L'arsenico è presente sia in natura che come sottoprodotto dell'attività umana
L’arsenico è uno degli elementi più diffusi in natura. Si può ritrovare nel suolo, nell’acqua, nell’aria ed in quasi tutti i tessuti animali e vegetali. È rilevato come contaminante ambientale sia per processo naturale sia come risultato dell’attività produttiva dell’uomo.
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Esso può essere di tipo organico, cioè può contenere carbonio, o di tipo inorganico, che è, per altro, la sua forma più tossica.
Le principali applicazioni industriali dell’arsenico hanno riguardato il settore farmaceutico e quello dei prodotti agro-chimici, come insetticidi, erbicidi e fungicidi.
Oggi il suo impiego è stato notevolmente ridimensionato per la possibilità che possa accumularsi nella catena alimentare e causare intossicazioni per le specie viventi.
Per lo stesso motivo le autorità sanitarie internazionali hanno imposto dei limiti molto rigorosi sul residuo massimo potenzialmente presente negli alimenti.
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Gli alimenti e l’acqua potabile sono le principali fonti di esposizione per la popolazione europea in genere. L’arsenico può infatti entra negli alimenti e nell’acqua potabile attraverso il terreno o l’acqua di falda contaminati.
Nei primi 3 anni di vita contribuiscono maggiormente all’esposizione il latte e i prodotti caseari, l’acqua da bere, i cereali (tranne riso) e i prodotti derivati, gli alimenti per l’infanzia. I latticini si confermano la principale fonte d’esposizione per neonati e bambini.
Nel resto della popolazione, il maggior contributo di con la dieta proviene da cereali e derivati, riso, latte e prodotti caseari, acqua potabile e birra .Tra questi, riso e pesce risultano gli alimenti con la più alta esposizione al metallo.
Il riso, soprattutto riso integrale, contiene tra i più alti livelli di arsenico inorganico di tutte le categorie di alimenti, Si stima che in media tende ad avere 10 volte più arsenico rispetto agli altri cereali in quanto le condizioni di crescita nelle risaie favorisce un suo assorbimento da parte della pianta di riso.
Una buona precauzione è quella di risciacquare accuratamente il riso prima della bollitura o della cottura a vapore. La successiva la bollitura del riso in abbondante acqua può servire a ridurre le concentrazioni di arsenico.
Pesci, crostacei e molluschi provenienti dall’ambiente marino possono contenere alti livelli di arsenico e possono contribuire in modo significativo all’assunzione giornaliera dell’elemento. I livelli nei pesci di acqua dolce sono piuttosto bassi se messi a confronto con quelli dei pesci marini.
Le concentrazioni di questi ultimi sono 30-40 volte superiori rispetto ai pesci di fiume e di quasi 100 volte rispetto alle trote di allevamento.
L’accumulo è particolarmente elevato nei molluschi e nei crostacei, specialmente se questi organismi vivono in acque contaminate.
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I livelli di arsenico inorganico nell’acqua potabile (acqua di rubinetto e acqua minerale in bottiglia) sono in genere molto bassi. Quasi il 98% dei campioni di acqua potabile analizzati conteneva quantità di arsenico inferiori al limite stabilito a livello UE.
Vi sono occasionali eccezioni, soprattutto in Paesi con terreni vulcanici ricchi di minerali, in cui i controlli sui livelli di arsenico nell’acqua di rubinetto hanno a volte rivelato valori superiori ai limiti UE.
Ad ogni modo l’acqua minerale in vendita presenta concentrazioni di arsenico inferiori ai 9 microgrammi per litro. Questi valori andrebbero anzitutto confrontati con i limiti imposti dalle leggi e dai regolamenti sanitari italiani ed europei: in tutti i casi non viene considerata significativa una presenza di arsenico inferiore ai 10 microgrammi per litro, concentrazione al di sotto della quale l’impatto sulla salute umana è ininfluente.
L’arsenico viene perlopiù considerato un agente carcinogeno.
L’avvelenamento da arsenico può essere acuto (assunzione di una dose letale) o cronico, provocata da un esposizione prolungata anche a livelli bassi di arsenico.
L’intossicazione acuta di arsenico dà una sintomatologia inizialmente digestiva (dolori addominali, vomito, diarrea)seguita da gravi disordini epatici e renali, collasso cardiocircolatorio e coma; in assenza di trattamento medico la morte può sopraggiungere in 12-48 ore.
L’avvelenamento cronico provoca:
Quest’ultima malattia, che porta ad una colorazione scura della cute, è caratteristica della prolungata esposizione all’arsenico e può essere un fattore di predisposizione allo sviluppo del cancro alla pelle.
L’esposizione ad arsenico inorganico può causare vari effetti sulla salute, quali:
L’assorbimento di quantità’ specifiche aumenta esponenzialmente le probabilità’ di sviluppo del cancro, soprattutto di cancro della pelle, ai polmoni e al fegato.
Un’esposizione molto alta può’ inoltre causare sterilità e false gestazioni nelle donne, oltre a disturbi severi a danni di cuore e cervello sia negli uomini che nelle donne.
Esistono diversi rimedi naturali ottimi per disintossicare il corpo ed eliminare non solo l’arsenico ma anche tutti i metalli pesanti accumulati nel nostro organismo. Tra questi troviamo:
Ecco alcuni spunti interessanti:
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