L’olio extravergine acquistato direttamente dal frantoio: una breve guida
La coltura dell’olivo in Italia è presente in 18 regioni su 20, con 150 milioni di piante distribuite su una superficie di 1.165.458 , essa è principalmente diffusa nelle Regioni meridionali: Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna dove si realizza l’88% della produzione nazionale, circa 600.000 tonnellate all’anno.
Un alimento unico
L’olio extra vergine di oliva, oltre ad essere la base della maggior parte dei piatti della dieta mediterranea, grazie alla presenza di acidi grassi e preziosi costituenti, è un alimento unico, ricco di elementi organolettici che lo rendono ideale per una sana alimentazione.
Esso infatti:
- Riduce la percentuale di colesterolo Ldl
- Riduce i rischi di occlusione delle arterie
- Riduce la pressione arteriosa
- Riduce il tasso di zucchero nel sangue
- Aumenta la secrezione di bile
- Aumenta l’apporto di Vitamine A, D ed E
- Facilita l’assorbimento delle altre vitamine
- Contribuisce a prevenire l’arteriosclerosi
- Aiuta a prevenire l’infarto del miocardio.
C’è da dire però che, come in tutti i nostri acquisti, bisogna tenere gli occhi aperti, consigliamo inderogabilmente di comprare olio imbottigliato ed etichettato a norma di legge.
Questo perché un’ azienda iscritta alla Camera di Commercio è soggetta ad autorizzazioni sanitarie particolari e controlli frequenti dai NAS, dalla ASL e questa è una notevole garanzia di base.
In frantoio
Ideale sarebbe acquistare direttamente al frantoio o presso un’azienda agricola iscritta alla Camera di Commercio, non tutti sanno infatti che in Italia esistono oltre 6000 frantoi (impianti di trasformazione delle olive), e la maggior parte è dislocata nel Mezzogiorno e molti di essi effettuano la vendita diretta.
In Basilicata, ad esempio, la coltivazione dell’ulivo, è tradizione storica, che incide notevolmente sull’economia e sulla gastronomia della regione, l’olio prodotto in queste zone ha caratteristiche uniche e inconfondibili, in quanto le piante sono selezionate tra le specie che non hanno un elevata resa, in termini quantitativi, ma bensì qualitativi.
Le aree di produzione, sono tre: Vulture, Val d’Agri, Materano, la qualità di olivo più diffusa nel territorio è la “ogliarola”, detta anche “nostrale”, che si insidia sui terreni di origine vulcanica.
In Basilicata, l’olio per la maggior parte del tempo è stato prodotto per autoconsumo, ma oggi la situazione è decisamente cambiata, i frantoi in cui vengono pressate le olive, sono per la maggior parte dotati di apparecchiature modernissime che, al contrario delle tradizionali, garantiscono la massima resa e soprattutto la migliore qualità dell’olio, e consentono ai frantoi di esportare altrove questo prodotto, frutto di esperienza e genuinità.
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Ultimo aggiornamento il 14 Marzo 2024 da Rossella Vignoli
Una nota per l’autore dell’articolo: l’olio ottenuto da estrazione a freddo tramite i macchinari modernissimi come la “centrifuga” non dà una qualità migliore bensì solo una resa maggiore (ha una densità minore, dando un olio più “delicato” diciamo così…) di quello ottenuto utilizzando il metodo più antico e tradizionale delle presse. Il metodo “continuo” o a “centrifuga” permette di trasformare le olive in olio più velocemente e con meno manodopera ma si rischia di estrarlo a temperature più elevate di 30° bruciando i polifenoni, i potenti antiossidanti presenti nell’olio extravergine. Infatti solo l’olio ottenuto da sistema tradizionale (presse) può essere etichettato come “spremuto a freddo”, gli altri sono “estratti a freddo”.