Filaria del cane: cos’è e come si cura questa malattia
La filaria è una malattia parassitaria che colpisce cani, gatti e anche esseri umani. Per quanto riguarda i cani, questa patologia è veicolata dalla puntura di una zanzara durante i mesi estivi. Se non curata adeguatamente e tempestivamente, la filaria del cane può avere ripercussioni molto serie. Scopriamo insieme cos’è, quali sono i principali sintomi e come si cura.
Sommario
La filaria del cane o filariosi è una malattia di origine parassitaria molto seria e virale, che può trasmettersi facilmente da cane a cane. Essendo veicolata dalla puntura di una zanzara è più facile contrarla nelle zone paludose, nei terreni umidi e in campagna, specie durante l’estate quando le zanzare si riproducono.
Questa malattia può essere di 2 tipi:
- Dirofilaria immitis da cui scaturisce la filariosi cardiopolmonare
- Dirofilaria repens che causa la filariosi cutanea.
In entrami i casi il parassita si insinua nei tessuti sottocutanei dell’animale e assume l’aspetto di un verme che può raggiungere i 30 cm di lunghezza. Esso può insediarsi anche all’interno del cuore, in particolare nell’atrio e nel ventricolo destro, nelle arterie polmonari e relative diramazioni.
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La filaria colpisce indistintamente i cani di tutte le razze, in particolare quelli esposti a condizioni climatiche e ambientali più favorevoli alla proliferazione delle zanzare. Stando alle stime, gli esemplari maschi sono più vulnerabili delle femmine, ma l’abilità delle zanzare di insinuarsi sui tessuti degli animali non lascia scampo.
Filaria del cane: cos’è
Il verme, o nematodo, produce delle larve dette anche microfilarie che entrano nella circolazione sanguigna del cane senza svilupparsi ulteriormente. Succhiando il sangue da un animale già infetto, la zanzara le preleva e le incuba fino a che non siano abbastanza grandi da poter essere reimmesse nell’ambiente circostante. E’ solo a questo punto che la zanzara trasferisce le larve evolute nel derma di un altro cane attraverso la puntura.
Dopo 40 giorni dall’incubazione, le larve diventano adulte ed entrano in circolo attraverso i capillari raggiungendo polmoni e cuore. Lì restano silenti anche per anni (in genere due) permettendo quindi la trasmissione del virus ad altri esemplari.
Nel nostro paese, la filaria del cane è maggiormente diffusa in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna, ma si sta diffondendo anche in Toscana, Umbria, Lazio e Marche. L’ospite preferito dal parassita è il cane, ma come detto la filariosi può colpire anche altri animali, quali gatti, furetti e perfino l’uomo.
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Filaria del cane: sintomi
Il particolare ciclo evolutivo della filaria del cane spiega perché i primi sintomi della malattia facciano il loro esordio dopo mesi o anni dal contagio. Il parassita, infatti, rimane silente per tutto il tempo necessario al suo sviluppo. I sintomi più comuni dopo la fase di incubazione sono i seguenti:
- prurito
- noduli sottocutanei
- stanchezza
- tosse secca
- anemia
- inappetenza
- difficoltà respiratorie
- edema polmonare
- insufficienza cardiaca
- complicanze neurologiche
Per la diagnosi è necessario un esame del sangue specifico da effettuare tempestivamente presso il veterinario di fiducia. Il consiglio, a scopo puramente preventivo, è di ripetere l’esame ogni anno. La filaria del cane, infatti, è una delle più subdole delle malattie infettive e se non curata per tempo può condurre l’animale alla morte.
Filaria del cane: come si cura
La terapia da affrontare per la cura della filaria è lunga e complessa. Farmaci, cure e profilassi da eseguire sono sempre seguite sotto stretto controllo veterinario e variano, nel dosaggio e nella tipologia, da caso a caso. Il metodo preventivo si basa sulla somministrazione annuale di vaccini o fialette da versare direttamente sulla cute del cane. Si possono anche utilizzare tavolette e pastiglie per allontanare le zanzare, specie durante i mesi più caldi e nelle zone più umide.
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Solitamente il metodo più utilizzato per il trattamento della filariosi consiste nella somministrazione di anticoagulanti che aiutano a contrastare l’insorgenza di embolie innescate dai corpi delle filarie morte. Si tratta di una terapia molto rischiosa per la salute del cane in quanto può compromettere la funzionalità del cuore.
Il secondo step consiste nell’uccidere le filarie adulte vive. Per riuscirci occorre utilizzare un farmaco derivato dall’arsenico che viene inoculato dal veterinario nei muscoli lombari del cane per 2 giorni consecutivi. Purtroppo si tratta di una procedura molto dolorosa per il cane che necrotizza per un po’ di tempo il tessuto muscolare. Successivamente si esegue una terapia microfilaricida anch’essa molto rischiosa.
Se l’animale è particolarmente debilitato dalla filaria potrebbe non essere in grado di sopportare il trattamento. In questo caso può essere adottata una terapia meno impattante e dolorosa ma di lungo periodo. Sarà il veterinario a suggerire l’approccio terapico migliore per affrontare la malattia.
Filaria del cane: vaccino e prevenzione
Come avrete capito, il modo migliore per combattere la filaria del cane è prevenirla. Per farlo occorre agire con puntualità e regolarità somministrando al cane i farmaci giusti nel periodo di maggiore esposizione, ovvero da maggio a ottobre. Questi farmaci consentono di uccidere le micro filarie prima che raggiungano il cuore del cane ed entrino definitivamente nel sistema circolatorio.
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Si tratta di una profilassi non obbligatoria per legge ma fortemente consigliata per preservare la salute del vostro cane. Le modalità più comuni per eseguire la profilassi durante il periodo critico, sono 3:
- far assumere al cane delle compresse dalla primavera all’autunno
- applicare degli appositi spot on
- fare un’ iniezione efficace per 6 mesi.
In ogni caso è vietato il fai-da-te. Affidatevi sempre alle mani esperte del vostro veterinario e del farmacista di fiducia in modo da somministrare al cane le compresse più indicate nelle quantità corrette.
Ricordate, inoltre, che le compresse anno un effetto retroattivo. Questo vuol dire che uccidono le microfilarie inoculate il mese precedente, ma non proteggono da quelle del mese successivo.
E’ bene sapere, infine, che la filaria del cane può essere trasmessa anche all’uomo, ma non tramite contagio diretto. Occorre, cioè, che una zanzara punga prima un animale infetto e poi l’uomo.
La filariosi nell’uomo non rappresenta un pericolo e nella stragrande maggioranza dei casi è del tutto asintomatica.
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Ultimo aggiornamento il 18 Marzo 2024 da Rossella Vignoli