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Canyoning: emozioni e avventura tra acqua e montagna

Cos'è, cosa si fa, che attrezzatura serve e i posti dove praticarlo in Italia e all'estero

Avete mai provato a fare canyoning? Se vi piacciono le attività outdoor e avete spirito d’avventura, questa è l’attività che fa al caso vostro! Un mix di nuoto e alpinismo, immersi in meravigliosi paesaggi incontaminati. Tra passaggi più o meno impegnativi, si attraversano forre scavate nella roccia da corsi d’acqua.
Seppur ancora poco diffusa da noi, si tratta di un’attività adrenalinica e ricca di emozioni.
Scopriamola insieme in questo approfondimento.

Canyoning: emozioni e avventura tra acqua e montagna

Che cos’è il canyoning

Noto anche come “torrentismo”, il canyoning è uno sport outdoor che consiste nell’esplorare gole (talvolta denominate anche “forre” ed “orridi”), camminando, e discendendo fiumi, torrenti e piccole cascate, senza canoe e gommoni, ma nuotando, arrampicandosi e calandosi con la corda all’interno di canyon scavati dall’acqua.

Uno sport quindi estremamente adrenalinico che unisce più attività.

Tutti possono praticare il canyoning, anche i bambini. L’importante è essere in buone condizioni fisiche.

Prima di intraprendere questo tipo di esperienza, è bene sapere che il tragitto è a senso unico, ovvero non va mai percorso a ritroso.

Come meglio vedremo più avanti, esistono vari livelli di canyoning. Nei percorsi medio-bassi prevale l’aspetto ludico e divertente dell’esperienza. Più il livello di difficoltà sale, e più l’esperienza diventa più impegnativa e diventa una sorta di sfida. Attualmente, il canyoning è diffuso in tutta Europa, soprattutto in Francia, Spagna, Austria e Italia. Nel resto del Mondo, viene praticato anche negli USA, in molti Paesi dell’Est Europa, in Messico, Australia, Brasile, Nepal e Sudafrica.

Origini

Questa pratica sportiva nasce in Francia, nelle gole del Verdon (regione delle Alpi Marittime), dove, a inizio Novecento, lo speleologo Alfred Martel si cimentò nelle prime esplorazioni.

In Italia, fino agli anni Novanta, questa attività era considerata prerogativa dei soli speleologi. Poi, a partire dagli anni Novanta, comincirono ad avvicinarsi al torrentismo anche appassionati di canoa, alpinismo, discesa e altri sport di montagna.

Nel 1998 nasce l’Associazione Italiana Canyoning (AIC). L’attività comincia a diffondersi dal 2010. Attualmente, in Italia si contano più di 3.000 praticanti.

Etimologia

Il termine deriva dall’inglese “canyon”. Tuttavia, in molte lingue vengono usati termini alternativi molto simili, come ad esempio il francese canyonisme. Negli Stati Uniti si parla di canyoneering.

In Italia è invece diffuso il vocabolo torrentismo. Totalmente diverse sono poi, la versione spagnola, dove si parla di barranquismo, da barranco, che significa burrone o dirupo. In Norvegese è lo juving e in Finlandia si pratica la melonta.

Come funziona il canyoning

Si tratta di una disciplina outdoor che mixa alpinismo e sport acquatici. In pratica, si discendono a piedi torrenti di montagna che hanno creato gole e forre tramite l’azione di erosione.

Per affrontare il percorso non si utilizzano imbarcazioni come gommoni e canoe. Si cammina, in alcuni tratti si deve nuotare e talvolta si devono ridiscendere pareti rocciose tramite funi.

Praticare canyoning prevede elementi, quali:

  • calate in corda lungo cascate e pareti rocciose
  • strettoie
  • tratti da fare a nuoto
  • tuffi in pozze cristalline
  • “toboga”, ovvero scivoli naturali

Per fare canyoning in tutta sicurezza ci si deve affidare ad una guida qualificata. Infatti, oltre ad essere equipaggiati con l’attrezzatura adatta, bisogna conoscere il percorso alla perfezione, e sapere come superare ogni tipo di passaggio e gli eventuali ostacoli.

