Fast food nation – Il lato oscuro del cheeseburger globale
Un vecchio libro del 2001, opera di Eric Schlosser, da cui è stato tratto anche un film nel 2006, rappresenta tuttora la più riuscita analisi del sistema del fast food.
![Fast food nation – Il lato oscuro del cheeseburger globale](/images/default-380x250.jpg)
Da bravo giornalista investigativo, Schlosser scava nelle origini delle prime catene di fast food, i valori e le visioni dei loro fondatori.
Percorre a ritroso il percorso dei cheeseburger e delle patatine servite al bancone, arrivando ai laboratori dove si creano i sapori o gli impianti di macellazione dove lavoratori minorenni immigrati rischiano le dita ogni giorno e passando per le scuole dove i McDonald’s, Coca Cola e Pepsi di turno sponsorizzano addirittura i tetti degli edifici: già, perché il bambino è il miglior consumatore e spesso porterà due adulti insieme a lui… Il trionfo del marketing, insomma.
SPECIALE: Cosa contengono davvero i McNuggets?
Come dice nelle prime pagine del libro: “Il fast food, insieme ai film di Hollywood, insieme ai blue jeans e alla musica pop rappresenta una delle maggiori esportazioni culturali americane. Tuttavia, a differenza di altri beni di consumo, il fast food non viene guardato, letto, suonato o indossato. Il fast food entra nel corpo e diviene parte del consumatore. Non c’è altra industria che offra, in senso letterale o figurato, una prospettiva cosi completa sulla natura del consumo di massa.“
Che cosa c’è dietro al classico hamburger, dunque? Una visione del mondo tipicamente americana, innanzitutto.
Una visione dove la standardizzazione e la massificazione si impongono come forze ineluttabili.
Un libro che tutti dovrebbero leggere se interessati a capire le implicazioni di ciò che si mangia.
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Il lato oscuro del cheeseburger globale
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