Guida alle proprietà del tanaceto: eccovi tutti i benefici di questa pianta della salute che è anche un ottimo antiparassitario naturale.
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Andiamo alla scoperta delle proprietà di questa pianta, chiamata anche Partenio, una pianta originaria dell’Asia Minore e della zona dei Balcani.
Diffusa ormai in tutto il mondo, anche in Italia (fatta eccezione per la Sardegna), trova nei terreni ghiaiosi e incolti il suo habitat preferito.
Il suo nome scientifico è Tanacetum vulgaris. La parola deriva dalla parola greca tanaos che significa lungo e fa riferimento alla lunga durata della sua fioritura.
L’altro nome con il quale è conosciuto, partenio, deriva dalla parola greca parthénos, che significa ‘fanciulla’ e che fa riferimento al tradizionale utilizzo di questa pianta nel trattamento dei disturbi femminili e ginecologici di cui vedremo più nel dettaglio.
Sia la pianta che il fiore sono simili alle margherite, le foglie sono sottili e allungate e quando vengono toccate rilasciano un odore di assenzio.
Al pari di un’altra varietà usata soprattutto in cucina per il suo sapore piccante e la profumazione mentolata e balsamica, l’erba di San Pietro o Tanacetum balsamica, anche il Vulgaris ha fiori gialli che si aprono da luglio settembre e formano un’infiorescenza che è la parte usata per scopi medicinali ed in fitoterapia.
I fiori di questa pianta contengono una sostanza chiamata tanacetina, che ha potere di allontanare insetti come formiche, afidi e parassiti.
Anche i topi sembrano non gradirla, infatti veniva un tempo usato dai contadini per tenerli lontani.
Questi pregi rappresentano valide ragioni per provare a coltivare in giardino o nell’orto di casa e poi utilizzarlo come repellente.
In particolare, a scopo repellente per afidi e insetti, è possibile preparare un infuso da distribuire direttamente sulle piante e suoi fiori infestati. Occorrono 300 gr di foglie fresche senza radici e senza fiori, da lasciare in ammollo in 10 l di acqua bollente per alcuni minuti, poi si filtra, si fa raffreddare e si cosparge su foglie e fiori.
A scopo medicinale è impiegato sotto forma di estratto secco titolato.
Ha proprietà prevalentemente antinfiammatorie grazie ai partenolidi che sono, appunto, sostanze antinfiammatorie che riducono il rilascio di serotonina, che sua volta favorisce emicrania e attacchi di vomito.
Viene impiegato soprattutto per:
In linea di massima è efficace in via preventiva, quindi è consigliato assumerlo prima della sua insorgenza, oppure seguire un periodo di trattamento di 20-30 giorni da intervallare con un periodo di riposo per poi riprendere un altra fase di trattamento.
Le dosi corrette di estratto secco sono di circa 200 mg al giorno da assumere lontano dai pasti.
Vediamo come preparare in modo semplice una tisana al tanaceto.
Ingredienti:
Si porta ad ebollizione l’acqua, si versa sui fiori e si lascia in infusione per circa 10 minuti. Si filtra e poi si beve nell’arco della giornata.
E’ sconsigliato usarlo in gravidanza poiché non si conoscono bene gli effetti che esso può avere sul feto, va evitato anche durante l’allattamento e non va somministrato ai bambini al di sotto dei dieci anni.
Tra le altre controindicazioni, comunque non gravi e rapidamente superabili, ci sono le reazioni allergiche di tipo cutaneo e la possibile formazione di ulcere alle mucose della bocca, in entrambi i casi è sufficiente interrompere la somministrazione.
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