Diete

Cosa vuol dire essere vegan? I perché di una scelta consapevole

Essere Vegan: per alcuni è soltanto una moda, per altri uno stile di vita più etico. C’è chi li paragona a personalità stravaganti chi vede in loro un’umanità rinata. Certo è che il veganismo è entrato nelle case di tanti italiani. Per capirne di più sul vero significato di questa scelta lo abbiamo chiesto a Dora Grieco, responsabile del Progetto Vivere Vegan Onlus.

Cosa vuol dire essere vegan? I perché di una scelta consapevole

Ciao Dora, benvenuta, chiariscici meglio le idee su che cos’è il vegan?

Per Vegan si intende una filosofia di vita che vuole escludere lo sfruttamento di tutti gli animali e si pone come obbiettivo l’abolizione della schiavitù imposta da noi umani agli altri animali. Da qui deriva uno stile di vita che, nella pratica, esclude l’uso di prodotti animali, compresi i derivati, non solo a tavola. Chi è vegan non partecipa a feste dove sono utilizzati animali, non compra animali (né vivi, né morti), insomma evita tutto ciò che comporta lo sfruttamento degli animali.

Quali differenze ci sono rispetto a uno stile di vita vegetariano?

Il vegetarismo sta ad intendere una scelta soprattutto alimentare che esclude carne e pesce ma che contempla l’assunzione dei derivati animali, mentre il veganismo, come ho detto, sta ad indicare una filosofia di vita che vuole abbattere le barriere speciste (difatti poi, siamo tutti animali) e si concretizza in uno stile di vita che vuole escludere tutto quello che potrebbe derivare dallo sfruttamento o dalla uccisione degli animali e non solo per quello che riguarda l’alimentazione.

Molti vegetariani sono ancora convinti che escludendo dalla propria dieta la carne non contribuiscano all’uccisione degli animali. Però non tengono conto che nella produzione dei derivati come latte e uova, gli animali sono comunque uccisi: le femmine a fine produzione (molto prima della loro naturale durata della vita) e i maschi subito dopo  nati, o comunque molto presto. In ogni caso gli animali sono sfruttati e spesso maltrattati.

Cosa significa essere vegano in un paese come l’Italia?

Non si può generalizzare perché dipende molto dal proprio stile di vita. Può essere semplice. Se abbiamo tempo per scegliere i prodotti alimentari, il nostro vestiario, le scarpe (esistono marche vegan o negozi che vendono scarpe vegan) gli accessori, i ristoranti giusti… nessun problema. Sono invece carenti le mense o i servizi rivolti espressamente ai vegani. Ma, si sa, è la richiesta che comanda l’offerta e quindi sicuramente, con l’aumentare dei vegani, aumenteranno anche le offerte di servizi.

A chi si appresta a fare una scelta vegan quale consiglio possiamo dare?

Non ci sono consigli particolari. Ognuno può vivere questa scelta etica con personalità e seguendo il proprio stile di vita. Per chi ha dubbi relativamente all’alimentazione possiamo riportare le parole dei nutrizionisti che consigliano di variare l’alimentazione, prediligendo alimenti di stagione e poco elaborati. I nutrizionisti, come ad esempio molti di quelli che confluiscono in www.scienzavegetariana.it, consigliano ai vegan di porre attenzione all’assunzione di vitamina B12 ricorrendo a cibi fortificati oppure ad integratori. Questo almeno finché non ci saranno maggiori certezze sulla disponibilità e sulla assimilazione di questa vitamina da parte del nostro organismo.

Sul nostro sito www.viverevegan.org è possibile consultare una guida, sempre aggiornata, con indicazioni utili per i consumi e per chi muove i primi passi in questa direzione. Ma non è solo sugli acquisti che poniamo l’attenzione: anche non partecipare ad una festa di paese che utilizzi animali per il divertimento, oppure non visitare uno zoo… sono scelte importanti.

Puoi parlarci del Progetto Vivere Vegan?

PVV nasce nel 2001 da un gruppo di persone già attive da alcuni anni nel mondo dell’animalismo, con l’esigenza di portare alla conoscenza delle persone in genere, ma anche degli attivisti stessi, qui in Italia, i temi che restavano ancora in secondo piano come lo sfruttamento degli animali per la produzione dei derivati come latte, uova, lana… e per far sì che le persone già vicine al mondo animalista iniziassero un percorso di scelte personali e coerenti (ma anche estremamente semplici e fattibili) avvicinandosi alla filosofia vegan. Ma volevamo anche dare una visione più completa e collegata sulla problematica dello sfruttamento degli animali cercando di non fare distinzione fra pratiche diverse o specie diverse: mettere sullo stesso piano tutti gli animali e fare chiarezza su ogni loro coinvolgimento.

Qual è la vostra mission?

Progetto Vivere Vegan partendo invece dall’innegabile presupposto che gli altri animali sono esseri senzienti, in grado di provare sentimenti come gioia e dolore, e che hanno una vita propria da rispettare quanto la nostra, opera per l’affermazione e la diffusione del veganismo in quanto condizione necessaria per salvare gli animali dal loro attuale destino di esseri sfruttati e sottomessi.

Il nostro lavoro è duplice, anche se essenzialmente culturale: informare e sostenere. L’informazione la intendiamo a largo raggio: far sapere quello che accade agli animali ma anche divulgare la considerazione che siano esseri con pari dignità. La differenza di specie o di razza non può mai giustificare la sopraffazione della specie più forte su quella più debole o comunque diversa. D’altro canto, per fortuna, sempre più persone stanno prendendo atto di questo, e stanno abbracciando questa filosofia di vita. Quindi ci poniamo anche come punto di unione e di sostegno per chi fa questa scelta. Di fatto realizziamo e curiamo materiale da divulgare, opuscoli, libri, eventi e mostre. Abbiamo un sito e un telefono per rispondere alle richieste di quelle persone che sentono l’esigenza di condividere con altri questo percorso.

Quali iniziative state promuovendo?

Fra i nostri appuntamenti ricordiamo La Sagra del Seitan, l’appuntamento fiorentino con l’etica vegan e la buona cucina senza derivati animali e quindi senza sofferenza, quest’anno si svolgerà il 4 e  5 giugno presso il Circolo Ricreativo di Pozzolatico, Impruneta (Firenze). Orario del sabato 15,00- 24,00. Orario della domenica: 10,00 – 23,00. Il sabato sarà possibile cenare e la domenica ci sarà il pranzo e la cena. Come ogni anno ci sarà grande scelta di assaggi, cibi prelibati, dolci e salati, sarà possibile fare acquisti di diverso genere, dalle scarpe ai prodotti per la casa, ai libri… e la sera ci divertiremo insieme. Naturalmente non mancheranno gli incontri e le conferenze per affermare questa filosofia di vita che vuole abbattere le barriere speciste.

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