Livelli di difficoltà

I vari livelli di difficoltà del canyoning sono riportata dalla Fédération Française de la Montagne et de l’Escalade, nel documento Normes de classement des espaces et itinéraires de canyonisme.

Poiché l’attività si pratica in gole e canyon, i fattori da considerare riguardano sia la parte rocciosa che la parte acquatica.

I vari livelli di difficoltà sono indicati tramite sigle.

  • Verticalità del canyon “v”. La scala va da 1 (livello molto semplice che non presenta calate né arrampicate e non serve la corda) a 7 (livello molto difficile). Oltre al gradi verticalità della parete, i vari livelli indicano anche l’altezza della parte stessa (nel livello 3 le calate non possono essere superiore ai 30 metri). Inoltre, dal livello 3 in poi, più che l’altezza, viene messa in evidenza la difficoltà tecnica data dagli agganci, che diventano sempre più distanti
  • Difficoltà acquatica “a”. La classificazione va da 1 (assenza o presenza solo parziale dell’acqua) a 7. Il livello 3 prevede un tratto da fare a nuoto di meno di 30 metri. In questo parametro vengono considerati anche i “salti” e le loro altezza. Dal livello 4, il percorso prevede anche i “sifoni”, passaggi in cui si deve restare sott’acqua
  • Lunghezza di percorrenza (indicata con i numeri romani da I a VI) e la velocità di uscita in caso di pericolo
canyoning
Le difficoltà dei percorsi possono variare significativamente.

Chi può fare canyoning

In genere, il canyoning si pratica in piccoli gruppi, da 4 a 10 persone. Di per sé, si tratta di un’attività adatta a tutti, soprattutto se si opta per i percorsi più semplici.

L’importante è godere di buona salute e avere un buon rapporto con l’acqua. I percorsi più difficili, invece, richiedono una esperienza precedente.

In generale, l’ideale è essere un minimo sportivi perché si cammina per un certo periodo di tempo, lungo un percorso non sempre lineare.

Comunque sia, prima di cominciare l’avventura, la guida fa sempre un briefing durante il quale vengono spiegate le tecniche di progressione e le norme di sicurezza.

Età minima

Di media, l’età per poter praticare il torrentismo è compresa tra i 12 e i 14 anni; ma ci sono anche percorsi semplici, adatti a bambini dai 6 anni di età.

Scegliendo quindi il percorso più idoneo, può essere una esperienza divertente ed emozionante da vivere con tutta la famiglia.

Requisiti

Come già detto, non servono doti particolari, anche perché si può scegliere tra percorsi di vari livelli di difficoltà.

In ogni caso, per approcciarsi a questa disciplina è buona cosa:

  • esser dotati di spirito d’avventura
  • essere agili perché ci si muove su terreni irregolari, scoscesi e spesso scivolosi
  • saper nuotare e non avere paura dell’acqua
  • avere un passo sicuro per saltare massi e superare ostacoli
  • non soffrire di vertigini

In caso di dubbi e fobie, prima di partire, informarsi sull’altezza massima delle calate e accertarsi che tutti (o alcuni) salti del percorso possono essere evitati tramite un percorso alternativo.

Come vestirsi per fare canyoning

In genere, l’attrezzatura tecnica viene fornita dalla guida o dal centro outdoor.

Nello specifico, ecco l’attrezzatura necessaria:

  • muta in neoprene
  • imbragatura cosciale
  • moschettoni
  • corde semi-statiche trattate con materiali idrorepellenti
  • discensore
  • caschetto
  • action cam da fissare sul casco
  • giubbotto salvagente
  • sacca impermeabile

Di personale, occorre portare:

  • costume da bagno
  • maglia termica
  • scarpe specifiche in gomma o neoprene
  • asciugamano
  • un cambio completo
  • sacchetti di plastica dove riporre gli indumenti bagnati

Quali scarpe usare per fare canyoning

Gli scarponcini da trekking non molto rigidi e alti fino alla caviglia sono le calzature più indicate.
In alternativa, possono andare bene anche le scarpe da ginnastica con una buona presa.

