Interventi per l’efficienza energetica: come accedere alla detrazione fiscale
Se si eseguono interventi che puntano all’efficienza energetica degli edifici esistenti (non quelli in costruzione) è possibile ottenere una detrazione fiscale su di una parte delle spese sostenute per questi lavori dall’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’IRES (imposta sul reddito delle società). Ma come ottenere l’agevolazione? Quali documenti servono? A chi rivolgersi? Scopritelo con il nostro pratico vademecum.
Sommario
Ecobonus 2018: guida alla detrazione fiscale
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 18 ottobre 2018 la guida completa alla detrazione d’imposta per i lavori di risparmio energetico.
Nella guida aggiornata vengono elencate le aliquote che variano dal 50 al 65 % e arrivano anche all’80% in relazione al tipo d’intervento, purché finalizzato ad ottenere un miglioramento della dispersione energetica in un edificio pre-esistente.
L’importo da portare in detrazione di imposta può variare dal 50% al 85% della spesa in base alle caratteristiche dell’opera.
Spese ammesse alla detrazione fiscale
L’elenco delle opere che possono godere di agevolazioni è lungo. Il prerequisito è che siano volte a migliorare la classe energetica della casa attraverso lavori di efficientamento energetico dell’edifico in tutte le sue parti interne, e per l’involucro esterno. Sono inoltre introdotti anche i lavori per migliorare la classe sismica. Possono riguardare solo un’unità immobiliare o le parti comuni.
La Legge di Bilancio indica che si possono detrarre le spese riguardanti 4 grandi aree di intervento, riguardanti solo edifici pre-esistenti e non quelli in costruzione:
- riqualificazione energetica dell’edificio
- interventi sull’involucro dell’edificio
- installazione impianto solare termico per riscaldamento e/o acqua calda
- installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica
- sostituzione impianti di climatizzazione e riscaldamento
In particolare, potranno ottenere un massimo di detrazione del 50% gli interventi per sostituzione di:
- serramenti e infissi
- schermature solari
- caldaie a biomassa ed a condensazione di classe A e A+
Potranno invece ottenere la detrazione del 65% gli interventi le spese per la sostituzione o l’installazione di:
- caldaie a condensazione classe A+ (con sistema di termoregolazione evoluto)
- pompe di calore
- scaldaccqua a PDC
- coibentazione involucro
- collettori solari
- generatori ibridi
- sistemi di Building Automation
- microgeneratori
Infine, potranno ottenere un massimo di detrazione del 70% gli interventi condominiali:
- per l’efficientamento energetico di una superficie maggiore del 25%
Potranno ottenere un massimo di detrazione del 75% gli interventi condominiali:
- per l’efficientamento energetico di una superficie maggiore del 25% che conseguano almeno la qualità media
Potranno ottenere un massimo di detrazione dell’80% bisogna accoppiare due tipologie di interventi sul condominio:
- per l’efficientamento energetico e per la riduzione di 1 classe di rischio sismico
Potranno ottenere un massimo di detrazione dell’85% gli interventi riguardanti sul condominio combinati:
- per l’efficientamento energetico e per la riduzione di 2 classi di rischio sismico
Massimali di spesa
Le spese ammissibili per opere di efficientamento energetico per i privati hanno comunque dei limiti. I massimali sono così suddivisi:
- 100mila euro per gli interventi di riqualificazione energetica
- 60mila euro per gli interventi sull’involucro esterno dell’edificio
- 30mila euro per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, in caso cioè d’installazione di impianti dotati di caldaie a condensazione, pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia
- 60mila euro per l’installazione di pannelli solari termici, per la produzione di acqua calda ad uso domestico, validi anche per l’industria, le strutture sportive e gli istituti scolastici
Quali interventi godono dell’agevolazione fiscale del 65% per il risparmio energetico
Le spese che possono essere portate in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso e per acquisire la certificazione energetica richiesta.
Il valore che fiscalmente è possibile detrarre è quindi composto da:
- costo di acquisto del bene
- costo dell’intervento per la messa in opera, che comprende eventuali spese di progettazione, trasporto e montaggio
Sono escluse però le spese di assistenza post-vendita, i costi di manutenzione regolare e straordinaria e le spese di eventuali riparazioni successive o pezzi di ricambio.
