Ambiente

Water Footprint indica quanto consumiamo al giorno

In Italia si usano più di 4000 litri a persona!

Avete mai pensato a quanta acqua consuma ognuno di noi quotidianamente per le proprie necessità? A quanta ne consumano le industrie e le aziende? A quanta ne serve per produrre i beni di consumo utilizzati ogni giorno? La comunità scientifica internazionale ha suggerito l’utilizzo del Water Footprint.

Water Footprint indica quanto consumiamo al giorno

Cos’è  il Water Footprint

L’impronta idrica (il nome in inglese è water footprint) è l’indicatore che viene utilizzato per quantificare il volume di acqua dolce necessario per la produzione dei beni e dei servizi consumati da un individuo, una collettività, un paese o nel mondo, con specifico riferimento alla localizzazione geografica di indagine.

Come misurare il proprio Water Footprint o impatto idrico

Questa impronta ecologica è il primo passo per diventare più consapevoli di quanto l’acqua sia preziosa e quanta se ne sprechi, e motivarsi ad adottare abitudini più sostenibili.Si possono identificare le aree in cui è possibile risparmiare acqua e ridurre l’impatto. Per calcolare il proprio indice di utilizzo dell’acqua occorre:

  • Tracciare i consumi diretti: con l’aiuto della bolletta o di un contatore è possibile tracciare su base mensile e poi spalmarla a livello annuale, i consumi propri e della famiglia, per quanto riguarda l’acqua utilizzata per bere, cucinare, per l’igiene personale e tutte le attività domestiche in genere. Potete includere la quantità di bottiglie consumata per mese dal vostro nucleo.
  • Includere i consumi indiretti: la maggior parte dell’acqua che si consuma è virtuale, nel senso che è inserita anche nei prodotti che si acquistano. Andrebbe calcolata anche l’acqua necessaria per produrre il cibo che consumate fuori casa, per produrre l’abbigliamento che indossate, per gli oggetti che utilizzate, per i trasporti utilizzati. Esistono database e calcolatori online che possono aiutare a fare una stima di questi consumi indiretti.
  • Calcolare il Water Footprint totale: sommando i due valore si arriva ad ottenere dei consumi che indicano il vero e proprio Water Footprint complessivo, che darà una panoramica dell’impatto idrico totale delle attività e delle scelte di consumo.
  • Analisi del proprio Water Footprint: se si compara il proprio indice con quelli medi nazionali e per altre nazioni, si può ottenere una mappa di quali modifiche apportare al propri stile di vita, per ridurre il consumo di acqua.

Alcune app per calcolare il proprio Water Footprint

Ecco alcune delle principali app e strumenti online per calcolare il proprio Water Footprint e scoprire come risparmiare acqua:

  • Water Footprint Calculator (waterfootprint.org) è stato sviluppato dall’Università di Twente, ed è uno degli strumenti più completi per calcolare il valore individuale o di un’azienda. Permette di analizzare il consumo di acqua diretta e indiretta, suddiviso per settore (alimentazione, abbigliamento, energia) e fornisce consigli personalizzati su come ridurre il proprio Water Footprint
  • WWF Water Footprint Calculator (wwf.panda.org/wwf_news/?349210/Water-Footprint-Calculator) è uno strumento interattivo che analizza il consumo di acqua per uso domestico, irrigazione, consumo di cibo e prodotti e suggerisce azioni concrete per diminuire il proprio impatto idrico
  • Droppler (droppler.com) è un’app mobile che traccia in tempo reale il consumo di acqua domestico, fornisce feedback e suggerimenti per ridurre gli sprechi e consente di monitorare i propri obiettivi di risparmio idrico
  • iWater (iwater.io) è un’app che calcola l’indice di spreco per ogni alimento o prodotto acquistato. Suggerisce alternative a basso impatto idrico per gli acquisti e permette di tracciare e condividere il proprio impegno per ridurre il consumo di acqua.
  • WaterSmart (watersmart.com) è invece una piattaforma online che analizza i dati di consumo idrico di utenze domestiche e aziendali, fornisce rapporti personalizzati e consigli per migliorare l’efficienza idrica e consente di monitorare i progressi nel risparmio di acqua

Ci sono altri strumenti online disponibili per calcolare e gestire il proprio indice.

