Auto

Car pooling: muoversi in auto risparmiando e rispettando l’ambiente

Cos'è, come funziona e che vantaggi offre

Il car pooling è uno dei più diffusi e utilizzati strumenti per la cosiddetta mobilità sostenibile. Muoversi in auto risparmiando carburante e rispettando l’ambiente è uno dei principali obiettivi. A differenza del car sharing, che prevede l’utilizzo comunitario di una vettura custodita in parcheggi comuni (così da ridurre i costi di acquisto e gestione del veicolo), il car pooling consiste nel condividere con altre persone la stessa auto – generalmente di proprietà di uno dei viaggiatori – per compiere insieme tragitti più o meno lunghi, dividendo le spese di viaggio.

Car pooling: muoversi in auto risparmiando e rispettando l’ambiente

Cosa si intende per Car pooling

Secondo la definizione ufficiale è “una modalità di trasporto non professionale consistente nell’uso di veicoli privati condiviso tra due o più utenti che devono percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messi in contatto tramite le piattaforme di intermediazione fornite dai gestori”.

In pratica, si tratta di una forma di mobilità condivisa. Di fatto, persone che si recano nello stesso luogo, in genere il luogo di lavoro piuttosto che un istituto scolastico, condividono lo stesso mezzo per effettuare il medesimo tragitto. Il mezzo utilizzato è un auto privata, appartenente ad una delle persone che costituiscono il gruppo.

Lo scopo principale è l’ottimizzazione dei costi di spostamento oltre alla drastica riduzione del numero di auto in circolazione, con immediati effetti benefici su inquinamento e congestione stradale.

Qual è il significato del car pooling

L’inglese car indica l’auto, e il termine pooling invece vuol dire ‘mettere in comune’. Quindi, mettere signifca ‘mettere in comune la propria auto tra più persone’.

In francese esiste il termine covoiturage, che in italiano può essere tradotto come ‘co-vetturaggio, col significato di ‘auto di gruppo’, ‘viaggio condiviso’ ma anche ‘auto condivisa’.

Di fatto, si tratta infatti della condivisione di un’auto privata da parte di più persone che devono raggiungere la stessa meta, eseguendo quindi lo stesso percorso.

Car pooling

Quando nasce il car pooling

La prima piattaforma nasce a Parigi nel 2006, col nome di covoiturage.fr Nel giro di breve tempo riscuote subito un grande successo come nuova forma di mobilità, molto apprezzata in special modo dai giovani.

Come funziona il car pooling

Il funzionamento è molto semplice. Persone che si devono recare nello stesso luogo (passeggeri ed autista compreso), condividono lo tesso mezzo, ottimizzando così i tempi, riducendo il traffico e dividendo le spese, come i costi per il carburante e gli eventuali pedaggi.

Inizialmente, si è sviluppato negli ambienti lavorativi, con la sempre più diffusa abitudine dei colleghi di condividere, a turno, le proprie auto per percorre ogni giorno il tragitto casa-ufficio, e viceversa.

Poi, col passare del tempo e l’avvento della tecnologia, sono nate delle apposite piattaforme di mobilità. Ed oggi questa è una forma di trasporto sostenibile nota ovunque nel Mondo. Ed è diventato anche un servizio a pagamento. Chi usufruisce dell’auto di un altra persona è invitato a dare piccole somme di denaro per coprire in parte la quota di carburante e l’usura dell’auto e ricompensare chi la guida.

In particolare, è molto diffuso nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Basti dire che in precisi punti della città sono collocati appositi cartelli che segnalano il punto di raccolta.

Sono ormai numerose le app che permettono di usufruire del servizio con grande facilità.

Quali sono i vantaggi del car pooling

I vantaggi che questa forma di mobilità sostenibile offre sono numerosi.

  • Risparmio economico ed ottimizzazione delle spese (costo pro-capite di carburante, pedaggi, olio, consumo pneumatici, costi di parcheggio…
  • Riduzione dell’inquinamento per via del minor numero di mezzi in circolazione
  • Risparmio di tempo a causa di una sensibile riduzione del traffico
  • Miglioramento dei rapporti sociali fra le persone

Qual è la differenza tra car pooling e car sharing

Si tratta di due termini sempre più in uso, che hanno cominciato a diffondersi nell’ambito di uno stile di vita mirato alla sostenibilità.