Le opere che godono dell’agevolazione fiscale del 65% (che è la quota massima per i privati) sono quelle che riguardano invece:
- coibentazione dell’involucro edilizio e di una rete di distribuzione di fluidi termovettori
- installazione di un impianto a pannelli solare termico per riscaldare e produrre acqua calda sanitaria che utilizza pannelli solari
- installazione di un impianto che utilizza pompe di calore per climatizzare e produrre acqua calda sanitaria
- installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica
- installazione di un generatore di calore
- installazione di un impianto per la produzione combinata di energia elettrica e calore
- installazione di un impianto di regolazione automatica della temperatura dell’aria
- installazione di un impianto di contabilizzazione individuale dell’energia termica fornita alle singole unità immobiliari
- trasformazione di un impianto centralizzato di riscaldamento in diversi impianti unifamiliari a gas destinati alla climatizzazione e alla produzione di acqua calda sanitaria
- sostituzione di scaldacqua elettrici o alimentati a gas
- introduzione o sostituzione di sorgenti luminose aventi un’efficienza maggiore o uguale a 50 Lumen/Watt
A chi si rivolge l’agevolazione fiscale
L’agevolazione è rivolta a tutti i contribuenti proprietari dell’immobile oggetto di intervento. Oltre ai proprietari, tra gli altri possono fruire dell’agevolazione:
- titolari di un diritto di godimento reale sull’immobile
- condòmini (per gli interventi sulle parti comuni condominiali)
- inquilini regolarmente registrati
La detrazione fiscale va ripartita in 10 rate annuali di pari importo. In particolare, i titolari di reddito d’impresa possono fruire della detrazione solo con riferimento ai fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale.
Cessione del credito: come avere l’ecobonus in contanti
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la la circolare n. 11/E per fornire nuove istruzioni sulle modalità di cessione del credito da ecobonus: i contribuenti, sia per lavori effettuati in edifici privati che in condomini, potranno beneficiare del bonus fiscale in contanti.
Grande opportunità per gli incapienti o i contribuenti in no tax area, i quali erano di fatto esclusi dalla possibilità di beneficiare delle detrazioni.
Adesso tutti i contribuenti che effettuano dei lavori di efficientamento energetico, pur non potendo detrarre loro stessi, potranno cedere il credito d’imposta ad un soggetto diverso e beneficiare del bonus in contanti ed in un’unica soluzione. Il credito di imposta potrà essere ceduto a questi soggetti:
- organismi associativi, compresi i consorzi e le società consortili
- energy service companies (Esco), società che forniscono servizi energetici affrontando un rischio finanziario
- società di servizi energetici (Sse), comprese le imprese artigiane e le loro forme consortili
Come richiedere la detrazione in pratica
Per richiedere l’ecobonus è necessario a partire dal 2018 inviare una comunicazione all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori. I documenti da mandare devono essere emessi da professionisti iscritti all’albo o ditte specializzate e non sono autocertificazioni. In particolare, sono questi tre:
- certificazione energetica dell’edificio (nel caso di lavori condominiali)
- scheda informativa degli interventi realizzati
- attestazione di corrispondenza dell’intervento ai requisiti indicati dalla legge
È quindi molto importante farsi seguire in tutte le procedure di realizzazione dell’intervento, nella certificazione ambientale ed eventualmente per la richiesta delle detrazioni, da professionisti e consulenti seri, così da non incorrere in problemi o brutte sorprese.
Oltre a questi documenti, sono necessarie anche le ricevute valide ai fini fiscali e le fatture rilasciate dai fornitori e dalle aziende a cui si sono affidati i lavori, nonché quelle emesse dai liberi professionisti che hanno svolto le consulenze.
Tutte le spese e le fatture devono risultare regolarmente saldate tramite specifico bonifico ‘fiscale’, pena l’annullamento della pratica.
Quando va richiesta la detrazione fiscale
La richiesta di detrazione per gli interventi di riqualificazione energetica va fatta in sede di denuncia dei redditi.
La dichiarazione delle spese effettuate non deve essere fatta in una sola denuncia dei redditi, ma deve essere suddivisa su dieci anni fiscali.
Il commercialista, il consulente o il centro di assistenza fiscale che si occupa della denuncia dei redditi dovrà considerare alcuni aspetti, tra cui il più importante è la capienza IRPEF o IRES, per avere la certezza di accedere al pieno recupero di quanto era inizialmente previsto. In alternativa, non avendo sufficiente capienza, il credito di imposta potrà essere ceduto ad alcuni enti per ottenere il rimborso in contanti.
Potrebbero interessarvi anche questi argomenti legati all’efficienza energetica della casa:
- Tutti i consigli e i suggerimenti per risparmiare sul riscaldamento domestico
- Il risparmio energetico a casa: consigli per pagare meno in bolletta
- Risparmiare elettricità con gli elettrodomestici: suggerimenti pratici
- Ecobonus: quali spese per il risparmio energetico hanno la detrazione del 65%
- Scopri come calcolare il consumo di elettricità dei vari elettrodomestici e verificare la bolletta
- Classi di efficienza energetica degli elettrodomestici: quali sono e le caratteristiche
- Tutela simile: una guida verso il Mercato Libero dell’energia
- Scaldacqua a pompa di calore: come funziona e quali vantaggi
Ultimo aggiornamento il 21 Gennaio 2022 da Rossella Vignoli
Iscrivetevi alla newsletter di Tuttogreen.it per rimanere aggiornati sulle ultime novità.