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L’importanza delle colonnine elettriche per una mobilità sempre più green

Come funzionano, tipologie, tempi di ricarica e situazione in Italia

Negli ultimi tempi in Italia ed in Europa è stato registrato un aumento importante delle immatricolazioni di auto elettriche: circa 151.400 unità a maggio 2023, ben 26% in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (Fonte: UNRAE). E questo aumento vale anche le auto ibride. Ecco quindi il motivo per cui stanno aumentando anche le colonnine elettriche, essenziali per il rifornimento di tali veicoli.

L’importanza delle colonnine elettriche per una mobilità sempre più green

Se state dunque pensando di acquistare un’auto elettrica, come mezzo di trasporto privato o come flotta per la vostra azienda, una delle questioni da prendere in considerazione è la presenza sul territorio delle postazioni di ricarica pubbliche.

Scoprite, allora, tutto quel che c’è da sapere su queste colonnine ed il loro funzionamento.

Cosa sono le colonnine elettriche

Necessarie per la ricarica delle batterie dei veicoli elettrici, queste postazioni sono dispositivi fissi collegati ad una fonte di alimentazione elettrica.

Fisicamente sono costituite da una colonna dotata di un cavo e un terminale con una spina, a cui viene collegato il caricabatterie.

Quali sono le tipologie di colonnine elettriche

Esistono diversi tipi di ricarica e la distinzione più semplice è:

  • Private: installate in spazi privati (come garage di abitazioni, parcheggi di stabilimenti e di uffici, posti auto di hotel, ristoranti e centri commerciali…) e sono allacciate alla rete elettrica locale
  • Pubbliche: installate in luoghi aperti al pubblico, come parcheggi pubblici, strade, aree di sosta delle autostrade, posteggi in aeroporti e stazioni… Vengono installate dai distributori di zona o dai fornitori di energia operanti sul mercato libero. Rispetto a quelle private, offrono potenze maggiori e permettono di ricaricare più veicoli nello stesso momento

Ma ci sono diverse distinzioni da fare nell’ambito delle colonnine pubbliche. Un punto di ricarica può essere gestito da un operatore direttamente, che è anche proprietario dell’infrastruttura di rete e ne fa l’installazione a terra. Allora parliamo di Charge Point Operator (CPO).

Se invece l’operatore gestisce il solo servizio di ricarica erogato dalla colonnina tramite l’infrastruttura di un CPO, si parla di Mobility Service Provider (MSP).

colonnine elettriche

Il rifornimento presso una colonnina elettrica si paga con carta di credito oppure attraverso app dedicate.

Come funzionano le colonnine elettriche

Il funzionamento è regolato da una apposita normativa IEC 61851-1 che stabilisce i parametri tecnici da rispettare a seconda dei vari tipi di stazioni di ricarica elettrica.

Tale normativa classifica 4 modalità di ricarica dei veicoli elettrici.

  • Tipo 1 – Ricarica lenta. Collegamento diretto del veicolo alla rete elettrica tramite una normale presa di corrente a 16A in corrente alternata, con potenza fino a 7 kW. Va bene una normale presa Shuko
  • Tipo 2 – Ricarica mediamente lenta. Tra il veicolo e la rete elettrica è necessaria una unità di controllo (il cosiddetto mobile charger) che non implica la presenza di strutture fisse. In base all’impianto si possono utilizzare prese domestiche da 16 A (cioè la comune presa Shuko) o industriali da 32 A, con potenza massima fino a 22 kW
  • Tipo 3 – Ricarica lenta o rapida. Infrastrutture di ricarica in corrente alternata (wall box o colonnine fisse) dotate di unità di controllo e sistemi di protezione. Modalità compatibile con connettori di Tipo 2 o 3 che permette, a seconda del dispositivo impiegato, di ricaricare il veicolo lentamente a 16 A o più velocemente, a 63 A e 400 V
  • Tipo 4 – Ricarica rapida o ultrarapida. L’unica modalità che prevede l’impiego di corrente continua. Esclusiva delle stazioni pubbliche, con ricarica fino a 200 A e 400 V, con potenza massima di 150 kW. Il caricabatterie è esterno rispetto al veicolo elettrico

