Ambiente

Finalmente la legge sugli ecoreati

Arriva anche in Italia un provvedimento importante incentrato sui reati ambientali

Finalmente approvata la legge sugli ecoreati anche in Italia, si raddoppiano le pene e si rischiano anni di carcere e multe più salate, rimane fuori l’amianto.

Finalmente la legge sugli ecoreati

Cos’è un reato ambientale

Da diversi ani ormai si è codificato il termine di danno ambientale, chiamato anche eco-reato, e ora anche la legge è pronta a recepirlo così da trattarlo come una violazione delle normative che tutelano l’ambiente e le risorse naturali.

Ci sono diverse forme di ecoreato, che determina il danno ambientale:

  • Inquinamento: possono verificarsi reati come lo sversamento illegale di sostanze inquinanti nell’aria, nell’acqua o nel suolo. Anche le attività di smaltimento non regolate dalle norme in zone senza concessione di rifiuti tossici o pericolosi è un reato ambientale. Ed infine, ci sono le emissioni di sostanze inquinanti nell’aria oltre i limiti consentiti.
  • Abusi sulla fauna e flora: bracconaggio o pesca illegale di specie protette. Commercio di animali o piante rare, distruzione di habitat naturali.
  • Gestione illegale dei rifiuti: anche abbandonare i rifiuti in aree non autorizzate è un reato ambientale, così come lo smaltimento non conforme alle normative, ed il traffico illecito di rifiuti oltre i confini nazionali.
  • Danni al patrimonio naturale: sono considerate reati le attività di disboscamento illegale di zone in cui è proibito, così come l’estrazione abusiva di risorse minerarie fuori da cave autorizzate, ed anche ii danneggiamento di aree protette o parchi naturali.
  • Violazione delle autorizzazioni ambientali: sono reati ambientali sia le attività produttive che non hanno le autorizzazioni, che la violazione delle norme contenute in queste autorizzazioni.

Per questo tipo di reati la legge ha sempre applicato delle sanzioni poco significative anche se sulla carta prevedeva multe, confisca di beni, sospensione o revoca di autorizzazioni, e in alcuni casi gravi anche pene detentive. Le nuove norme sono più severe be gli autori possono essere chiamati a risarcire i danni provocati all’ambiente.

Va fatto capire alle nuove generazioni che la lotta ai reati ambientali è fondamentale perchè permette di conservare l’equilibrio degli ecosistemi e limitare i danni alla salute dell’Uomo e del nostro Pianeta. Per questo si sta aprendo la necessità di rafforzare le norme e gli strumenti di contrasto a questa tipologia di crimini.

Cosa dice la nuova legge sugli ecoreati

Ci sono voluti 20 anni di attese, dibattiti e appelli, ma alla fine la legge sugli ecoreati è diventata realtà. Con 170 voti favorevoli e 29 contrari, il Senato ha approvato uno storico provvedimento che pone fine all’impunità per chi commette delitti a danno dell’ambiente e introduce nel codice penale 4 nuovi reati: l’inquinamento, il disastro ambientale, il traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività e l’impedimento del controllo.

Il provvedimento prevede, tra le varie cose, la soppressione della tecnica dell’air gun per la ricerca di idrocarburi in mare, pene più leggere in caso di ravvedimento operoso, il raddoppio dei termini di prescrizione dei reati e la confisca dei beni (con obbligo al ripristino dei luoghi oltraggiati) in caso di condanna o patteggiamento.

Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la legge in alcuni casi specifici.

Legge sugli ecoreati: inquinamento ambientale

L’articolo del Codice Penale che d’ora in avanti punirà questo delitto è il 452-bis. La pena prevista è la reclusione da 2 a 6 anni oltre ad una sanzione pecuniaria che va da 10.000 a 100.000 euro.

Il reato di inquinamento ambientale potrà essere contestato a chiunque causi una compromissione o un deterioramento significativo e tangibile di acqua, aria, suolo e sottosuolo o di un ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna.

Il disastro ambientale

un’alterazione irreversibile dell’equilibrio di un ecosistema’ e stabilisce una pena di reclusione che va da 5 a 15 anni.

Tra le aggravanti previste, spicca quella derivante dalla compromissione di un’area protetta o sottoposta a vincolo, o dal danno procurato a specie animali o vegetali già oggetto di tutela.

Da ricordare che il delitto di inquinamento ambientale e di disastro ambientale commessi per colpa e non per dolo sono puniti con pene ridotte fino ad un massimo di due terzi.

Il traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività

In questo caso è il nuovo articolo 452-sexies che punisce con una pena pari a 2-6 anni di reclusione e una multa di 10.000 o 50.000 euro chiunque ceda, acquisti, riceva, trasporti, importi, esporti, procuri, detenga, trasferisca, abbandoni o si liberi illegalmente di materiale considerato altamente radioattivo.

L’impedimento di controllo

Chi nega, ostacola o non permetta in qualsiasi modo l’accesso ai luoghi interessati da controllo ambientale da parte delle autorità competenti, da oggi potrà essere punito con una pena che va dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione.

Gli altri eco-reati

Oltre ai casi sopracitati, la nuova legge sugli ecoreati prevede aggravanti specifiche nel caso di commissione dei delitti in associazione e istituisce la figura del Procuratore Antimafia autorizzato a procedere per questo genere di delitti. Nonostante la notizia dell’approvazione del nuovo disegno di legge sui reati ambientali sia stata accolta da un plauso generale e abbia messo d’accordo le parti politiche chiamate al voto, c’è chi critica già alcuni aspetti del provvedimento evidenziandone limiti e contraddizioni.

Il magistrato torinese Raffaele Guariniello ha commentato la notizia bollandola con un laconico ‘nulla di fatto’. Guariniello – impegnato da anni nei processi del caso Eternit che vede imputata la nota multinazionale dell’amianto –  ha sottolineato che anche se i tempi della prescrizione sono stati raddoppiati, la struttura del reato è rimasta identica e lo spirito di fondo è quello della vecchia normativa.

La Cassazione indica le varie modalità in cui può configurarsi il reato di disastro ambientale, ma stabilisce che il reato si consumi quando avviene l’evento. Visto che il caso Eternit è datato 1986, quindi il processo era prescritto prima ancora di cominciare. E questa legge non modifica il principio.

Leggi anche: Crimini ambientali per finanziare i terroristi internazionali

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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