Ambiente

Ecco l’impronta idrica: il vero consumo d’acqua dell’umanità

Cosa comprende il nostro consumo d'acqua? Quella usata per produrre e coltivare, non solo quella domestica

Vi siete mai chiesti quanta acqua consumiamo (e inquiniamo) in un solo anno? Scoprire la propria impronta idrica è importante. E comunque la risposta è ‘troppa’, forse più di quella che immaginiamo. Perché i consumi non sono solo quelli classici, ma dall’acqua dolce incorporata nei prodotti e nelle attività di tipo agricolo, industriale e domestico.

Ecco l’impronta idrica: il vero consumo d’acqua dell’umanità

Cos’è l’impronta idrica

Si tratta di un indicatore del volume totale di acqua dolce utilizzata per produrre tutti i beni ed i servizi consumati da una persona, da un’azienda o da un paese in un periodo di tempo specifico.

Chiamato anche water footprint, comprende tre componenti:

  • impronta blu: il volume di acqua dolce superficiale o sotterranea consumata durante il processo produttivo, come l’acqua utilizzata per l’irrigazione in agricoltura.
  • impronta idrica verde: il volume di acqua piovana evaporata o incorporata nei prodotti durante il processo produttivo, come l’acqua utilizzata dalla vegetazione durante la fotosintesi.
  • impronta idrica grigia: il volume di acqua necessaria per assimilare i carichi di inquinanti in base agli standard di qualità dell’acqua, come l’acqua necessaria per diluire i fertilizzanti o i pesticidi utilizzati in agricoltura.

L’impronta idrica totale di una persona, oopure di un’azienda o di un paese è la somma delle tre componenti.

Fornisce quindi una misura complessiva dell’uso di acqua dolce, diretta e indiretta, lungo tutta la catena di produzione e di consumo.

A cosa serve l’impronta idrica

Questo indicatore è importante perché evidenzia i consumi idrici nascosti nei prodotti che vengono consumati. E permette così di identificare le aree critiche di utilizzo dell’acqua. Così che sia più possibile una pianificazione e una gestione più sostenibile delle risorse idriche.

Questo strumento è molto utile per promuovere un uso più efficiente e responsabile dell’acqua a livello individuale, aziendale e nazionale.

Quali sono i consumi idrici nel mondo

Un’indagine pubblicata sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences evidenzia come il consumo idrico sia arrivato in media a 1.385 mc a testa (pari a 8.650 vasche da bagno) con punte ancora più alte in America (ogni americano utilizza in media 2.842 metri cubi d’acqua all’anno, mentre in nella spesso bistrattata Cina sono 1.071).

APPROFONDISCI: Impronta ecologica, di cosa si tratta? Definizione e calcolo.

Nel complesso, l’impronta idrica lasciata dall’uomo tra il 1995 e il 2005 è stata di 9.087 miliardi di metri cubi all’anno, e visto che la popolazione mondiale continua a crescere il dato è destinato a salire proporzionalmente.

impronta idrica
Quanta acqua consumiamo (e sprechiamo)? Mediamente troppa. Ecco perché tutti dovrebbero sapere che cos’è l’impronta idrica.

Ma per capire l’entità del fenomeno è sufficiente partire da un semplice esempio: il latte macchiato. Un cappuccino, infatti, ‘nasconde ’circa 200 l di acqua dolce che vengono impiegati lungo tutta la filiera produttiva.

Dal processo agricolo, alla lavorazione e raffinazione dei chicchi, fino ad arrivare al trasporto e all’acqua necessaria per riempire la macchina del caffè. Senza contare tutta quella necessaria alla produzione di latte e zucchero.

La soluzione per limitare il consumo idrico globale non sarà bere meno caffè, ma di sicuro occorre ridimensionare il trend e fare un uso più consapevole e responsabile del bene più prezioso su cui l’uomo può (ancora) contare.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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Un commento

  1. Ma nessuno ha cmenomtato questo post?Significa che non gliene frega una cippa a nessuno?Ma che tristezza .Comunque, a diventare vegetariani si risparmia acqua (che invece che bersela i vitelli e i maiali ce la beviamo noi per non parlare di quanto inquinano i liquami prodotti a quintalate da sti cazzo di allevamenti)Poi sarebbe anche cosa buona e giusta non buttare il cellulare perch assomiglia ad una cabina telefonica, ma tenerselo finch funziona, che come ha scritto la Fran per fare un microchip ci vuole un sacco di acqua.Poi magari aiuta anche chiudere i rubinetti mentre ci spazzoliamo i denti o ci insaponiamo sotto la doccia.Che non si pu aspettare che qualcun’altro scopra nuove tecnologie per risparmiare acqua. Dobbiamo rimboccarci le maniche e iniziare ad essere pi responsabili e consapevoli nei nostri consumi, ognuno di noi.Bello questo post comunque, brava Fran Buona vita!

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