Qual è l’impatto dell’acqua nella vita quotidiana

L’acqua è essenziale per le attività di base come bere, cucinare, e per la cura e l’igiene personale e le pulizie domestiche. Il suo consumo per uso domestico rappresenta una parte significativa del nostro Water Footprint.

Ma anche nel processo alimentare, sono utilizzate enormi quantità d’acqua, in particolare l’agricoltura e l’allevamento intensivo rappresentano i più grandi consumatori di risorse idriche, per questo l’impronta deve necessariamente prendere in considerazione gli alimenti che mangiamo.

Anche l’industria manifatturiera spreca grandi quantità d’acqua, ed in pratica tutti i beni di consumo, dall’abbigliamento all’elettronica, richiedono acqua per poter essere fatti. Inoltre, molti servizi come l’energia, il trasporto e la sanità dipendono dall’acqua.

Questo eccessivo prelievo per le attività umane delle gravi conseguenze sull’ambiente, poichè questa risorsa naturale è limitate, impoverire o prosciugare le falde, i fiumi e i laghi da cui si ricava acqua, porta ad un’enorme perdita di biodiversità e all’alterazione dei cicli naturali dell’acqua.

Anche a livello di benessere della popolazione, il mancato accesso a quantità sufficienti di acqua provoca grandi problemi di salute pubblica. La mancanza di acqua potabile è una delle principali cause di malattie e mortalità a livello globale.

Inoltre, una distribuzione diseguale delle risorse idriche ed un accesso limitato comportano anche una forte giustizia sociale che porta a impoverire ancora di più quei paesi e popoli che sono giù più vulnerabili.

Questa risorsa è indispensabile per la vita umana e del Pianeta, e la sua limitazione o scarsità impattano fortemente a livello ambientale e sociale.

Comprendere e gestire responsabilmente il nostro Water Footprint è essenziale per il nostro futuro.

Come ridurre il proprio Water Footprint: consigli pratici per essere più sostenibili nell’uso dell’acqua

I consigli per ridurre il proprio indice di consumo riguardano soprattutto la nostra vita quotidiana.

Si va dalla diminuzione dei nostri consumi diretti in casa, come:

  • Installare rubinetti e docce con limitatore del flusso per ridurre il consumo di acqua
  • Utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico
  • Limitare il tempo delle docce e chiudere il rubinetto durante lo spazzolamento dei denti
  • Riparare rapidamente eventuali perdite o rubinetti che gocciolano
  • Installare dispositivi a risparmio idrico come cassette di risciacquo dual-flush
  • Utilizzare lavatrici e lavastoviglie a elevata efficienza idrica
  • Scegliere piante e giardini che richiedono poca acqua per la manutenzione
  • Raccogliere l’acqua piovana per usi non potabili come l’irrigazione

Al ridurne i consumi indiretti, come ad esempio:

  • Scegliere alimenti a basso Water Footprint, come frutta e verdura di stagione e prodotti vegetali.
  • Ridurre il consumo di carne e latticini, in quanto hanno un elevato Water Footprint.
  • Privilegiare abbigliamento e prodotti realizzati con materiali a basso impatto idrico.
  • Acquistare prodotti sfusi o con meno imballaggio per ridurre il Water Footprint incorporato.

Anche sensibilizzare e coinvolgere gli altri, coinvolgendo la famiglia, gli amici e la comunità in iniziative di risparmio idrico, e sostenendo chi cerca di portare avanti politiche che promuovono la gestione sostenibile dell’acqua, progetti che puntano al ripristino degli ecosistemi acquatici o di accesso all’acqua potabile, iniziative che migliorano la gestione delle risorse idriche a livello locale o globale, sono altri modi per spingere all’evidenza e alla soluzione parziale del problema.

Quante risorse idriche si sprecano nel mondo

Misurare la propria impronta idrica è un modo importante per comprendere quanta acqua dolce si utilizza per la propria igiene, per cucinare, così come sarebbe altrettanto importante comprendere quanta acqua è impiegata nella produzione di beni e servizi nel mondo e per nazione.

