Risparmio energetico

Come funziona un forno a microonde e come usarlo per risparmiare energia

Sapete come funziona un forno a microonde? Come riesca a riscaldare e scongelare in breve tempo i cibi? Ve lo spieghiamo in questa guida.

Come funziona un forno a microonde e come usarlo per risparmiare energia

Il forno a microonde scalda gli alimenti, fa risparmiare sulla bolletta della luce e del gas rispetto al forno tradizionale ed è amico dell’ambiente. Questo elettrodomestico da una ventina di anni non ha smesso di avere  successo nelle case delle italiani e un po’ in tutto il mondo.

Semplice e pratico, basta una comune presa elettrica e riesce a scaldare e cuocere qualsiasi tipologia di alimento. Tuttavia quasi nessuno sa come funziona un forno a microonde. 

Cosa sono le microonde

Facciamo un po’ di ordine partendo dall’inizio: le microonde. Queste non sono altro che onde elettromagnetiche, simili a vibrazioni di energia (usiamo una terminologia semplice per aiutare nella comprensione).

Le onde elettromagnetiche ci circondano e non c’entrano nulla (o meglio non sono solo) quelle dei ripetitori delle radio.

  • Tra le onde elettromagnetiche, ad esempio, abbiamo i colori. Se le onde sono più lunghe abbiamo il rosso, se sono più corte abbiamo il viola. Ancora più lunghe quelle infrarosse, più corte quelle ultraviolette.
  • Visto che le lunghezze vanno dai millesimi di millimetro ai chilometri, abbiamo da una parte le onde radio, dall’altra i raggi X. In mezzo ci sono le microonde.

Le microonde in un forno vengono prodotte da un magnetron, un apposito dispositivo.

Come si riscalda il cibo nel forno a microonde?

Le microonde vengono emesse nella quantità di cinque milioni al secondo. Sono in grado di reagire con alcuni componenti alimentari, come l’acqua e i grassi.

Queste molecole provano a seguire le microonde, ma cinque milioni di spostamenti al secondo sono davvero tanti e così loro urtano l’una contro l’altra e in questo modo producono calore.

Tanto più durano le microonde, tanto più calore uscirà fuori dalle molecole, tanto più caldo sarà il nostro cibo. E qui si capisce anche perché, ad esempio, il pane duro e raffermo, una volta messo nel microonde diventa molle. L’acqua interna, generalmente ferma, evapora e così è come se il pane fosse cotto al vapore. Interessante, vero?

Quindi i cibi contenenti maggiori quantità d’acqua cuociono più rapidamente dei cibi solidi. Proprio per questo alle volte è difficile stabilire il giusto tempo di cottura.

I tempi di cottura inferiori sono dovuti anche alla propagazione del calore che viene generato dall’interno del cibo. Tutto il contrario di quanto accade con la cottura in forno, dove il calore si trasmette dall’esterno all’interno, con tempi inevitabilmente più lunghi.

Ad esempio per cuocere una coscia di pollo con patate arrosto, il tempo nel microonde è di circa 4 minuti, mentre nel forno normale sono necessari almeno 10 minuti.

come funziona un forno a microonde

Come usare al meglio il forno a microonde

Capendo come funziona il forno a microonde, si comprendono anche una serie di regole interessanti che dovremmo sapere per utilizzarlo al meglio.

  • Avete mai visto su Youtube il filmato dell’uovo che nel microonde scoppia? Il motivo è chiaro: scaldando l’acqua interna all’uovo, che è nel tuorlo, questa diventa gassosa e fa pressione all’interno dell’uovo. Quando diventa troppa, scoppia.
  • Ci sono delle cose che non hanno acqua né grassi, come il vetro o la porcellana, che nel microonde non scalderanno mai. Se ci mettiamo piatti o bicchieri vuoti, quelli rimarranno freddi, non essendo molecole in grado di reagire al microonde. Se però qualcosa dentro scalda, il calore passa anche a questi materiali per conduzione.
  • Proprio come la luce diventa più debole man mano che ci si allontana, le microonde fanno lo stesso. Se si mette del riso nel microonde, a scaldarsi sarà solamente la parte superficiale. Le microonde non giungono alla parte che si trova sotto, così che mangeremo il riso fuori bollente e quello interno freddo. Per evitarlo bisogna disporre il tutto a ‘ciambella’ piatta, lasciando un buco in mezzo. In questo modo il piatto girevole espone tutte le parti alle microonde in modo omogeneo.