Dove si pratica il canyoning

Per il suo essere, questa attività sportiva si pratica nelle forre dell’arco Alpino e nelle zone centrali d’Italia, lungo l’Appenino.
Sul sito dell’AIC sono indicati i luoghi migliori dove praticare il canyoning, oltre ai raduni e al calendario delle gare che vengono effettuate sia in Italia che in Europa.

Quando fare canyoning

In linea generale, il periodo migliore per praticare il canyoning è la primavera-estate: le acque dei torrenti sono basse, si hanno più ore di luce a disposizione è il rischio maltempo è scarso.

Per quanto riguarda la fascia oraria della giornata, l’ideale è conoscere il tipo di esposizione della forra in modo da percorrerla durante le ore più soleggiate della giornata.

Ad ogni modo, le guide conoscono bene i vari tracciati e quindi stabiliscono gli orari delle escursioni proprio basandosi su questo fattore.

canyoning
Fondamentale è anche sapere nuotare e non avere paura dell’acqua.

Maltempo

Di per sé, il maltempo non costituisce un pericolo per il canyoning. Anzi, è possibile praticarlo anche in caso di pioggia fine e leggera.

Ad ogni modo, le guide monitorano costantemente il meteo sia della regione in cui viene effettuato il canyoning che quello delle zone da cui arriva l’acqua del torrente.

Un aumento dell’acqua improvviso nella forra, infatti, provocato ad esempio da un acquazzone a svariati chilometri di distanza dalla forra, può diventare molto pericoloso.

Nell’eventualità di pericolo, saranno comunque le guide stesse a sospendere l’escursione.

Canyoning in Italia

Praticare canyoning significa immergersi in ambienti naturali intatti e incontaminati perché non accessibili tramite altre vie.

L’Italia offre numerosi luoghi adatti al canyoning. Qui di seguito citeremo i principali, suddivisi per regioni.

  • Trentino-Alto Adige: il Rio Nero e il Rio Palvico sono torrenti montani che scorrono nella Valle di Ledro. Le pareti del canyon dove scorre il Rio Palvico sono così tanto alte che, in alcuni punti, la luce non riesce neppure a filtra. Inoltre, la calata finale è alta 50 metri. Adatto anche ai principianti, il canyoning al Rio Nero. Più semplice ma molto vario, presenta numerosi salti e varie calate che non superano i 20 metri. In zona Lago di Garda, si può partire da Torbole, Arco o Riva del Garda. Possibilità di fare canyoning anche in Val di Sole
  • Veneto: i canyoning si concentrano nelle province di Belluno e Verona. Il Vajo dell’Orsa, a Brentino, è una forra che offre vari percorsi adatti a tutti
  • Lombardia: il canyon della Val Bodengo, nella natura tra la Valtellina e la Valchiavenna è rinomato a livello internazionale. Presenta tratti di varia lunghezza e diversi livelli di difficoltà
  • Valle d’Aosta: il torrente Chalamy è di livello di difficoltà media, con salti fino a 10 metri e calate che arrivano a 20 metri. Comincia il suo corso nel Parco Regionale del Mont Avic fino a confluire nella Dora Baltea
  • Piemonte: in Valsesia, le escursioni nel torrente Sorba partono da vari centri, come Piode, Scopetta e Balmuccia. Nel verbano c’è il torrente Val Bianca, famoso per la grande cascata finale alta quasi 100 metri. A 1 ora da Torino si può fare canyoning sul Rio Claro
  •  Liguria: varie possibilità di praticare canyoning in molti piccoli affluenti di torrenti che dai monti scendono al mare. Alcuni esempi sono il Rio Lerca ad Arenzano e il Rio Santa Lucia, in provincia di Imperia

