Mangiare sano

Quanto mais nascosto che mangiamo…

In Italia, vengono coltivati circa 100 milioni di quintali di mais distribuiti soprattutto tra l’industria dei mangimi e l’industria di prima trasformazione, che estrae dai chicchi la pasta di amido, molto utilizzata nel settore farmaceutico (per ricavare un film che protegge le capsule dai germi) e cartaceo.

Quanto mais nascosto che mangiamo…

Ma la stragrande maggioranza del mais consumato è ‘nascosto’! Infatti il mais è come il maiale: non si butta via niente. Spesso viene utilizzato sottoforma di glucosio o sciroppo di glucosio; maltodestrine, destrine, amido di mais modificato, sorbitolo, reperibili in un un numero esorbitante di alimenti (insospettabili).

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Si mette nelle bevande, negli sciroppi, nelle barrette, nei succhi di frutta, nei biscotti, nelle creme (come le marmellate), nelle merendine e cereali per la prima colazione, per conferire un aspetto goloso alle croste e per dolcificare, al posto dello zucchero. Viene usato nella produzione di birra e in alcuni alcolici come il whisky sottoforma di malto, in sostituzione del malto d’orzo o del luppolo, più nobili e quindi costosi.

Sottoforma d’olio e farina lo troviamo soprattutto nei secondo derivati dell’industria alimentare; si tratta per lo più di additivi come gli addensanti per budini, gelati, preparati istantanei (per puré e dolci). È presente inoltre nelle gelatine, nei prodotti precotti (in scatola o surgelati), negli alimenti per bambini, nel pane e nei derivati del pane, e nelle salse come la maionese.

Il malto di mais, rispetto a quello d’orzo, subisce dei trattamenti chimici per essere estratto. Quindi è malsano tanto quanto, se non di più, dello zucchero bianco (raffinato).Inoltre è costituito per il 30% di amilosio ed il 70% di amilopectina, il cui indice glicemico è elevatissimo; così come elevato è il potere calorico, abbinato ad uno scarso valore nutritivo, data l’assenza di vitamine e sali minerali.

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E dove si trova l’amido di mais? Nello yogurt, nei wurstel, nei formaggi, e in molti altri prodotti trasformati. Questi alimenti risultano più poveri dei loro nutrienti originari, in quanto l’amido consente di risparmiare sulla qualità e quantità dell’ingrediente base; è una sorta di mangime per esseri umani…

Dal momento che non si può evitare di consumare olio di mais, (più nobile dell’olio di semi derivati e più leggero dell’olio d’oliva), evitate di consumarlo laddove non sia necessario.

Come fare? Sostituendo innanzitutto lo zucchero raffinato con lo zucchero di canna, il malto d’orzo o il miele, e leggendo bene le etichette!

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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