SPECIALE: Come pulire il microonde con sistemi naturali

Regole per usare bene il forno a microonde e risparmiare elettricità

Tra i vari accorgimenti per risparmiare elettricità con gli elettrodomestici di casa un posto particolare lo occupa anche il microonde.

La posizione

Per quanto riguarda la posizione del forno, il microonde è meglio sistemarlo lontano da altri elettrodomestici e da fonti di calore. Deve essere sempre libero lo spazio circostante, per consentirne il raffreddamento e una corretta aerazione.

come usare il forno a microonde

I recipienti da utilizzare

Un’attenzione particolare riguarda la tipologia di recipiente in cui riporre la pietanza per la cottura.

Materiali idonei alla cottura, solo se è indicato sulla confezione, sono:

  • vetro e pirex
  • terracotta
  • ceramica e porcellana
  • carta e cartone
  • plastica 

Ci sono materiali che non si possono mettere nel microonde perché lo specchio riflette le onde luminose, ma riflette anche le microonde e danneggiano il magnetron che le emette. Nei casi più gravi si iniziano a vedere veri e propri fulmini in miniatura prima che il forno si rompa per sempre.

  • tutti i metalli
  • cristallo

Non necessita di pulizie particolari

I forni elettrici o a gas rimangono accesi per molto tempo, consumando anche 3 volte tanto rispetto ad un microonde. La propagazione del calore dall’interno del cibo tipica di un forno a microonde costituisce un innegabile vantaggio anche per la pulizia del forno, in quanto non si formano incrostazioni che richiedono tempi di pulizia lunghi e scomodi.

Per riscaldare. Per cuocere i cibi è meglio usare il forno elettrico, che consuma più energia per portare in temperatura un alimento freddo. Se invece bisogna solo riscaldare, allora è bene usare il forno a microonde.

forno a microonde

I sapori rimangono inalterati

La cottura con il forno a microonde permette di non dover aggiungere acqua o condimenti al cibo. L’aggiunta di acqua fa perdere alcune sostanze nutritive, come accade nella bollitura; mentre cuocere senza aggiungere grassi permette un minore apporto calorico, rispetto allo stesso cibo cucinato in pentola.

Bisogna comunque ricordare che alcune preparazioni complesse sono difficilmente eseguibili con questo tipo di forno, soprattutto quando si tratta di amalgamare i sapori. La cottura al microonde tende a mantenere i gusti dei cibi separati, è quindi consigliabile, ad esempio per un soffritto aglio, olio e cipolla, preparare la base in una pentola e poi aggiungerla alla pietanza in uno secondo momento.

Si può usare il microonde per:

  • Per riscaldare. Per cuocere i cibi è meglio usare il forno elettrico, che consuma più energia per portare in temperatura un alimento freddo. Se invece bisogna solo riscaldare, allora è bene usare il forno a microonde.
  • Per scongelare. Veloce, non degrada le vitamine e non disperde i sali minerali.

Utile anche per riscaldare scaloppine e filetti, cucinati magari il giorno prima e poi conservati in frigorifero, in quanto permette di restituire al piatto il sapore originale, senza alterarne il sapore.

Speriamo che questa spiegazione sia quantomeno servita a capire come funziona il forno a microonde, soprattutto per usarlo come si deve.

Altre informazioni

Potrebbero esservi utili le nostre guide sui differenti tipi di cottura e su come risparmiare elettricità con gli elettrodomestici di casa in generale:

Se volete acquistare online un forno a microonde, potete trovare tantissimi modelli a differenti prezzi, e anche versioni da incasso:

Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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