Opportunità di fare canyoning in Centro-Sud Italia

  • Toscana: in provincia di Lucca si segnala il Rio Selvano, e poi, sparsi in tutta la regione, è possibile provare anche diverse varianti come lo speleo-canyoning e il il dry-canyoning
  • Lazio: a Subiaco, ci sono le gole del fiume Aniene. Nella zona dei Monti Sabini, ci sono luoghi suggestivi e dalla natura incontaminata, come il Fosso della Mola e quello di Riancoli
  • Umbria: ci sono varie forre. Poco distanti dalle Cascata delle Marmore, ci sono ad esempio le Gole di Prodo a Orvieto e la Forra del Casco in Valnerina
  • Campania: da Postiglione, parte un percorso di canyoning sul torrente Torno, di livello intermedio, con cascate, gole, scivoli, pozze e calate in corda
  • Sicilia: le Gole dell’Alcantara sono scavate nella roccia vulcanica. Il percorso stupisce per le forme e i contrasti tra l’acqua cristallina e le pareti laviche
  • Sardegna: nell’entroterra dell’isola ci sono luoghi interessanti e suggestivi dove praticare canyoning. Tra i migliori percorsi di torrentismo si segnalano il Torrente Coxinas e il Rio Zairi

Canyoning all’estero

Vediamo ora dove pratica questo sport avventuroso e ricco di emozioni all’estero.

  • Austria. In Tirolo, Ötztal è la valle con la più alta concentrazione di canyon. Le migliori gole sono Alpenrosenklamm (considerata la gola più bella), Rosengartenschlucht e Auerklamm. Nei pressi di Salisburgo c’è l’Altersbach, canyon da dove è possibile ammirare il lago Mondsee. Numerose possibilità anche in Stiria, nel Parco Nazionale Gesäuse. Sul ci sono percorsi per bambini dai 10 anni, con calate di max 10 metri
  • Francia. La regione delle Alpi Marittime (dov’è nata la stessa disciplina) presenta una concentrazione di canyon molto ricca. I più famosi sono Vallon de Grana e il canyon La Maglia. Molto amato dai turisti è il canyon delle Gole del Verdon, con pareti verticali altissime. Ad Argelès-sur-Mer c’è anche un canyoning park artificiale
  • Svizzera. Ad Interlaken, il canyon Grimsel è il più adrenalinico, con una calata iniziale di 50 metri. Nell’area del Ticino, i migliori canyon sono l’Iragna e Boggera. Il primo è piuttosto complicato e faticoso, con salti fino a 13 metri e scivoli d’acqua di 17 metri. Il canyon Boggera è un susseguirsi di piscine incastonate nella roccia, collegate da calate e scivoli d’acqua
  • Spagna. I migliori percorsi per fare canyoning in Spagna si trovano nel Parco Naturale della Sierra de Guara, nella regione di Aragona. Qui, oltre ad un elevatissimo numero di forre, c’è ampia scelta per quanto riguarda anche i livelli di difficoltà differenti. Tra i canyon più famosi del parco ricordiamo il Rio Vero, dalle acque verde smeraldo e il canyon Mascun, adatto per chi ha già buona esperienza in quanto sono presenti numerose calate alte fino a 20 metri.
  • Slovenia. I posti migliori per praticare il torrentismo sono nelle due valli formate dal Monte Tricorno e nella Valle dell’Isonzo, nota per la sua colorazione unica e affascinante. Ricca di possibilità è anche la Valle Radovna, che offre possibilità di fare discese tranquille e individuali
  • Croazia. Il percorso più famoso si trova ad Omis, in Dalmazia, dove il fiume Cetina offre le caratteristiche ideali per fare il canyoning. In alcuni punti, la gola è profonda 120 metri, e c’è anche la famosa cascata Gubavica, alta 40 metri, da poter ammirare molto da vicino

Quanto costa fare canyoning

Il prezzo di un’esperienza varia da vari fattori come il Paese e le caratteristiche del percorso (lunghezza, caratteristiche…).
In Italia si parte da 50 euro. Di media, il prezzo massimo può arrivare a 120 euro.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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