Ambiente

Chi avrà problemi e chi no: gli effetti del cambiamento del clima

Una mappa dell’Università di Notre Dame (Indiana) per scoprire quali paesi subiranno di più gli effetti del cambiamento del clima e quali invece ne saranno indenni. Una vista d’insieme davvero potente, che dovrebbe fare riflettere.

Chi avrà problemi e chi no: gli effetti del cambiamento del clima

Il cambiamento climatico è certamente uno dei fattori di rischio ambientale più allarmante che il nostro Pianeta debba affrontare, ma quali sono i paesi – e quindi i popoli – più esposti a questo pericolo e quali quelli più preparati ad affrontare gli effetti del cambiamento del clima con buone possibilità di sopravvivenza?

Per rispondere a questa domanda l’università statunitense di Notre Dame (Indiana) ha pubblicato di recente una mappa delle aree del Globo più o meno pronte ad affrontare le conseguenze peggiori del cambiamento climatico, come l’innalzamento delle maree, l’aumento delle temperature e il declino delle coltivazioni.

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La mappa, pubblicata sul portale Motherboard si presenta come una vera e propria ‘cartina della povertà e della ricchezza’ poiché tra le 10 nazioni meglio ‘attrezzate’ per sopportare gli effetti del cambiamento climatico figurano gli stati più ricchi, mentre gli ultimi posti della classifica sono occupati per lo più da stati in evidente difficoltà economica, imperversati da guerriglie, disastri ambientali, dittature e disperate rotte migratorie verso l’estero.

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In verde le nazioni che hanno buone chance di sopravvivenza al cambiamento climatico. In arancio e rosso quelle che soccomberanno (Fonte: Notre Dame University)

Le prime 10 posizioni del Global Adaptation Index stilato dai ricercatori dell’università americana, sono occupate dalla ricchissima Norvegia, la Nuova Zelanda, la Finlandia, la Danimarca, l’Australia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, la Germania e l’Islanda.

Lo stato fanalino di coda invece è il poverissimo Ciad devastato dalla siccità e dal prosciugamento dell’omonimo lago.

In fondo alla classifica troviamo Eritrea, Burundi, Congo, Repubblica Centroafricana, Sudan, Nigeria, Haiti, Afghanistan e Guinea Bissau: qui le multinazionali dei sopracitati paesi ricchi continuano a saccheggiare importanti risorse ambientali e minerarie aggravando la condizione delle popolazioni locali già stremate da decenni di sanguinose guerre civili e spietati regimi dittatoriali.

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effetti del cambiamento del clima
Sono soprattutto i paesi poveri a pagare il dazio dei cambiamenti climatici.

E l’Italia? Il nostro paese si colloca esattamente a metà classifica, con un punteggio compreso tra 60-69.

Un posizionamento senza infamia e senza lode verrebbe da dire, che però deve fare molto riflettere sulla strada da intraprendere nel prossimo decennio per arginare i rischi di un cambiamento climatico globale dai rischi non ancora calcolabili.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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