Ambiente

Aria di montagna per i cittadini cinesi delle metropoli più soffocate da smog

Portare un cibo tipico di un luogo in un altro luogo (per esempio dal Sud al Nord dell’Italia) gli fa cambiare di sapore. Il vino, la mozzarella, addirittura i pomodori ed il caffé. Si dice che sia l’aria, ma forse i cinesi questo problema lo hanno risolto, perché sono riusciti a portare l’aria di montagna per i cittadini cinesi delle metropoli più soffocate da smog!

Aria di montagna per i cittadini cinesi delle metropoli più soffocate da smog

Un’azienda del settore del turismo, con sede a Henan, ha pensato bene di creare palloncini di aria pura proveniente dalle altitudini delle montagne di Laojun, a pochi chilometri dalla città. Ben 20 borse d’aria applicate a mascherine per l’ossigeno, sono state spedite ai residenti allo scopo di mostrare loro che cosa si stanno perdendo.

Sarà una trovata pubblicitaria? Anche se lo fosse, cercare di sensibilizzare la popolazione verso la cura del proprio benessere psicofisico, non sarebbe certo un male.

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Ci aveva già provato il magnate cinese Chen Guangbiao, quando nel 2012 decide di vendere ai cinesi (e poi ai residenti della città di New York), lattine di aria aromatizzata e pulita.

Una soluzione? Ovviamente no per una nazione che vanta record negativi di inquinamento. Per esempio, nella penultima settimana di marzo la città di Zhengzhou è stata inserita nella classifica delle 10 città più inquinate del Paese, registrando ben 158 come indice di qualità dell’aria. Giusto per fare un confronto, una delle 10 città più inquinate degli Stati Uniti, Bakersfield in California, aveva registrato 45.

In Cina è prassi comune andare in giro con una mascherina di carta appoggiata alla bocca e al naso, per quanto, con un indice che alle volte è capace di toccare i 500, maschere di quel genere non servano a niente…

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Per bloccare il PM10, ovvero il particolato fine, è necessario infatti andare in giro con una vera e propria maschera antigas; sì, quella delle guerre chimiche che si vedono nei film. Oppure, correre ai ripari prima che sia troppo tardi.

Una donna incinta ha affermato di aver sentito il proprio bambino muoversi quando ha respirato il sacchettino di aria montana, e ora ha promesso che, quando il piccolo sarà nato, dedicherà qualche ora del proprio tempo ad andare in montagna. Mah…

Non sono necessarie maschere o lattine, per respirare meglio, e accorgimenti come spegnere il motore del proprio veicolo, quando si è fermi può aiutare, ma in una città piena di fabbriche che non filtrano le loro emissioni e case con riscaldamento a olio e carbone, l’unico suggerimento è scappare appena possibile!

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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