Ecco come allevare api in città! L’apicoltura urbana è un’attività sempre più popolare, nonché utile per l’ambiente. Capiamo come funziona e che vantaggi ha per noi e per l’ambiente cittadino.

Sommario
Cos’è l’apicoltura urbana
Abbiamo già parlato dell’estinzione delle api per via dei cambiamenti climatici, ma che sia possibile fare qualcosa nel nostro piccolo, forse non lo avevamo ancora detto.
Forse non tutti sanno che si può diventare facilmente degli apicoltori pur abitando in città e vivendo un appartamento.
L’apicoltura urbana è una pratica che consiste nell’allevamento di api in contesti urbani, come terrazzi, giardini, tetti o parchi pubblici.
Le città offrono una sorprendente varietà di fonti di nettare e polline, spesso più ricche rispetto alle campagne a causa della diversità di piante nei giardini, parchi e balconi.
Inoltre, l’assenza di pesticidi chimici nelle aree verdi urbane può rendere l’ambiente cittadino più favorevole per le api.
Come allevare api in città
Per l’apicoltura urbana sono necessarie alcune attrezzature classiche dell’apicoltore:
- Arnia: una casa per le api, solitamente in legno o materiali ecocompatibili, e le più comuni sono quelle del tipo Langstroth o Dadant
- Tuta e guanti protettivi: per lavorare con le api in sicurezza
- Affumicatore: per calmare le api durante le operazioni di ispezione
- Spazzola apistica, leva e altri strumenti: per la gestione delle arnie
- Centrifuga : per estrarre il miele, se si intende produrlo
Inoltre, è necessario selezionare un’area dove posizionare l’arnia, che deve essere n un luogo soleggiato, al riparo da vento e pioggia, con un accesso diretto all’area di volo per le api. Inoltre, è importate collocarla ad una distanza di sicurezza dalle abitazioni o da strade trafficate (almeno 5 metri), e preferibilmente, proteggerla con barriere come siepi o muri.
Le città offrono una varietà di piante ornamentali, alberi e giardini come fonte di nettare e polline. Tuttavia, è utile valutare la presenza di aree verdi vicine.
Altro aspetto fondamentale per posizionare le arnie, è poter ispezionare gli alveari regolarmente, per verificare la salute delle api.
Serve conoscenza delle api
È fondamentale avere o acquisire competenze di base sull’apicoltura, frequentando corsi gestiti da associazioni di apicoltori.
Anche imparare a riconoscere i segnali di salute dell’alveare e a gestire eventuali problematiche, come malattie o parassiti (ad esempio, la varroa). È, infatti, necessario intervenire tempestivamente in caso di malattie o infestazioni.
Le normative e regolamenti sull’apicoltura urbana in Italia
L’apicoltura, anche urbana, è regolata da normative nazionali e locali. Ecco i principali riferimenti:
- Normativa nazionale: la Legge n. 313/2004 riconosce l’apicoltura come attività di interesse nazionale, fondamentale per la biodiversità. Il decreto stabilisce che l’apicoltura non è attività agricola, ma può essere praticata da chiunque, anche in ambito urbano, purché si rispettino le norme sanitarie e ambientali.
- Normative regionali e comunali: ogni Regione o Comune può adottare regolamenti specifici per la gestione delle api in contesti urbani. Ad esempio, alcune città stabiliscono regole per la distanza delle arnie dagli edifici o per la sicurezza dei cittadini. È importante informarsi presso il proprio Comune o ASL locale sulle autorizzazioni o dichiarazioni necessarie per installare le arnie.
- Obblighi sanitari: gli apicoltori devono essere registrati presso l’Anagrafe Apistica Nazionale. Gli alveari devono essere controllati periodicamente per prevenire malattie, come la peste americana o la varroa.
- Responsabilità civile: gli apicoltori urbani sono responsabili della sicurezza delle persone e devono adottare misure per evitare problemi, come punture accidentali.
Progetti per allevare api in città
Ecco alcuni progetti, all’estero ed in Italia, che permettono anche ai neofiti di allevare api in città. Una pratica sostenibile possibile anche in un ambiente urbano, che risulta anche meno difficile di quello che si possa pensare.
Progetti di apicoltura urbana in Italia
Negli ultimi anni, molte città italiane hanno avviato progetti di apicoltura urbana per sensibilizzare sull’importanza delle api e promuovere la biodiversità.
Previa autorizzazione delle autorità competenti, è infatti possibile installare la propria arnia a 5 metri da un confine di proprietà, e a 10 da una strada pubblica.
