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Ieri la cortina di ferro oggi la pista ciclabile europea…

Dove fino a 20 anni fa c’era la ‘cortina di ferro’, oggi c’è la pista ciclabile europea Eurovelo 13. Il passato infatti è un ricco patrimonio che accomuna l’intera umanità, una memoria storica che dovrebbe fungere da monito per non ripetere gli stessi errori, e questo è un bell’esempio di recupero e valorizzazione di tristi memorie storiche.

Ieri la cortina di ferro oggi la pista ciclabile europea…

Quella che un tempo era nota con il nome di “cintura della morte”, la cortina di ferro che separava l’Europa dell’Est dall’Europa dell’Ovest, un confine che si estendeva dal Mare di Barents al Mar Nero, ora è una pista ciclabile che unisce l’Europa dell’Est dall’Europa dell’Ovest!

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Il deputato tedesco Michael Cramer, nel 2005 aveva proposto in Parlamento di trasformare questo antico confine in una pista ciclabile che coinvolge 20 nazioni, di cui 14 parte dell’Unione Europea.

Il progetto è stato sponsorizzato come un vero e proprio percorso turistico che consente di recuperare la memoria storica di vecchi dissensi politici fino a giungere alla riunificazione europea. Inoltre, questa zona, grazie ai suoi decenni di isolamento, è diventata nel tempo l’habitat perfetto per numerose specie animali e vegetali.

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Oggi questo patrimonio naturale è stato rinominato green belt, una cintura di verde che vanta 150 parchi naturali, 150 aree di flora e fauna, le riserve Schaalsee, Elbaue e Rhoen e un parco, il Parco Nazionale di Harz.

Chiunque voglia avventurarsi con la sua bicicletta può ripercorrere un pezzo di storia e ammirare non solo la bellezza di paesaggi incontaminati, ma anche i resti di monumenti e torri di osservazione, simbolo della vecchia divisione.

Le piste ciclabili dell’EuroVelo 13 partono dai boschi folti e isolati della Norvegia, scendono lungo la costiera baltica tedesca fino al triangolo formato da Ungheria, Austria e Slovenia e terminano il percorso sulle sponde bulgare del Mar Nero.

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Sono 6.800 km di percorso nel verde, un progetto ambizioso ma dai costi davvero irrisori, poiché bisognerebbe solo installare lungo la nuova pista ciclabile europea della nuova segnaletica, sfruttando inoltre le piste già esistenti.

Un viaggio a ritroso nel tempo per godere dello spettacolo della natura con i ritmi dolci e lenti che solo una sana pedalata può assicurare.

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Alessia Fistola

Nata in Abruzzo nel 1982, si trasferisce a Roma per conseguire una laurea e un master in psicologia, ma dopo una decina d'anni rientra nel suo piccolo paese ai piedi della Majella, fuggendo dalla vita metropolitana. Attualmente coniuga l'attività di psicologa libero professionista con la passione per la scrittura, un hobby coltivato sin dalle scuole superiori. Collabora con la redazione di Tuttogreen dal 2011, cura un blog personale di taglio psicologico e scrive articoli per un mensile locale. Nel tempo libero ama passeggiare nei boschi e visitare i piccoli borghi, riscoprendo le antiche tradizioni d'un tempo.

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