Vediamo insieme quali sono le tecniche di riproduzione delle piante più semplici da eseguire e i consigli pratici per procedere alla riproduzione casalinga delle piante.
Talea, innesto, margotta, divisione dei cespi, propaggine. Sono solo alcuni dei metodi più utilizzati per la moltiplicazione delle piante da orto e da giardino. Per riuscire a riprodurre diverse piantine con queste tecniche non bisogna essere necessariamente dei giardinieri esperti.
Basta un po’ di pazienza, qualche consiglio pratico e il giusto periodo di attesa.
Ma partiamo dalla teoria. Tutti noi abbiamo imparato a scuola che la riproduzione delle piante, in natura, può essere fondamentalmente di due tipi: gamica (o sessuale) e agamica.
E’ proprio la riproduzione agamica il comune denominatore di tutte le tecniche di propagazione vegetativa che esamineremo in questa guida pratica. Si tratta di tecniche molto semplici da attuare e molto ‘redditizie’, in grado cioè di produrre molte piantine in intervalli di tempo anche brevi. Vediamo insieme le principali tecniche di riproduzione delle piante di tipo agamico e impariamo a replicarle con il fai-da-te.
FOCUS: Come far crescere un alberello di avocado a partire dal nocciolo
Riprodurre una pianta per talea significa sfruttare una tecnica di moltiplicazione vegetativa che consiste nel tagliare una porzione della pianta ‘madre’ e metterla a radicare in acqua o in apposito terriccio.
Per riuscire in questa operazione, occorre innanzitutto scegliere una ramo apicale molto nodoso, ovvero ricco di rigonfiamenti dai quali potrebbero partire nuove foglie e rametti. Il taglio deve essere effettuato a circa 10 cm di distanza dalla base. Questa porzione di pianta deve essere privata di tutte le foglie e i fiori, tranne le due foglie apicali.
Scopri anche: L’autoproduzione dei semi, mini-guida pratica
In un piccolo vaso riempito quasi completamente di terriccio universale leggero e permeabile, si può mettere a dimora la talea così ottenuta, lasciando fuori una piccola sezione (circa 1/3). Nelle prime settimane il terriccio deve essere sempre umido per consentire alla radici di svilupparsi e alla nuova pianta di attecchire. Appena saranno visibili i primi germogli, controllate la pianta estraendola delicatamente dal vaso; se l’apparato radicolare sarà visibilmente sviluppato trasferitela in un contenitore più capiente.
Periodo migliore: fine agosto-novembre o maggio.
La propaggine è un metodo di riproduzione delle piante agamico conosciuta anche con il nome di ‘talea assistita‘. Si tratta di una tecnica particolarmente adatta per moltiplicare piante dai rami lunghi e sarmentosi (ortensie, garofani, rose, ecc). A differenza della talea, questa tecnica prevede la separazione del ramo dalla pianta ‘madre’ solo quando avrà sviluppato un apparato radicale proprio.
Leggi anche: Grow the planet, la community italiana per chi ama coltivare
Generalmente si procede flettendo un ramo della pianta madre fino al suolo e interrandone una sezione. Nel tempo, questo ramo svilupperà delle radici vere e proprie: solo allora sarà possibile tagliarlo e metterlo a dimora ottenendo così una giovane piantina ‘figlia’.
Periodo migliore: dalla primavera fino all’estate (maggio-agosto) o inizio autunno.
Un simpatico eco-gadget: Basta un click e la pianta cresce
La variante della tecnica di riproduzione delle piante per propaggine adatta alle piante dai rami non flessibili o legnosi si chiama margotta. Anche in questo caso, la nuova pianta si otterrà a partire dalla radicazione di un ramo ancora attaccato alla pianta madre, senza però bisogno di fletterlo nel terreno.
La riproduzione delle piante tramite la tecnica della margotta è molto efficace per le piante ornamentali e tropicali. Nella maggior parte dei casi, si procede avvolgendo con una tela contenente terra un ramo della pianta madre e legando il sacco alle due estremità.
La parte di ramo esposta al contatto con la terra svilupperà delle radici abbastanza grandi. Solo a quel punto il ramo potrà essere tagliato con un coltellino molto affilato appena sotto il legaccio inferiore del sacchetto. Terra e telo dovranno essere rimossi e la nuova piantina andrà messa immediatamente a dimora in un piccolo vaso.
Periodo migliore: da aprile a maggio, in alcuni casi fino alla fine dell’estate.
LO SAI? Come si riproducono le banane
A differenza dei precedenti, l’innesto è una tecnica di propagazione vegetativa poco adatta ai meno esperto. Consiste nell’unire due piante, non per forza della medesima specie, che forniranno una la parte radicale e l’altra quella aerea alla nuova pianta. La parte aerea così ottenuta sarà provvista di gemme dormienti.
L’aspetto più interessante di questa tecnica è che la nuova pianta avrà le caratteristiche genetiche migliori di entrambe le ‘madri’. L’unione delle due piante avviene tramite un taglio e si completa con l’uso di un mastice specifico per innesti. Taglio e tecniche adoperata per ‘saldare’ le due parti delle piante possono essere diverse, e diversi saranno i tipi di innesti ottenuti.
Periodo migliore: varia da pianta a pianta
La riproduzione delle piante è facilmente ottenibile anche tramite la divisione meccanica in parti uguali di una pianta madre. Si tratta, cioè, di sezionare fisicamente una pianta adulta e ben sviluppata, dalla radice alla parte aerea. Le sezioni possono essere due o più di due e devono essere staccate preferibilmente con un forcone stando ben attenti a non danneggiare l’apparato radicolare.
Ti potrebbero interessare:
I nuovi cespi dovranno essere rinvasati immediatamente. Questa tecnica è molto adatta alla propagazione di piante grasse e piante aromatiche, e in generale di bulbose e tuberose. La propagazione vegetativa per divisione dei cespi è una tecnica di riproduzione delle piante che può essere praticata durante l’intero arco dell’anno ma il momento migliore è la primavera.
Immagini via: Shutterstock
Leggi anche:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.