Entrambi si riferiscono ad una concezione innovativa di mobilità volta alla salvaguardia dell’ambiente ed al risparmio economico del singolo.

Car pooling

Pur avendo le medesime finalità, si tratta comunque di due concetti differenti. Ecco in cosa sostanzialmente differiscono.

  • Car sharing, è una forma di noleggio e designa un’auto in condivisione in cui il proprietario (o l’azienda proprietaria) dell’auto cede la vettura a noleggio per un determinato periodo di tempo, dietro compenso stabilito. Il punto di recupero dell’auto è fissato dall’app e può essere vicino a casa e si lascia l’auto dove si vuole, finito il periodso di noleggio.
  • Car pooling, è una vera e propria condivisione di un mezzo privato fra più persone che devono percorrere lo stesso tragitto. L’accesso al servizio passa dal proprietrario dell’auto che decide se recuperare a domicilio o in un determinato punto convenzionale il passeggero, ma lo lascerà in punto stabilito che non è necessariamente il domicilio o un luogo comodo per il passeggero stesso.

Sulla base di queste definizioni, è chiaro che nel car sharing l’auto non è un mezzo da condividere con il suo proprietario, ma uno strumento da offrire al bisogno, come servizio, dietro pagamento.

Una ulteriore differenza la si nota in ambito aziendale. Nel car sharing, l’auto condivisa è di proprietà dell’azienda che la mette a disposizione dei lavoratori. Secondo invece il pooling, l’auto appartiene a un dipendente che decide di condividere il proprio mezzo con altri colleghi per recarsi insieme sul luogo di lavoro oppure in trasferta lavorativa.

Un punto in comune ce l’hanno, se gestiti entrambi attraverso la mediazione di una app, sono servizi a pagamento, seppure il costo sia differente. Il pooling parte da piccole somme che devono coprire carburante e utilizzo dell’auto privata, mentre lo sharing è legato al costo orario o al km dell’azienda che offre il servizio di noleggio, ed è decisamente più elevato.

Car pooling aziendale

Come già detto, fin dall’inizio, è stato sfruttato soprattutto da colleghi diretti verso lo stesso luogo di lavoro. Negli ultimi anni, è stato rilevato un netto incremento della modalità aziendale. Molte imprese si sono impegnate per far risparmiare i propri dipendenti, mettendo loro a disposizione un servizio interno o anche delle biciclette condivise. Nel contesto aziendale, può quindi essere visto come una sorta di benefit, rientrando a pieno titolo nell’ambito del welfare.

In alcune aziende ci sono addirittura delle figure professionali preposte per l’organizzazione delle attività: si tratta di persone che gestcono la flotta aziendale e quindi anche le auto in pool: il Mobility manager ed il Fleet manager.

Dal punto di vista commerciale, sono state sviluppate delle piattaforme per mezzo della quale gestire la mobilità privata e aziendale della condivisione dell’auto. Le più utilizzate specializzate in pooling aziendale e corporate car sharing, come ad esempio Up2Go, BePooler e JoJob. mentre la più famosa a livello privato è blablacar.com, mentre clacsoon.com e altre sono dedicate solo all’ambito urbano.

Alcuni dati sul car pooling

Secondo i dati rilevati da corporate car sharing, il servizio aziendale ha subito una costante crescita negli anni. In pratica, dal 2015 a inizio 2020, il numero di utenti è costantemente aumentato, con incrementi del 30%, e anche più, ogni anno.

Car pooling

In Italia, nel 2020:

  • ben 242 aziende aderivano alla piattaforma JoJob
  • 35 realtà aziendali usavano BePooler
  • 22 aziende utilizzavano la piattaforma di Up2Go

Sempre dai dati rilevato dall’Osservatorio nazionale sulla Sharing mobility, nel 2019, la quasi totalità degli iscritti aziendali (92%) era registrata come “iscritto aziendale”.
La durata media del viaggio condiviso, sempre nel 2019, era di circa 28 Km. Poi è arrivato il COVID e l’aumento dello smart working, che hanno limitato questo servizio.

