Categories: Bioedilizia

In caso di terremoto, arrivano le case in legno

Le violente scosse di terremoto che si stanno registrando in questi giorni in Emilia hanno distrutto centinaia di edifici realizzati in muratura e cemento, pesante sì ma da solo del tutto inadatti a sopportare i movimenti tellurici. Non sono state risparmiate le abitazioni civili, più o meno recenti, né i tanti capannoni industriali. LI motivi sono sempre gli stessi: un patrimonio edilizio obsoleto, non a norma per quello che riguarda le norme anti-sismiche, e spesso costruito con materiali di bassa qualità oppure con procedure costruttive non sempre “irreprensibili”.

L’occasione è servita agli operatori del settore edile per ritornare su un vecchio argomento. Visto l’elevato rischio sismico della nostra penisola, non sarebbe meglio promuovere la diffusione di soluzioni eco-compatibili, come le architetture in legno?

In molti ancora rispondono nascondendosi dietro la classica frase: “manca la mentalità”. Eppure le applicazioni pratiche evidenziano come le qualità e la sicurezza delle case in legno sia elevata: leggere, resistenti, veloci da costruire,, risparmiose sia in termini di mantenimento che di costruzione. Con l’aggiunta di materiale isolante e senza aumentare lo spessore delle pareti, sono anche più compatte. Un esempio in tal senso viene dalla casa passiva costruita nel 2000 in Germania, all’Energie und Umweltzentrum di Springe.

I vantaggi, peraltro, si possono tradurre anche in opportunità di business. Le case in legno e in materiali bio-compatibili rappresentano uno dei pochi comparti nel settore edile non colpito dalla crisi, pur essendo purtroppo ancora un settore di nicchia. A questa isola felice dovrebbe guardare anche il circuito delle grandi imprese che lavorano secondo metodologie tradizionali. Da questo punto di vista, la ricostruzione dell’Emilia potrebbe essere un punto di svolta: via il cemento, avanti la bio-edilizia!

 

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Published by
Claudio Riccardi

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