featured

Tutto sulla nuova Direttiva case green: cosa sapere

Approvata dal Parlamento europeo la direttiva EPBD: quali sono i nuovi step

La Direttiva case green è stata approvata dal Parlamento europeo, il 12 marzo 2024, dopo lunghe discussioni e varie modifiche. Verrà adottata nel giro di 2 anni dai 27 Paesi Membri.

Tutto sulla nuova Direttiva case green: cosa sapere

Ma vediamo insieme quali sono i punti fondamentali di questa direttiva comunitaria, quali i tempi di applicazione e gli obblighi e soprattutto quali gli obiettivi.

Cosa è la Direttiva case green

Con il termine ormai comune “Direttiva case green” si indica una serie di norme, che fanno parte del pacchetto di riforme Fit for 55 a cui dovranno attenersi tutti gli Stati dell’Unione europea con un solo obiettivo: ridurre le emissioni di gas serra entro il 2050.

Questo obiettivo, secondo i vertici del Parlamento europeo, è raggiungibile solo attraverso azioni importanti sul patrimonio immobiliare vetusto ed energivoro: in primis con un importante opera di riqualificazione energetica degli edifici pubblici e a seguire di quelli residenziali.

Gli edifici residenziali e pubblici sono infatti tra le principali cause di emissioni di Co2 con impianti di riscaldamento a combustibile fossile e poco isolamento termico.

L’ambizione dell’Europa è di riuscire a fare un cambio di rotta, riducendo vertiginosamente il consumo energetico e privilegiando invece le fonti rinnovabili di energia.

Quali sono le date da ricordare

La Direttiva UE mette le basi di un cambiamento epocale, stabilendo anche una serie di date da mantenere a livello europeo:

  • il 1 gennaio 2028 tutti gli edifici pubblici dovranno essere a zero emissioni da combustibili fossili
  • il 1 gennaio 2030 tutti i nuovi immobili residenziali dovranno essere a zero emissioni da combustibili fossili
  • il 2030 è la data ultima per la ristrutturazione di almeno il 16% degli edifici pubblici più energivori
  • il 2030 è l’anno entro cui è necessaria la riqualificazione del 16% degli immobili residenziali
  • il 2033 è l’anno per la riqualificazione del 26% degli edifici pubblici energivori
  • il 2035 deve avere il 20-22% degli immobili residenziali

Obiettivi della Direttiva case green

La direttiva ha come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica, net-zero ,entro il 2050 e per raggiungere un così difficile obiettivo è fondamentale rendere il parco immobiliare nazionale energeticamente efficiente e a basse emissioni di carbonio.

Che cosa è la neutralità climatica?

Si definisce neutralità climatica o Net-zero quando si ottiene una riduzione delle emissioni di gas serra il più vicino possibile allo zero.

Come raggiungere gli obiettivi neutralità

Oltre il 50% della riduzione di emissioni si dovrà ottenere dalla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare dei 27 stati membri.

  • Ogni Stato è chiamato ad adottare un piano nazionale che risponda alla direttiva comunitaria. Ogni stato potrà decidere come rendere attuabile la direttiva, con un pacco di leggi nazionali.
  • Ogni Stato potrà decidere su quali tipi di edifici rivolgersi inizialmente.

Per la messa in atto della direttiva l’UE ha previsto un finanziamento di 152 miliardi di euro, ma non è ancora chiaro come ogni stato deciderà di usufruirne.

Come sarà la Direttiva case green in Italia

Per l’Italia sarà una vera sfida contro il tempo e contro la grande quantità di edifici costruiti nella seconda metà del Novecento.

In pratica andranno riqualificati:

  • il 15% delle strutture pubbliche energivore, selezionando tra il 43% meno efficienti entro il 2030 e a seguire altre 20-22% entro il 2035
  • il 16% delle abitazioni residenziali entro il 2030 ed il 25% entro il 2035

Direttiva case green

Obbligo di edifici ZEB

In Italia dal 2028 tutti i nuovi edifici non residenziali verranno costruiti a emissioni zero, mentre per quelli residenziali l’obbligo scatterà dal 2030.

In particolare gli immobili di nuova costruzione dovranno rispettare lo ZEB (Zero Emission Building), ed eliminare le emissioni di combustibili fossili, favorire l’utilizzo di energie rinnovabili inclusi sistemi efficienti di teleriscaldamento e raffreddamento.

Cosa sono gli edifici ZEB o nZEB

Si chiamano edifici ZEB tutti quelli, sia residenziali sia pubblici, il cui bilancio tra energia prodotta e energia consumata consumata è pari a zero, oppure vicino a zero nel caso di nZEB.

