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A scuola con il pedibus: l’autobus fatto con i piedi!

Camminare insieme con i nostri figli per un futuro più sostenibile e attivo

Chi ha figli probabilmente avrà sentito parlare del pedibus ma di certo conosce le difficoltà di accompagnare i piccolo a scuola: scapicollarsi in macchina verso la scuola, in direzione opposta all’ufficio, in un ingorgo terribile, magari sotto la pioggia, e arrivare comunque in ritardo, redarguiti dall’insegnante dei figli e dal capo al lavoro. Conosciuto anche come piedibus,i bimbi li porta a scuola lui, anche se sono piccolini e non sarebbero in grado di andarci da soli…

A scuola con il pedibus: l’autobus fatto con i piedi!

Cos’è il pedibus o piedibus?

È un’iniziativa innovativa e sostenibile che permette ai bambini di andare a scuola a piedi in modo sicuro e organizzato.

Funziona come un autobus, ma senza l’autobus: i bambini camminano insieme, guidati da adulti volontari, seguendo percorsi prestabiliti con fermate fisse dove i piccoli “passeggeri” si uniscono al gruppo. Questo sistema promuove l’attività fisica, riduce il traffico e l’inquinamento, e favorisce la socializzazione tra i bambini, rendendo il tragitto verso la scuola un momento piacevole e salutare.

Questo è un vero e proprio autobus umano:

  • ci sono i capolinea, la scuola e la casa del bimbo che abita più lontano.
  • Ci sono le fermate con tanto di paletti segnaletici, ciascuna raccoglie i bimbi che abitano in quella micro-zona.
  • C’è l’autista, un genitore, un nonno, un addetto del Comune, che guida il piccolo corteo di bambini.
  • Ci sono i piedi, perché con il pedibus si cammina, in fila, uno dietro l’altro.
  • C’è il controllore, l’adulto che chiude il gruppo di bimbi e fa sì che nessuno rimanga indietro.
  • C’è la sicurezza, perché i piccoli sono mano nella mano, seguiti e preceduti sempre da un adulto che li deve portare assieme ai compagni a scuola in orario.
  • C’è il fattore divertimento, perché i bambini si ritrovano assieme e si aspettano alla fermata.

Il Pedibus è veramente una soluzione ecologica. Infatti favorisce la mobilità più sostenibile che c’è, il camminare, ma assolve anche ad una funzione pedagogica, economica e sociale. E’ una pratica diffusa in tutta Europa, anche se in Inghilterra si chiama walking bus e in Germania Schulwegbegleitung.

Che benefici ha il pedibus

limitare l’uso dell’auto
favorire la salute dei ragazzi perché li invoglia all’attività fisica e combatte la sedentarietà
coinvolgere i ragazzi in una attività di sostenibilità ambientale

I bambini dunque partecipano ad un autobus a piedi sul targitto casa-scuola tutti i giorni, anche con la pioggia! E cominciano a conoscere gli altri bambini del quartiere. Il servizio Pedibus si sviluppa con gruppi e orari predefiniti, avendo come capolinea scuole diverse. Come le linee degli autobus, appunto. La distanza massima di una linea è di circa 1,5 km. Oltre questa, chi abita più lontano non ne sarebbe invogliato.

Dove viene fatto il pedibus in Italia

Con i recenti tagli alle Amministrazioni Locali, il servizio, pur proposto e promosso da moltissimi comuni in tutta Italia, e all’inizio sostenuto da fondi appositi, è stato purtroppo sempre più spesso lasciato all’iniziativa del singolo e del privato o addirittura soppresso. Resta comunque diffuso nei piccoli centri di provincia come nelle grandi città, dove diventa un servizio di quartiere.

C’è persino a Venezia! Più conosciuto e praticato al Nord, anche in zone di montagna (in Trentino) è poco presente al Sud e a Roma purtroppo manca.

Eppure ce ne sarebbe bisogno come il pane, vista la tendenza in aumento ad accompagnare in auto i bambini (secondo una recente statistica dal 10% dei bambini nel 1983 al 40% nel 2003 fonte Euromobility) per tragitti spesso inferiori al chilometro, quando a piedi richiederebbero al massimo 12 minuti!

Tutto sulla mobilità sostenibile

Tanti altri approfondimenti da leggere:

Rossella Vignoli

Fondatrice e responsabile editoriale, è esperta di bioedilizia, design sostenibile e sistemi di efficienza energetica, essendo un architetto e da sempre interessata al tema della sostenibilità. Pratica con passione Hatha yoga, ed ha approfondito vari aspetti dello yoga. Inoltre, è appassionata di medicina dolce e terapie alternative. Dopo la nascita dei figli ha sentito l’esigenza di un sito come tuttogreen.it per dare delle risposte alla domanda “Che mondo stiamo lasciando ai nostri figli?”. Si occupa anche del sito in francese toutvert.fr, e di designandmore.it, un magazine di stile e design internazionale.

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