Le risorse di acqua dolce della Terra sono soggette a una crescente pressione a causa dei consumi e dell’inquinamento. Fino a poco tempo fa, i problemi di disponibilità, utilizzo e gestione dell’acqua dolce venivano trattati su scala locale, nazionale e di bacino idrografico.

La prova che le risorse di acqua dolce subiscano cambiamenti a livello globale, ha portato un certo numero di ricercatori a sostenere l’importanza di porre i problemi relativi alla gestione dell’acqua dolce in un contesto complessivo, soprattutto perché molti paesi hanno modificato il loro consumo medio idrico risparmiando, grazie all’importazione di prodotti i cui cicli di lavorazione prevedono un uso intensivo dell’acqua.

Due ricercatori del Dipartimento di ingegneria e gestione delle acque dell’Università di Twente a Enschede, nei Paesi Bassi, hanno realizzato uno studio che mappa con elevata risoluzione spaziale l’impronta idrica dell’umanità e i flussi “nascosti” fra le varie nazioni.

Nello studio, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori hanno dapprima realizzato una stima quantitativa del consumo di acqua di ciascuna nazione distinguendo fra acqua piovana (“WF verde”), acque sotterranee e superficiali (“WF blu”) e volumi di acqua inquinata (“WF grigia”) generata.

Successivamente hanno stimato i flussi internazionali di acqua sulla base degli scambi di prodotti agricoli e industriali. Risulta che l’impronta idrica globale media annua nel periodo 1996-2005 è stata di 9087 gigametricubi all’anno (74% verde, 11% blu, 15% grigio), alla quale la produzione agricola contribuisce per ben il 92%.

Dallo studio emerge che il consumo idrico varia notevolmente da Paese a Paese. L’impronta idrica del consumatore medio globale è di1385 mc. Il consumatore medio negli Stati Uniti ha un’impronta idrica di 2842 metri cubi, mentre in Cina e India questa è pari rispettivamente a 1071 e 1089 mc.

Il maggior contributo all’impronta idrica del consumatore medio viene dai prodotti cerealicoli (27%), seguiti dalla carne (22%) e dai prodotti lattiero-caseari (7%). Il volume e la struttura dei consumi e l’impronta idrica per tonnellata di prodotto dei prodotti consumati sono i fattori principali che determinano l’impronta idrica di un consumatore.

Il peso dei flussi di esportazione di questa acqua virtuale risulta il dato più impressionante: nel periodo considerato il volume totale dei flussi internazionali virtuali di acqua relativi agli scambi di prodotti agricoli e industriali è stato infatti di 2320 Gmc (Giga metri cubi), cioè 68% verde, 13 % blu, 19% grigia.

Chi importa acqua nel mondo

I maggiori importatori di acqua virtuale sono gli Stati Uniti, (234 giga-mc all’anno), il Giappone (127), la Germania (125), la Cina (121), l’Italia (101), il Messico (92), la Francia (78 ), il Regno Unito (77) e i Paesi Bassi (71). Mentre i maggiori esportatori sono Stati Uniti (314), Cina (143), India (125), Brasile (112), Argentina (98), Canada (91), Australia (89), Indonesia (72), Francia (65) e Germania (64).

“Per alcuni paesi europei, come Italia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi – osservano i ricercatori – l’impronta idrica esterna contribuisce dal 60 al 95 per cento dell’impronta idrica totale. D’altra parte alcuni paesi come Ciad, Etiopia, India, Niger, Repubblica democratica del Congo, Mali, Argentina e Sudan hanno un’impronta idrica esterna molto limitata, inferiore al 4 per cento del totale.”

Conoscere la dipendenza dalle risorse idriche situate altrove è rilevante per un governo non solo allo scopo di valutare la propria politica ambientale, ma anche nel momento in cui si valuta la sicurezza alimentare nazionale.”

Lo studio dovrebbe fornire e far riflettere chi di dovere sull’importanza del potenziamento e della salvaguardia delle risorse idriche del pianeta nei prossimi anni, dato che la scarsità di risorse di acqua dolce cresce esponenzialmente.

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