Mangiare sano

Pesce di mare o pesce di allevamento: quali sono le differenze?

Cerchiamo di capire le differenze nutrizionali e di gusto che ci sono tra il pesce di mare o pesce di allevamento, perché sono non c’è solo il prezzo!

Pesce di mare o pesce di allevamento: quali sono le differenze?

Quando vogliamo mangiare qualcosa di diverso, salutare ma anche buono, pensiamo al pesce, si tratta di uno degli alimenti più buoni ma anche migliori dal punto di vista nutrizionale, non particolarmente grasso e ricco di principi attivi utili per l’organismo; ma sappiamo riconoscere le differenze tra pesce di mare o pesce di allevamento?

E’ solo quando andiamo in pescheria ci accorgiamo della presenza di due tipi di pesce, il pesce allevato in grandi riserve ittiche ed il pesce pescato in mare aperto. La cosa più ecidente è che c’è una fortea differenza di prezzo riguardo a queste due tipologie di pesce. Quello allevato, in particolare, è molto più economico del pescato.

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Ma se il pesce è lo stesso, prendiamo come esempio un orata, da che cosa è giustificata la differenza di prezzo? E c’è davvero così tanta differenza tra il pesce di allevamento e quello catturato direttamente in mare?

Differenze: l’acqua dell’allevamento

Come saprà sicuramente chiunque abbia avuto modo di mangiare entrambi, il gusto è diverso, eccome. Il pesce di mare è molto più buono e saporito rispetto al pesce allevato, e questo dipende dal fatto che (a parte il particolare caso dell’allevamento in mare) l’acqua di un allevamento e l’acqua di mare sono molto diverse tra loro.

L’acqua di allevamento è fondamentalmente acqua pura. Di solito viene dal mare, ma è depurata e filtrata per rimuovere tutte quelle che potrebbero essere le sostanze nocive. Subito questo processo, risulta essenzialmente acqua salata e poco di più. A quest’acqua viene aggiunto poi il nutrimento per i pesci, che possono così mangiare e crescere.

Differenze: l’acqua di mare

L’acqua di mare, invece, ha tantissime cose in più, e di fatto è un bioma. Vuol dire che al suo interno si trovano organismi di vario genere, da quelli più microscopici che vengono mangiati da altri più grandi, ma che sono anche preda di altre specie più grandi o aggressive, in un sistema vitale molto complesso che ancora oggi chi alleva pesce non è riuscito a comprendere appieno.

E questa non-comprensione, anche se permette di allevare e far crescere il pesce in cattività, ha delle conseguenze non da poco. Ad esempio, ci sono dei pesci che in mare diventano rossi, mentre se allevati sono grigi. Pesci che in mare raggiungono 20 kg di peso, in allevamento rasentano il chilo. Organismi marini, come i polpi, che non si sa per quale motivo in cattività non si riproducono. Si mette un maschio e una femmina e questi non fanno uova.

Per questo il pesce allevato cresce e può essere mangiato, ma nonostante sia pesce a tutti gli effetti, di fatto è un “povero” di sostanze nutritive, di sapore, e forse non sappiamo ancora cosa. Probabilmente sostanze che ci sono in mare, che i pesci in mare mangiano in ogni momento, microbi e sostanze di cui nessuno studio ci ha ancora dato informazioni.

Ed è fondamentalmente questo il motivo per cui il pesce di mare è più buono dell’allevato.

Pesce di mare o pesce di allevamento: il prezzo

Sul prezzo invece bisogna dire che di pesci se ne possono allevare tantissime unità, ma pescarli è piuttosto difficile e dunque il loro valore aumenta. Ma se volete mangiare del pesce veramente buono, anche a costo di spendere qualcosa in più, c’è poco da fare: con i sistemi di allevamento attuale, tra il pescato e l’allevato non c’è paragone. Vince il pescato dieci a uno.

Altre informazioni

Scoprite tante altre curiosità e informazioni sui pesci grazie alla nostre schede:

Ultimo aggiornamento il 8 Settembre 2023 da Rossella Vignoli

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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