Uova biologiche: scopriamo insieme i benefici e come riconoscere le vere uova biologiche imparando bene a leggere l’etichetta.
Contenuti
È buona norma che in casa non manchino mai le uova, uova biologiche possibilmente. Si tratta di uno tra gli elementi più versatili della cucina, ottime per i dolci ma anche per il salato, aprono bene gli antipasti e potenziano i primi, accontentando tutti, dagli onnivori ai vegetariani. Le uova sono un jolly indispensabile per risolvere con un po’ di fantasia qualsiasi situazione imprevista.
Quando andiamo al supermercato, davanti allo scaffale dove sono riposte le uova, notiamo un angolo in cui vengono messe le cosiddette “uova biologiche“. Sono delle uova particolari perché provenienti da allevamento biologico, e sono per questo anche più costose.
Ma il fatto di acquistare delle uova biologiche è solo una scelta etica che aiuta l’ambiente e fa vivere una vita migliore agli animali o ci sono dei benefici anche a livello nutritivo?
Scopriamolo insieme in questa guida.
Per prima cosa è il caso di fare una “rinfrescata” su che cosa sono le uova biologiche, qualora qualcuno avesse inavvertitamente dimenticato la differenza con le uova normali.
Le uova sono il prodotto riproduttivo delle galline. In ogni uovo c’è un piccolo mondo, anche se l’uovo non è fecondato e non nascerà mai un pulcino: all’interno abbiamo il tuorlo, che è costituito fondamentalmente da grasso, e che costituisce il materiale di riserva che andrebbe (o andrà) a costituire il corpo del pulcino; poi abbiamo l’albume, liquido che lo circonda e che avrà funzione protettiva, oltre a costituire in seguito i vasi sanguigni; e poi c’è il guscio, che protegge.
Questi componenti sono immessi dalla gallina in questo ordine, a formare l’uovo.
Ma da dove vengono i componenti che vanno a finire qui dentro? Dal sangue. La gallina, infatti, mangia e assorbe le sostanze nutritive, che verranno riversate dall’intestino nel sangue che, passando dall’ovaio e dall’utero (si, anche le galline li hanno) lascerà lì le sostanze nutritive necessarie per la formazione dell’uovo. Se, ad esempio, una gallina non mangiasse calcio, farebbe un uovo senza guscio (capita spesso, tra l’altro).
Da alcune ricerche americane che hanno analizzato le uova biologiche, sono stati scoperti una serie di parametri interessanti:
Insomma, abbiamo visto come è vero che le uova biologiche sono più costose al supermercato, ma anche come sono migliori per la nostra salute perché apportano piccoli, ma importanti, nutrienti al nostro organismo: comprerete le stesse uova al supermercato la prossima volta? ora impariamo insieme come riconoscerle.
Spesso denigrate come portatrici di colesterolo, in realtà, hanno un altissima percentuale di proteine e, se usate con criterio e scelte fra quelle bio, fanno bene a muscoli e ossa. La domanda allora è: come riconoscere le vere uova biologiche e sane?
La risposta più semplice sarebbe dall’etichetta ma non è sempre facile orientarsi tra diciture strane e spesso fuorvianti (fresche, freschissime, extra fresche…).
Per capire meglio come riconoscere le vere uova biologiche chiediamo qualche delucidazione a Nadia Taglialatela, consulente enogastronomico e food blogger, che con la sua socia, Loretta Cavallaro, gestisce la cucina ed i corsi ad essa annessi del Mind, un piccolo ristorantino romano dove vige suprema la food filosophy ossia: cibo buono, prodotto rispettando l’ambiente e tutti gli esseri viventi.
Nadia ci spiega che l’unico vero modo per capire che tipo di uova stiamo comperando è leggere il codice alfanumerico che è stampato sul guscio; è lui a darci ogni informazione possibile, dal tipo di allevamento fino al comune in cui è prodotto. Purtroppo raramente viene riportato anche sulla scatola.
Non facciamoci fermare da questo “inconveniente” e facciamo attenzione soprattutto al primo numero stampato perché ci dice se le galline da cui provengono le uova sono state allevate con rispetto e cura.
Ecco qui un piccolo glossario:
PER APPROFONDIRE: Benessere animale: nuove norme per gli allevatori
In aggiunta Nadia ci ricorda che bisogna prendere in considerazione anche la grandezza delle uova: medium, large, XXL, extragrandi…
Ha un sorriso triste quando mi spiega che, alle donne che frequentano i suoi corsi di cucina e le chiedono della grandezza delle uova, lei di rimando chiede se hanno mai partorito e quanto fosse grande il bambino.
E’ incredibile – mi dice – che non si pensi allo sforzo che deve fare la gallina per produrre un uovo così grande, né a che tipo di alimentazione venga sottoposta per tirare fuori quei ‘mostri’.
Resta da chiedere dove sia possibile trovare le uova biologiche e, dato il periodo di crisi, quanto costino.
La risposta di Nadia mi lascia un po’ demoralizzata perché difficilmente nei supermercati si trovano uova con numero iniziale diverso da 3 (cosa che ho appurato subito guardando quelle che ho nel mio frigo), i posti migliori in cui trovarle sono i mercatini rionali, quelli in cui è possibile trovare anche frutta e verdura ed altri prodotti di stagione della zona.
I costi sono relativi alla provenienza, in questi mercati i costi di produzione vengono in parte abbattuti dall’assenza di quelli di trasporto (essendo prodotti a Km zero) così è possibile pagare un uovo dai 0,30€ ai 0,50€ ossia da 1,80€ a 2,50€ per la scatola da 6. Un prezzo conveniente per il portafoglio, per la salute e per la nostra coscienza.
Certo, non sempre si ha il tempo per cercare un mercatino e frequentarlo. Ma sapere che ogni elemento assunto dalle galline, antibiotici inclusi, passa in parte anche alle uova di cui poi ci nutriremo, fornisce elementi su cui pensare.
Fa anche venire voglia di riscoprire, nel tempo libero, quell’idea di naturale in cui ogni stagione ha la sua frutta e verdura.
In cui ogni animale vive, non secondo le regole del commercio e della grande distribuzione, ma semplicemente secondo cicli naturali.
Come riconoscere le vere uova biologiche: ma davvero il biologico è meglio?
Così l’ultima domanda che pongo a Nadia è forse la più scontata ed è perché dovrei sacrificare tempo e denaro per scegliere il biologico?
LI CONOSCI? Mercatini dei contadini per combattere il degrado
La risposta è seria, Nadia mi guarda con gli occhi sereni e lo sguardo forte di chi sa di avere scelto e mi dice che oggi non ci sono più scuse né alibi che tengano, non si può fingere di ignorare, bisogna scegliere:
“siamo ad un bivio” – sostiene limpida – “in cui si può scegliere di nutrirsi in modo sostenibile per due motivi: perché si vuole farlo (sia per l’ambiente che per gli animali ) o perché, egoisticamente, sapere che un animale vive e mangia bene (ed è felice) mi rende certo che quello che mangerò farà bene anche a me”.
Voi da che parte state?
Se questa guida su come riconoscere le vere uova biologiche vi è interessata, eccovi altri articoli da non perdere:
Utilizziamo i cookie insieme ai nostri partner per personalizzare i contenuti e gli annunci pubblicitari, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico.