita le molecole del cosiddetto fosforo, un rivestimento fluorescente all’interno del tubo, che emette luce visibile.

Sempre nell’ambito delle lampadine a basso consumo, ancora più efficienti e ormai sempre più diffuse, sono le lampadine a LED (diodo a emissione luminosa). Hanno una lunghissima durata (fino a 50.000 ore) e trasformano in luce fino al 95% della loro energia.

Il LED è un materiale allo stato solido. Si tratta di un semiconduttore chiamato diodo, composto da un materiale che può essere attraversato facilmente dall’elettricità. Nel momento in cui l’elettricità passa attraverso il diodo, questo emette i fotoni, particelle elettromagnetiche che producono la luce.

Come funzionano le lampadine a basso consumo

All’interno delle lampadine a basso consumo energetico c’è una corrente elettrica che viene guidata tramite un tubo che contiene gas argon e una piccola quantità di vapori di mercurio. Questo produce una luce ultravioletta, non visibile a occhio nudo, che va a stimolare il rivestimento fluorescente posto all’interno della lampadina. A sua volta, questo rivestimento emette una luce visibile.

Al momento dell’accensione, le lampadine a basso consumo richiedono una maggiore quantità di energia; poi, però, consumano ben il 70% di energia in meno a differenza delle lampadine ad incandescenza.

Tipi di attacco

Quando si deve cambiare una lampadina, è necessario tener conto del tipo di attacco e delle sue dimensioni.

  • E27: attacco grande
  • E14: attacco piccolo
  • B22: attacco a baionetta
  • GU10: lampade a spot

Le cifre numeriche stanno a indicare il diametro (in millimetri) della filettatura.

Pro e contro delle lampadine a basso consumo

Soffermiamoci ora sui vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di lampadine.

I vantaggi delle lampadine a basso consumo

Possiamo dire che queste lampadine hanno numerosi punti forti:

  • un ciclo di vita molto più lungo rispetto a una lampadina ad incandescenza (fino a 5 volte di più)
  • consumano molto meno rispetto alle lampadine a incandescenza
  • disponibili con attacchi diversi
  • diverse temperature di colore a seconda della composizione della polvere fluorescente, è infatti possibile ottenere varie tonalità calde, dal bianco tendente al giallo-arancio, o fredde, bianco tendente al blu-violetto

Lampadine a basso consumo

Gli svantaggi delle lampadine a basso consumo

Tra gli svantaggi di queste lampadine troviamo però:

  • più fragili, possono quindi rompersi facilmente, rilasciando il mercurio contenuto all’interno, oltre a migliaia di frammenti di vetro molto taglienti
  • tendenza a surriscaldarsi, generando così una dispersione dell’energia attraverso il calore
  • richiedono un po’ di tempo per raggiungere il massimo dell’intensità luminosa
  • ciclo vitale che si accorcia notevolmente se si continua ad accendere-spegnere
  • intensità luminosa che si esaurisce in breve tempo
  • bassa resa cromatica
  • non sono compatibili con diversi dispositivi

Lampadine a LED

Come spiegato anche in precedenza, le lampadine LED sono migliori rispetto alle CFL.
Riassumiamo qui di seguito i vantaggi che le lampadine a Led offrono rispetto alle CFL:

  • consumano fino al 70% in meno delle lampadine CFL
  • non richiedono tempi di riscaldamento nel momento in cui vengono accese, ma restituiscono subito il massimo della luminosità
  • disponibili in più colori, dal bianco molto caldo (2700K) al bianco luce-giorno (6500K)
  • resa superiore (RA di 90-99)
  • diverse versioni emettono luce colorata
  • particolarmente robuste: resistono in condizioni quali umidità e presenza di vibrazioni
  • non serve alcun tipo di manutenzione
  • integrabili con un dimmer, un dispositivo per regolare l’intensità luminosa, ottimizzando i consumi elettrici
  • smaltibili in maniera sicura in quanto non contengono materiali pericolosi o tossici come il mercurio
  • controllabili da remoto tramite app di domotica (smartphone o tablet, oppure attraverso gli assistenti vocali come Alexa o Google Home)

Attualmente, le lampade a LED costituiscono la tecnologia d’illuminazione più avanzata, ed i costi iniziali vengono ammortizzati in breve tempo grazie al risparmio in bolletta. Inoltre, dal momento che durano più a lungo, hanno un impatto sull’ambiente molto ridotto.

Quanto consumano le lampadine a basso consumo

Di media, il consumo stimato per 500 ore di luminosità, è di 1150 kW, contro i 500 kW delle lampadine LED.

Lampadine a basso consumo luce calda

Le lampadine possono avere una tonalità di luce calda o fredda. Al momento dell’acquisto di una lampadina, questo è un fattore molto importante nella scelta, da valutare attentamente. La tonalità di luce, infatti, influisce sulla percezione dell’ambiente stesso ed anche sul benessere di chi lo vive.

In generale, le luci fredde sono adatte ai luoghi di lavoro, dove si svolgono attività che richiedono un’ottima visibilità. Di contro, invece, le tonalità calde sono indicate per tutti quegli ambienti che devono essere accoglienti, confortevoli e rilassanti.

Lampadine a basso consumo di classe A

Grazie alla nuova etichetta energetica predisposta dall’UE per le lampadine, si può capire se si tratta davvero di un prodotto a basso consumo. Anche per le lampadine, la classe energetica viene stabilita su una scala come per gli elettrodomestici.
Si va dalla classe G alle classe A. Ad ogni lettera corrisponde anche un colore, dal rosso (peggiore) al verde (più performante in termini di consumo energetico).

Sulle confezioni è riportato anche un QR Code, scansionando il quale è possibile accedere ad altri dati, quali:

  • durata media della lampadina
  • tipo di luce (fredda, neutra oppure calda)
  • livello di regolazione per l’intensità luminosa
  • incidenza del lampeggiamento (effetto sfarfallio)
  • effettiva resa della tonalità cromatica

Ovviamente, si raccomanda di scegliere lampadine con classe A.

Altri consigli sul tema del risparmio energetico

Leggi anche questi articoli sul risparmio energetico in casa e come scegliere gli elettrodomestici:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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