Il forasacco è una spiga comune dei prati che può trasformarsi in un pericolo insidioso per la salute dei nostri cani e gatti. Scopriamo come riconoscerlo, quali sintomi procura e come intervenire.
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Tutti abbiamo visto almeno una volta un forasacco. Stiamo parlando di una spiga che non supera i 3 cm di lunghezza. Fa parte delle graminacee selvatiche ed ha una forma lanceolata
La sua superficie è rivestita di tanti piccoli aculei che vanno a infilzarsi sulla cute del cane o del gatto. Il loro colore va dal verde al giallo paglierino, fino al marrone scuro. Dipende dal grado di maturazione. Più sono secchi e più possono fare danni.
Crescono nei prati, in aperta campagna, sul ciglio dei marciapiedi. Li vediamo a partire dal mese di aprile fino all’arrivo dell’autunno. Difatti è proprio questo il periodo in cui i forasacchi iniziano a seccare e diventano quindi pericolosi.
Una volta che il forasacco punge l’animale, riesce a penetrare sotto la cute e scava dei percorsi fistolosi. Proseguirà il suo cammino nel corpo andando sempre avanti, quindi è impossibile che fuoriesca da solo tornando indietro.
Come si può riconoscere quando il cane è stato punto da un forasacco? Molto dipende dalla zona che è coinvolta e dal tragitto che sta facendo il forasacco.
Anche i gatti possono essere punti dai forasacchi, ma in genere è piuttosto raro. Forse la loro stessa routine di toelettatura del pelo evita problemi di questo tipo.
In ogni caso due sono le zone maggiormente a rischio: naso e bocca. Anche per loro vale la regola che una volta percepita l’esistenza di un corpo estraneo, è bene recarsi immediatamente dal veterinario.
Quando il forasacco è ancora in superficie sarà il veterinario ad estrarlo senza neanche effettuare l’anestesia. Il tempo quindi è nostro alleato.
Attendere che il problema passi da sè può essere davvero controproducente, perchè più il cane tenta di agitarsi per rimuoverlo, più lo spinge inconsapevolmente verso l’interno del corpo.
Purtroppo una volta che il forasacco è sceso in profondità, bisogna poi intervenire chirurgicamente. In questi casi il medico potrebbe anche valutare un ciclo di terapia antibiotica, soprattutto se si sono verificate infezioni.
Per evitare che il cane o il gatto si ammalino, è bene quindi agire preventivamente e con astuzia.
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