Quali edifici sono esclusi dalla Direttiva case green

Secondo la direttiva europea sono esclusi dagli obblighi di riqualificazione energetica i seguenti immobili:

  • edifici di interesse storico e artistico
  • abitazioni ad uso temporaneo (meno di 4 mesi) come le case vacanza
  • immobili indipendenti di dimensioni fino a 50 mq
  • luoghi di culto e chiese

La lista potrebbe subire variazioni in relazione alle necessità di ogni singolo paese.

Quali sono i punti critici della Direttiva case green

Leggendo le aspettative di questa direttiva europea la prima domanda che ogni cittadino si rivolge è: ce la faremo? Davvero lo Stato italiano sarà in grado di arrivare in tempo a questo difficile traguardo?

Una delle prime criticità in effetti, per il nostro paese, è la mancanza di capacità industriale e imprese in grado di reggere a questa enorme mole di lavoro che si prospetta.
La manodopera scarseggia e le imprese non sono sufficienti a rispondere a un green deal di questa portata.

E poi c’è il problema economico, la mancanza di incentivi che permettano a tutti i cittadini di portare avanti questi lavori.

Chi pagherà le case green?

Le famiglie italiane di certo non potranno sobbarcarsi un tale impegno economico. Ma nel frattempo il Superbonus non c’è più e non vi sono in previsione aggiornamenti sul fronte degli incentivi. Restano i Bonus edilizi al 75%.

Resta importante sottolineare che ogni stati membro potrà attingere a fondi europei (Fondo sociale per il clima, Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale).

  • Da una parte dunque i cittadini che hanno bisogno di agevolazioni e incentivi per ristrutturare
  • Dall’altra il rischio che non portare a termine questo impegno possa avere un prezzo come ad esempio la un deprezzamento sul mercato immobiliare.

Direttiva case green: quali interventi mettere in preventivo

Vi diamo la lista degli interventi necessari a rendere gli edifici più sostenibili nel rispetto del Green Deal europeo.

Interventi di isolamento termico

La posa di un cappotto termico e opere di isolamento termico esterno e interno sono consigliati per ridurre la classe energetica dell’immobile.

Il sistema a cappotto delle facciate insieme a nuovi serramenti potrà portare alla riduzione di almeno due classi energetiche della certificazione APE.

Direttiva case green

Impianti fotovoltaici

Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti l’energia ricavata da pannelli solari e fotovoltaici sarà obbligatoria dal 2027. Ecco le date previste per installare i fotovoltaici:

  • 31 dicembre 2026: su tutti i nuovi edifici pubblici con una superficie utile superiore a 250 mq
  • 31 dicembre 2027: tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 2000 mq
  • 31 dicembre 2028: per immobili esistenti con superficie utile superiore a 750 mq
  • 31 dicembre 2029: su tutti i nuovi edifici residenziali e su tutti i nuovi parcheggi coperti di pertienza
  • 31 dicembre 2030: nel caso di superficie utile superiore a 250 mq

Stop a caldaie a combustibili fossili

In merito all’impiego di caldaie alimentate da combustibili fossili, a partire dal 1° gennaio 2025, dovranno essere sospesi tutti gli incentivi all’installazione di caldaie autonome che funzionano con combustibili fossili.

Agli Stati membri si richiede una graduale eliminazione dell’uso dei combustibili fossili nel settore del riscaldamento e del raffreddamento e il veto totale di installare queste caldaie dal 2040.

Le sanzioni previste dalla Direttiva case green

L’EPBD non prevede sanzioni, ad oggi, per coloro che non adeguano i loro immobili ai nuovi standard stabiliti nei tempi previsti.

Quindi ad oggi non ci sono multe pecuniarie e le abitazioni che non hanno i requisiti green possono essere tranquillamente vendute e messe in locazione.

Daltra parte va ricordato che la direttiva diventerà attuativa in due anni in ogni singolo paese e sarà il Governo a decidere se prevedere sanzioni e limitazioni.

Cosa succede se non si ristruttura casa entro il 2030

Cosa succede se non ci si adegua nei tempi stabiliti? In questo momento nulla. Potrebbe succedere che gli immobili perdano di valore se la loro classe energetica è troppo bassa, anche se per il momento il mercato immobiliare resta invariato.

Giovanna Ferraresi

Giovanna Ferraresi  Siciliana di nascita e milanese di adozione, s'impegna con passione e voglia di imparare. Fino dal 2011 segue la sua attitudine, la scrittura. Lavora come web editor free lance per una casa editrice milanese specializzata in riviste tecniche di architettura e scrive di edilizia e architettura per 'Imprese Edili' e architetturaecosostenibile.it È appassionata di bioedilizia e architettura sostenibile. Anche oggi continua a tenersi aggiornata, non smettendo mai di ascoltare, guardare e imparare ed è esperta di bellezza naturale e autoproduzione cosmetica.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Sullo stesso argomento
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio