Piante e fiori

Innesto, una pratica da eseguire con attenzione e buona manualità

Cosa è l’innesto, come si esegue a cosa serve e quando è meglio praticarlo

L’innesto rappresenta una pratica consueta ed estremamente importante usata nelle coltivazioni per migliorare le caratteristiche di una determinata varietà di piante, per migliorarne la resistenza alle avversità climatiche o agli attacchi fungini e parassitari.

Innesto, una pratica da eseguire con attenzione e buona manualità

Praticare un innesto è abbastanza semplice, richiede solo un po’ di conoscenza nel selezionare la pianta che ospiterà l’innesto, un po’ di manualità e alcuni semplici attrezzi come il coltello per l’innesto.

Ma vediamo come e quando si pratica un innesto e quali siano i vantaggi.

Cosa è l’innesto

L’innesto è una tecnica usata per la moltiplicazione agamica delle piante che avviene grazie alla unione anatomica e fisiologica di due soggetti diversi,  che sono rispettivamente:

  • il portinnesto ovvero la base della pianta
  • il nesto detto marza, che rappresenta la parte aerea.

In un innesto tradizionale i due elementi vanno preparati e fatti attecchire, in modo che si saldino l’uno con l’altro per dare vita a un albero indipendente, che sarà il risultato della loro unione.

Le piante che nascono da un innesto le possiamo chiamare piante bimembri, ogni elemento è un bionte. La fusione avviene grazie al callo che si forma fra le due superfici incise.

Significato della parola

La parola Innestare significa saldare: si tratta infatti di attaccare sul portinnesto una porzione del nesto rappresentata da una parte di ramo. Il metodo viene usato in particolare in floricoltura, giardinaggio e frutticoltura.

Come avviene

La buona riuscita dell’innesto dipenderà dalla precisione con la quale si eseguirà la tecnica, creando tagli dell’innesto e del portainnesto perfettamente uguali nel momento giusto dell’anno. L’unione avviene generalmente tra due parti o bionti:

  • il bionte inferiore chiamato portinnesto che è il basamento e rappresenta l’apparato radicale responsabile delle principali funzioni vitali  dal radicamento alla capacità di reperire nutrimenti e acqua dal terreno. Può essere franco se si ottiene tramite seme o clonale se si ottiene con talea.
  • la marza è il bionte superiore, dal fusto alla chioma, e quindi determina la tipologia di frutto che verrà prodotta dall’albero. Essendo la marza portatore della varietà del frutto significa che dalla sua scelta dipendono aspetto e qualità organolettiche del raccolto. Il nesto determina in gran parte tanti altri fattori importanti nel frutteto, come la resistenza ai parassiti, periodi di fruttificazione e l’impollinazione.
innesto
L’innesto richiede strumenti appositi

La scelta del portinnesto

La scelta del portinnesto è determinante per caratterizzare nella futura pianta:

  • la capacità dell’albero di adattarsi a determinati terreni e di resistere a condizioni di siccità o umido
  • la resistenza alle malattie
  • il periodo di fioritura.

Tutti i tipi di innesto

Esistono vari tipi di innesto ed è importante effettuare quello giusto per la pianta. Vediamo quali sono i tipi di innesto

A gemma

Gli innesti a gemma si pratica utilizzando le gemme dei rami della pianta.
In pratica si innestano le gemme sui rami della pianta portinnesto: si solito vengono posizionate nel centro del ramo o a piede.
Si usa questa tecnica in particolare per gli alberi da frutto, ed è tra i tipi di innesto più semplici da praticare e più efficace.

Varia a seconda del periodo in cui si effettua.

  • Innesto a gemma vegetante se si effettua all’inizio della primavera. Si usano gemme che sono state prelevate da rami recisi durante il riposo vegetativo e per lo più conservati in frigorifero. Come si pratica? Si incide la corteggia con il coltello da innesto – un taglio trasversale ed uno longitudinale in maniera da formare una T- si staccano dai rami conservati le gemme da innestare una ad una con una porzione di corteccia aderente e si inseriscono nel prima restando ben visibili.
  • Innesto a gemma dormiente si effettua invece a fine estate, mantenendo il picciolo della foglia attaccato alla gemma per poter controllare l’attecchimento: se il picciolo si stacca da solo vuol dire che l’innesto è riuscito.
  • Innesto a zufolo può essere eseguito in primavera o a fine estate, a seconda della pianta su cui si opera. Si effettua con un innestatoio speciale con cui si ricava la gemma da innestare effettuando sulla marza due tagli trasversali paralleli sopra e sotto la gemma a tre o quattro centimetri l’uno dall’altro, congiunti in seguito da un taglio verticale. La stessa operazione si effettua sul portainnesto, ottenendo così un cilindro di corteccia della stessa ampiezza della gemma da innestare. A questo punto il cilindro di corteccia con la gemma viene inserito sul portainnesto, si lega con rafia e, dopo due o tre settimane si taglia per evitare strozzature.
  • Innesto a pezza. Sul portainnesto si effettuano tre incisioni, una trasversale superiore e due longitudinali, in modo da realizzare una superficie rettangolare. Partendo dall’incisione trasversale si tira la corteccia verso il basso per un tratto pari all’estensione dei tagli longitudinali, quindi si inserisce la pezza in maniera che combaci perfettamente con le incisioni praticate sul portainnesto e si procede alla legatura con la rafia.

A marza

Gli innesti a marza si differenziano da quelli a gemma perché la parte da innestare è composto da un ramo contenente due o tre gemme. Possono essere innesti a spacco fino agli innesti a corona.