Come si ricarica l’auto elettrica alle colonnine

Tramite apposita app si individua la colonnina disponibile per la ricarica, escludendo così quelle in manutenzione e occupate. Poi, bisogna parcheggiare il veicolo accanto alla postazione stessa (esattamente come si fa con la pompa di benzina). A questo punto si collega il cavo della colonnina al connettore dell’auto.

In genere, il cavo più diffuso per la ricarica in corrente continua è lo standard CCS Combo 2, che è compatibile anche con la ricarica in corrente alternata.

È possibile monitorare il livello di ricarica direttamente dal display digitale della stazione elettrica o dal sistema di bordo del veicolo. Inoltre, esistono anche apposite app per smartphone attraverso le quali è possibile controllare lo stato di ricarica (abbreviato con SoC, che sta per State of Charge).

Quando si è raggiunto il livello di carica desiderato, basta semplicemente staccare il cavo e riporlo nel suo alloggio.

Come si alimentano le colonnine elettriche elettriche

Quelle private vengono alimentate da una presa domestica standard, quelle pubbliche da un quadro elettrico apposito, che fornisce energia direttamente dalla rete elettrica pubblica.

colonnine elettriche

Quanti kW servono per alimentare un’auto elettrica a casa

In genere, l’auto elettrica è messa a ricaricare la sera e la notte, una volta rientrati dopo l’utilizzo, per ripristinarne il livello, dato che il veicolo è parzialmente o totalmente scarico.

Per la ricarica in modalità privata è fondamentale sapere di quanta potenza si necessita.

Indicativamente, se non si vogliono correre rischi, anche attivando in contemporanea altri elettrodomestici, l’impianto deve avere una potenza minima pari a 6 kW. E bisogna ricordarsi che questa tipologia è sempre lenta o mediamente lenta, non potendo eguagliare la potenza delle stazioni di ricarica pubbliche, rapide o ultra-rapide.

Quanto tempo serve per ricaricare un’auto elettrica

Per calcolare il tempo di ricarica di un’auto occorre conoscere 3 parametri:

  • capacità della batteria
  • livello di carica
  • potenza della stazione di ricarica

A questo punto, la formula da applicare è la seguente:

Tempo di ricarica = capacità della batteria (kWh) / Potenza di ricarica (kW)

Questa formula è valida per la ricarica completa della batteria.

Qui di seguito riportiamo delle tempistiche di massima per la ricarica di un veicolo elettrico, a seconda del tipo di colonnine utilizzate.

  • A corrente alternata con potenza fino a 22 kW, servono da 2 a 4 ore
  • A corrente continua con potenza di 50 kW, serve 1 ora circa
  • UltraFastcon potenza compresa fra 50 a 350 kW, possono essere sufficienti anche pochi minuti, e la stazione di ricarica è chiamata colonnina HPC o High Power Charging

Quanto costa la ricarica alle colonnine elettriche

Non c’è un costo fisso. Il prezzo varia in base al fornitore. In media, possiamo stimare:

  • 0,45 euro circa al kW per la ricarica lenta fino ad una potenza di 22 kWh
  • 0,50 euro per kW per la ricarica rapida con potenza superiore a 22 kWh

Come funziona il pagamento alle colonnine elettriche

Il rifornimento presso una colonnina elettrica si paga con carta di credito oppure attraverso app dedicate.

Inoltre, è possibile pagare in base all’effettivo consumo, oppure sottoscrivendo un abbonamento a scelta, tra le varie proposte offerte dall’azienda che ha installato le colonnine di ricarica. L’importo medio mensile per la formula abbonamento è attorno ai 25 euro.

