La rosa dei venti, nota anche con le espressioni ‘stella dei venti’ e ‘simbolo dei venti’, divenne nota al tempo delle Repubbliche marinare. Eppure già Omero, nell’Odissea, cita 4 nomi di venti portanti.
Inizialmente, il diagramma veniva posizionato in prossimità dei punti di riferimento, relativi alla direzione di ciascun vento.
Fu così che nelle prime cartografie, il Grecale, che Omero chiamava Bora, prende il nome dalla Grecia. È un vento che soffia da Nord-Est (NE), freddo e secco in inverno.
Lo Scirocco, un vento di Sud-Est (SE), proviene dalla Siria. È noto per essere caldo e umido, infatti spesso, durante i giorni in cui spira, porta sabbia desertica sull’Italia.
Il Maestrale soffia da Nord-Ovest (NW), ovvero dal quel percorso di navigazione detto ‘via maestra’, che da Ovest conduceva a Roma. È quel vento che nel Nord Italia porta con sé generalmente neve.
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Il vento di SW (Sud-Ovest) è il Libeccio o Garbino, che tirava dalla Libia. Porta anch’esso sabbia dall’Africa.
A Ponente, cioè a Ovest, si colloca lo Zefiro, come indicato da Omero. Conosciuto oggi come vento di Ponente, quando soffia su Campania e Calabria, generalmente in inverno, indica l’arrivo del bel tempo.
Il Levante, che spira da Est, nell’Antichità prendeva il nome di Euro. Ora come allora provocava piogge forti, mare agitato, trombe marine e nebbia.
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L’Ostro o Mezzogiorno soffia da Sud. È un vento caldo e umido che porta piogge e aumento momentaneo della temperatura.
Da Nord, ovvero da ‘trans montes‘, spira la Tramontana. È dunque dalle Alpi, il punto in cui, per i Latini, era il Nord, che soffia questo vento, che porta sia buono che cattivo tempo.
Il simbolo dei venti è suddiviso infatti in 4 quadranti da 90°: uno che comprende le direzioni che vanno da Nord a Est e uno per le direzioni da Est a Sud. Il terzo è per le direzioni che vanno da Sud a Ovest e l’ultimo da Ovest a Nord.
Può essere rappresentata con 4 punte (che comprendono solo i 4 punti cardinali classici: N, E, S, O), 8, 16 e così via fino a 128 punte. Le bussole si basano su una rosa dei venti a 32 punte. Ciascun settore, detto quarta o rombo, va letto in senso orario.
La rosa dei venti è anche uno strumento di analisi statistica. Infatti viene utilizzato in meteorologia per rappresentare le diverse velocità del vento, per direzione e provenienza.
Per ciascuna direzione, i bracci assumono colori differenti, in base alla classe di velocità del vento. La lunghezza invece, varia in funzione della frequenza dei venti per ciascuna direzione.
Oltre ai marinai e ai meteorologi, la stella dei venti è utile agli ingegneri edili impegnati nella progettazione delle piste per aeroporti. Infatti le migliori condizioni di decollo e atterraggio si hanno controvento.
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