Di seguito alcuni esempi significativi:
- Bee the Change – Milano: una delle città più attive nell’apicoltura urbana. Il progetto “Bee the Change” ha installato arnie sui tetti di edifici pubblici e privati, promuovendo l’educazione ambientale.
- Urbees – Torino: progetto di Antonio Barletta, il primo a rendere le api urbane una realtà. E sempre a Torino, ci sono anche Propolis, 1di2, Aspromiele, ApiinCittà
- Api a Roma – Roma: ci sono numerosi alveari urbani in parchi pubblici e privati, con progetti che coinvolgono scuole e cittadini per sensibilizzare sull’importanza delle api.
- Adotta un alveare – Torino: questo progetto consente ai cittadini di “adottare” un alveare, sostenendo l’apicoltura urbana e ricevendo in cambio miele prodotto localmente
- Apicoltura sui tetti – Bologna: sono stati installati alveari sui tetti di edifici per monitorare la biodiversità urbana e produrre miele a chilometro zero.
- BeeActive – Napoli: un progetto che coniuga apicoltura e inclusione sociale, coinvolgendo giovani e persone in difficoltà nella gestione degli alveari urbani.
- Alveari didattici: in molte città, associazioni ambientaliste e apicoltori organizzano attività educative e laboratori per far conoscere il mondo delle api, come a Firenze, Venezia e Palermo.
In Francia
In Francia, già dal 2008, spopolano le arnie urbane. Olivier Darné, ad esemio, è diventato famoso per aver istituito la Banque du Miel: con almeno 10 euro si può ricevere parte del miele raccolto, un’arnia condominiale e la partecipazione a laboratori didattici sulle api urbane.
Sempre a Parigi è nato il Miel Béton; prodotto nel quartiere Saint Denis, è oggi in vendita presso le Gallerie Lafayette. Sono circa 300 le arnie urbane di Parigi per un totale di 50 kg di miele prodotto in città!
In Inghilterra
Anche in Inghilterra lo urban beekeping è di moda, a partire dai tetti di istituzioni economiche come la London Stock Exchange, il Tate Modern o il Waldorf-Astoria: solo a Londra si contano infatti 2000 arnie, e sono nate anche associazioni a sostegno dell’apicoltura in città.
Bee Collective presso la stazione della ferrovia di Victoria ha creato una vera e propria ‘casa del miele’ allo scopo di aiutare gli apicoltori novelli.
Negli USA
A New York l’apicoltura urbana è iniziata soltanto nel 2010, con Bees Without Borders, l’associazione di Andrew Coté il cui miele, prodotto dai 250 alveari dell’East Village, viene venduto per beneficienza.
I vantaggi dell’apicoltura urbana
Le api non sono solo il nostro futuro, in quanto sono capaci di fungere da antenna dell’inquinamento ambientale, ma l’apicoltura urbana è anche un ottimo modo di fare comunità, di ricordarci una lezione socio-ambientale.
Il miele urbano sembra essere addirittura più buono di quello prodotto in campagna grazie alla biodiversità rappresentata dai fiori che vengono scelti per la realizzazione del miele.
E a chi si chiede se non sia inquinato, al Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Bologna dichiarano che le quantità di contaminanti presenti nel miele urbano non sono tali da presentare una minaccia per la salute.
Ma i vantaggi dell’apicoltura urbana non finiscono qui:
- Impollinazione e biodiversità: le api migliorano la biodiversità urbana, favorendo l’impollinazione di piante e fiori
- Sensibilizzazione ambientale: promuove una maggiore consapevolezza sull’importanza delle api per gli ecosistemi
- Produzione di miele locale: il miele urbano, spesso privo di pesticidi, è di alta qualità e prodotto a chilometro zero
- Monitoraggio dell’ambiente: le api sono bioindicatori, e il loro stato di salute può fornire informazioni sulla qualità dell’ambiente urbano
In definitiva, l’apicoltura urbana è una pratica accessibile a chiunque, purché si rispettino le normative e si acquisiscano le competenze necessarie.
In Italia, esistono molte iniziative e progetti che supportano lo sviluppo di questa attività, contribuendo alla salvaguardia delle api e alla promozione della biodiversità in contesti urbani.
Se siete interessati, il primo passo è informarti sulle norme locali e partecipare a un corso di formazione per apicoltori. Bastano solo 300 euro per diventare un vero apicoltore urbano!
Altro sulle api
Potrebbero interessare:
- Pesticidi neonicotinoidi dannosi per api ma anche per gli uccelli
- Come diventare apicoltore
- Facelia, la pianta salva-api
Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2025 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.