Quanto costa un pieno elettrico a casa

Molto comoda, la ricarica domestica costa tanto quanto il prezzo della corrente elettrica per le utenze domestiche che in Italia si attesta attorno ai 0,21 euro a KW. Tra l’altro, sarà utile sapere che non è necessario aumentare la potenza del contatore perché quello da 3 kWh non è sufficiente.

Ovviamente, bisogna considerare l’investimento iniziale, come l’acquisto o il noleggio di una colonnina elettrica o un wall box domestico. In tal caso, i prezzi variano da gestore a gestore.

Inoltre, per quanto riguarda il costo della ricarica, influiscono anche il tipo di veicolo e la capacità della batteria.

In casa, per avere una autonomia di 100 km in auto elettriche economiche di media cilindrata, il costo di ricarica è di 4 euro circa.

Se la propria abitazione è dotata di un impianto fotovoltaico, allora si può risparmiare ancora di più.

Quanti chilometri può fare un’auto elettrica con un pieno

Tutto dipende dal modello di auto e dalla capacità delle sue batterie. Le auto elettriche attualmente in commercio hanno pacchi batteria con potenza compresa fra 30 kWh e 50 kWh.

Con un pieno hanno un’autonomia che va dai 200 ai 400 km.

colonnine elettriche

Come ricaricare l’auto elettrica gratis

Ci sono vari posti, come ad esempio nei parcheggi dei supermercati, dei cinema, e dei centri commerciali, in cui è possibile ricaricare un’auto elettrica gratuitamente.

Spesso, poi, punti di ricarica gratuiti si trovano anche nei parcheggi di alcuni hotel e ristoranti, così come anche nei pressi di concessionarie.

Ovviamente, in questi casi il servizio gratuito è riservato ai clienti del negozio o del supermercato ed agli ospiti dell’hotel o del ristorante.

Non è raro trovare punti di ricarica gratuiti installati anche in alcuni parcheggi pubblici della città e nel parcheggio del municipio.

In generale, le stazioni di ricarica sono sempre segnalate da apposite indicazioni:

  • cartello con la scritta ‘Stazione di ricarica per veicoli elettrici’
  • strisce verdi a terra con il logo ‘Auto elettrica’ o ‘EV’

Per trovare i punti di ricarica gratuiti basta installare sul proprio telefono una delle varie app che rintracciano le colonnine tramite geo-localizzazione.

Poiché queste app indicano anche il prezzo della ricarica, è possibile individuare le postazioni gratuite. Alcune di queste app sono PlugShare, NextCharge, Emobitaly e Chargemap.

Infine, va da sé che per poter usufruire dei punti di ricarica gratuiti spesso bisogna rispondere a specifiche condizioni come, ad esempio, essere in possesso della carta fedeltà del negozio o supermercato, o lasciare un documento d’identità all’ingresso del negozio.

Quanto costa ricaricare l’auto elettrica al supermercato

Ci sono vari supermercati e centro commerciali che mettono gratuitamente a disposizione dei loro clienti colonnine di ricarica. Tra i vari che offrono questo servizio, ricordiamo:

  • Punti Iper 
  • Negozi Aldi
  • Supermercati Esselunga
  • Punti vendita Decathlon
  • Supermercati Lidl

Quali sono i produttori di colonnine elettriche per casa

I produttori di colonnine di ricarica per auto elettriche sono molto numerosi. I più noti, che sono produttori e gestori del network, sono:

  • Tesla, pioniere del mercato delle auto elettriche, è presente con una rete di supercharger su strada e di prodotti per la casa e l’azienda.
  • A2A opera nell’e-mobility sia per le infrastrutture di ricarica che per l’app E-Moving grazie a cui trovare la colonnina più vicina. Anche Enel X Way, la divisione di Enel dedicata alla mobilità elettrica, opera come CPO per rendere possibile la transizione verso le energie rinnovabili