  • Innesto a spacco inglese: è una tecnica efficace e sicura. Importante avere due piantine. Negli innesti a spacco inglese semplice, il diametro della marza e della superficie del portainnesto devono coincidere perfettamente.
  • Innesto a corona. Si tratta di una tipologia di innesto che ha un’alta possibilità di attecchimento soprattutto pe rle piante di agrumi. Consiste nel praticare dei tagli ai bordi della superficie del portainnesto. In questi spazi saranno inserite almeno tre marze con due gemme, che formeranno proprio una specie di corona che circonda la superficie circolare della pianta madre.

Innesto per approssimazione

L’innesto per approssimazione standard è essenzialmente il metodo con cui si eseguono gli innesti di rinvigorimento. E’ considerato un falso innesto:  si scelgono le due ramificazioni, si praticano due incisioni identiche e si avvicinano unendole fra loro. Le 2 ferite devono combaciare perfettamente e l’operazione si conclude con una stretta legatura.

innesto

Innesto a cosa serve

Le funzioni dell’innesto sono molteplici, molti i vantaggi. Questa tecnica si può utilizzare con lo scopo di:

  • adattare la coltivazione a particolari condizioni climatiche, rendendola più resistente al clima e alle condizioni del terreno
  • regolare lo sviluppo, la longevità, la precocità delle piante. In questo caso dunque viene scelto un portainnesto che possa influire sulla vigoria, sulla longevità della coltivazione futura, sulla precocità della produzione, anticipando o ritardando l’epoca della fioritura
  • reinnestare un arboreto per sostituire un tipo di coltivazione ormai superata e introdurre una nuova coltivazione
  • rilevare le virosi e risanare il materiale infetto
  • resistenza a parassiti, malattie e funghi. Scegliere un portinnesto resistente a particolari avversità per rendere la coltivazione, anche le più sensibili, più forti. Un esempio è la lotta alla fillossera della vite che avviene appunto tramite l’innesto dei vitigni europei su portinnesti americani che risultano essere più resistenti al fitofago
  • correggere la struttura scheletrica della pianta
  • ottimizzare la propagazione di alcune specie cloni.

Guida all’innesto fai da te

La tecnica è praticata soprattutto nelle grandi coltivazioni sulle piante da frutto, e su tutte le piante da orto come pomodori, peperoni, melanzane, zucche e zucchine, meloni e angurie.

Realizzare un innesto non è semplice ma è comunque possibile eseguire prove di innesti anche a casa ad esempio sulle rose, con una strumentazione semplice e senza difficoltà insormontabili.

A seconda della tecnica scelta si dovrà operare in modo differente. Quali sono gli attrezzi da utilizzare per un innesto?

Attrezzi per l’innesto

Per un lavoro fatto bene e un innesto che produca a piante sane è consigliato l’uso di attrezzi di qualità per innestare, in particolare è importante che le lame impiegate siano pulite e garantiscano un taglio. Questi gli attrezzi da avere:

  • un coltello specifico per innesti, affilato e resistente in maniera che incida per bene la corteccia senza esporre zone troppo ampie a possibili infezioni;
  • la rafia naturale, prodotto specifico per le legature, prodotto estratto dalla palma omonima e molto resistente;
  • mastici per le fessure che si formano tra le giunture: sono sostanze di origine naturale che si ricavano dalla resina prodotta dagli alberi e iene usata per proteggere la cicatrice dagli attacchi degli afidi.

Condizioni necessarie alla pratica dell’innesto

L’innesto non riesce sempre, può purtroppo succedere che i bionti non si saldino bene tra loro e la pianta muore.

Per la riuscita della pratica è necessario assicurarsi che esistano alcune condizioni:

  • compatibilità tra le piante scelte per l’unione
  • condizioni climatiche – temperatura e umidità – corrette
  • polarità e contatto: le parti di pianta vanno innestate nel giusto verso. Il nesto e portinnesto devono essere a strettissimo contatto, in modo che possano entrare in relazione in modo corretto

Quando fare l’innesto

Le operazioni agricole vanno eseguite in alcuni periodi dell’anno affinché possano avere successo, anche l’innesto predilige alcune stagioni più di altre. Ogni pianta predilige una stagione per praticare l’innesto.
Vediamo qualche esempio:

  • alberi da frutta come il melo e il pero si innestano soprattutto con innesto a marza tra la fine di febbraio e marzo. Il clima deve essere freddo
  • l’innesco per gli alberi di pesco, albicocco, susino e ciliegio è consigliato tra agosto a settembre, a fine estate. In questo periodo si possono innestare anche il biancospino, il nespolo e la rosa
  • gli innesti per approssimazione attecchiscono tutto l’anno, in genere si fanno in primavera tra aprile e maggio
  • gli innesti a gemma e a zufolo sugli agrumi si consigliano in estate tra maggio e agosto
  • a spacco va effettuato tra febbraio e marzo, in modo da evitare le gelate
  • a gemma avviene in due momenti diversi: in inverno per prelevare una porzione di corteccia da rami vigorosi da cui ricavare le gemme per l’innesto e poi durante l’estate per procedere con l’innesto vero e proprio.

La luna deve essere calante per favorire gli innesti, perché è un momento in cui la pianta è più dormiente. Anche il prelievo delle marze da una pianta madre si consiglia nella stessa fase lunare.

Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

Articoli correlati

Un commento

  1. Complimenti, un articolo molto strutturato che permette di capire ai meno esperti cosa sia, e come si esegue un innesto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Pulsante per tornare all'inizio