Poi ci sono i soli produttori di colonnine HPC (High Power Charging) per ricariche rapide in grado di erogare fino a 300 kW prodotte da:

  • Schneider Electric, specialista nella fornitura di soluzioni per l’efficienza e la sostenibilità in ambito energetico e per l’automazione, nel suo ampio catalogo, mette a disposizione dell’utente stazioni di ricarica per veicoli elettrici per auto elettriche, tutte dotate di connettori tipo T2 con otturatori, che garantiscono una ricarica sicura e in tempi rapidi
  • Fimer sviluppa e produce soluzioni di ricarica per veicoli elettrici, con modelli per uso pubblico, privato e commerciale, sia in corrente alternata (AC) che in corrente continua (DC)
  • Growatt offre soluzioni di stazioni di ricarica per veicoli elettrici diversificate, pensate per ogni tipo di installazione
  • IES Synergy produce Keywatt, la gamma di colonnine di ricarica in DC che vanno dalla wallbox da 24 kW alla 100 kW per gli eBus e gli eTruck

E produttori per sistemi domestici o in AC e DC ma per ricariche fino a 60 kW:

  • Bila ha brevettato ISIEVC, una wall box in AC, completa di bobina di sgancio e magnetotermico
  • Chint Italia offre svariate soluzioni in corrente alternata
  • Circontrol progetta soluzioni per la ricarica dei veicoli elettrici adatte a svariati contesti
  • Daze propone sistemi di ricarica, cavi e accessori per l’auto elettrica
  • Heidelberg (marchio Amperfield) propone stazioni di ricarica per uso domestico e condiviso
  • Juice Technology AG, produttore di stazioni di ricarica e software per veicoli elettrici
  • VEGA Chargers progetta e produce stazioni di ricarica rapida (DC) per veicoli elettrici, con modelli a parete da 30 kW e colonnine fast da 60 kW

Come operatore che gestisce il servizio di ricarica erogato dalla colonnina tramite l’infrastruttura del CPO abbiamo:

  • EnerMia opera nel settore della e-mobility come CPO e, al tempo stesso, offre servizi flessibili e personalizzati attraverso la progettazione e l’installazione di sistemi di ricarica per veicoli elettrici
  • GASGAS, operatore indipendente sia in modalità e-mobility (EMP) che CPO (Charging Point Operator), ed installa e gestisce l’infrastruttura di ricarica

Altri produttori di colonnine elettriche sono Mennekes, Lynus8 e Lektri.co. Ricca è poi l’offerta di Ressolar, dall’installazione al ruolo di provider di infrastrutture e quella di Scame Parre, che opera nel settore dal 1999. Presenti nel folto gruppo di produttori anche Siemens, Senec e Solax. Soluzioni di ricarica semplici ed intelligenti sono quelle proposte da Webasto. Infine, XCharge focalizza la sua offerta HPC di colonnine ad alta potenza e Bticino che propone Green’Up.

Quanto costa mettere una colonnina elettrica per casa

Installare una stazione di ricarica domestica in una abitazione indipendente costa tra i 1.600 euro e i 2.200 euro, esclusi i costi per opere civili o particolari predisposizioni per la connessione a internet.

L’installazione in un condominio può risultare più costosa in quanto, spesso, c’è maggiore distanza tra il quadro elettrico e il parcheggio dove installare la colonnina stessa.

Ancora più importante è il costo in un parcheggio aziendale, dove la potenza degli impianti è maggiore e le stazioni di ricarica hanno funzionalità più avanzate.

colonnine elettriche

In qualunque caso, l’ideale è sempre rivolgersi ad un tecnico specializzato, in grado di consigliare la colonnina più adatta per le specifiche esigenze.

Inoltre, avvalersi di un professionista esperto, può rivelarsi vantaggioso anche dal punto di vista economico, in quanto è possibile godere di incentivi fiscali.

Nello specifico, grazie al Decreto Rilancio 34/2020, per tutto il 2023 l’installazione delle colonnine per la ricarica di veicoli elettrici viene considerata un intervento trainante del SuperEcobonus (90%). Nel 2024, l’aliquota di detrazione scenderà al 70%, per poi scendere ulteriormente al 65% nel 2025.

Si specifica che tale importante agevolazione fiscale è prevista per l’installazione di una sola colonnina per ogni unità immobiliare.

Quante colonnine elettriche ci sono in Italia

Da un’analisi condotta da Motus-E durante il primo trimestre del 2023, si rileva che in Italia ci sono 41.173 punti di ricarica per auto elettriche, di cui, 22.107 colonnine e 15.262 stazioni. Un incremento molto alto, dato che, nel giro di due anni, i punti sono più che raddoppiati (nel 2021 se ne contavano 20.757).

A livello geografico, la maggiore parte delle infrastrutture (57%) si trovano al Nord, seguite poi dal centro (22%) e dal 21% nel Sud e nelle Isole.

La regione più virtuosa risulta essere la Lombardia, con 6.661 installazioni, pari al 16%. Limitato è purtroppo il numero di colonnine in autostrada, con una media di 7,6 punti di ricarica ogni 100 km.

Mappa colonnine ricarica auto elettriche

Il metodo più semplice ed immediato per trovare i punti di ricarica è utilizzare le apposite app per colonnine elettriche.

Tra le varie, citiamo ad esempio Enel X Way e Next Charge. La ricerca è facile ed intuitiva. Basta digitare nella buca di ricerca dell’app la parola ‘colonnine elettriche’ oppure ‘stazioni di ricarica EV’ per veder apparire l’elenco di tutti i dispositivi presenti in zona, da ordinare secondo parametri quali la distanza, il prezzo o gli orari di apertura

Su quasi tutto il territorio italiano (99%) c’è almeno un punto di ricarica nel raggio di 20 km e nell’86% del territorio esiste una stazione in un raggio di 10 km. La presenza dei punti di ricarica aumenta in maniera proporzionale alla vicinanza alle grandi città e ai maggiori centri urbani.

La maggior parte delle colonnine sono concentrate al Nord (58%) e la regione che ne ha di più è la Lombardia, che conta 5.971 stazioni (16% del totale).

A seguire, per numero di punti di ricarica, troviamo Piemonte e Veneto (con l’11% a testa), Lazio ed Emilia-Romagna (10% a testa) ed infine la Toscana (8%). Complessivamente, queste 6 Regioni coprono il 66% dei punti presenti in Italia. Tra le città metropolitane vince con più punti di ricarica Roma: 2.751, segue Milano con 1.927 e poi Torino con 1.641., tallonata da Venezia (1.372) e poi Firenze (882). Fanalini di coda sono Messina (298), Cagliari (250) e Reggio Calabria (123).

Sul sito di Enel X è possibile consultare una pagina dedicata – e costantemente aggiornata – con la mappa di tutte le colonnine di ricarica presenti in Italia e in Europa.

Come vedere le colonnine di ricarica su Google Maps

Il sistema più pratico per individuare una colonnina di ricarica per auto elettrica è usare Google Maps.

Inserendo la parola chiave ‘colonnine elettriche’ o ‘stazione di ricarica EV’, localizza il punto di ricarica che si trova più vicino e che si trova sul proprio tragitto.

La mappa di Google è molto dettagliata e comprende sia le colonnine presenti in città che fuori dai centri abitati. Consultabile sia sullo smartphone, tramite app scaricabile su Android e iOS iPhone, che su PC.

Per ogni punto di ricarica, oltre alla geolocalizzazione sulla mappa, vengono inoltre indicati vari dettagli, come il costo, la velocità di ricarica e i tipi di porte disponibili. Ed ancora, anche foto, valutazioni e recensioni da parte degli utenti.

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Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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