I vantaggi del car pooling in azienda

Sicuramente, per i dipendenti, questa forma di trasporto condivisa e sostenibile offre grandi vantaggi, in primo luogo un grande risparmio in termini di costi. Dal canto loro, anche le aziende traggono importanti benefici:

  • Ottimizzare ed aumentare l’efficienza del parco auto
  • Incrementare la frequenza d’uso delle auto aziendali
  • Abbassare i costi di trasferta dei dipendenti, non dovendo pagare costi di noleggio di una vettura
  • Garantire al personale una mobilità facile
  • Migliorare il welfare aziendale in generale
  • Ridurre i ritardi e le assenze sul posto di lavoro, spesso provocati da disservizi nella mobilità pubblica
  • Liberare spazio nelle zone di parcheggio dell’azienda
  • Promuovere la collaborazione e la socializzazione fra i vari dipendenti

Cosa vuol dire veicolo in pool

Nell’ambito aziendale, si sente spesso parlare di ‘auto in pool’. In pratica, si intende un’auto che resta a disposizione dei vari dipendenti e che, a seconda delle necessità, viene affidata ad un lavoratore senza alcun termine di esclusività.

Ovviamente, il dipendente può utilizzare l’auto in pool per mere esigenze lavorative (trasferte di lavoro, recarsi ad un appuntamento coi clienti, etc…) e non può invece utilizzarla per motivi personali, né durante i giorni festivi e neppure durante il proprio tempo libero.

Quale piattaforma di car pooling

Questa forma di mobilità condivisa tra privati è oggi facilmente accessibile grazie a varie piattaforme online cui registrarsi per poi prenotare un determinato tragitto.

Ne esistono numerose di questo genere. In Italia, le più note sono UberPool, BlaBlaCar e Zago, Calcsoon. Ecco come funzionano queste app per servizi ai privati.

  • Scegliete la app e registratevi
  • Inserite zona, giorno e ora in cui desiderate usufruire del servizio
  • La app indicherà quali vetture sono disponibili per effettuare il tragitto richiesto
  • Selezionate quella che preferite, fra le varie opzioni, anche basandovi sulle recensioni rilasciate da altri viaggiatori
  • Il giorno e l’orario prestabiliti, presentatevi nel luogo di partenza
  • Effettuate il viaggio condiviso
  • Dividete i costi (carburante, pedaggi, usura auto) con il conducente e con gli altri passeggeri al termine della corsa

Car pooling

Qual è la normativa sul car pooling in Italia

È bene ricordare che le persone che offrono questo servizio sono privati. Non sono né tassisti né autisti con licenza. Inoltre, attualmente non esiste una regolamentazione specifica relativa all’attività di pooling.

A riguardo, è in fase di discussione la proposta di legge n. 930 volta alla creazione di un contesto normativo per promuovere e tutelare questa pratica.

Secondo tale proposta, è “una modalità di trasporto non professionale consistente nell’uso di veicoli privati condiviso tra due o più utenti che devono percorrere uno stesso itinerario, o parte di esso, messi in contatto tramite le piattaforme di intermediazione fornite dai gestori”.

Sempre nel medesimo contesto, si legge che “la quota di compartecipazione a carico dell’utente fruitore è determinata dall’utente operatore e indicata nella piattaforma di intermediazione. Tale importo è aumentato dell’eventuale commissione applicata dal gestore ai sensi dell’articolo 4, comma 3, ed è espressamente accettato dall’utente fruitoreLa compartecipazione di cui al comma 2 non eccede il costo complessivo del trasporto per l’itinerario concordato e non determina profitti per l’utente operatore. In ogni caso, l’ammontare complessivo della compartecipazione a carico degli utenti fruitori non supera il 90% dell’importo previsto dalle tabelle dell’Automobile Club d’Italia per l’itinerario concordato, al netto dell’eventuale commissione d’intermediazione, di eventuali pedaggi per strade, autostrade, soste e imbarco del veicolo su treni e traghetti”.

Assicurazione auto nel car pooling

Per quanto infine riguarda l’aspetto assicurativo, trattandosi di un contesto di mera condivisione dei costi, la normale RCA auto obbligatoria copre anche i danni subiti dai terzi trasportati.

Approfondimenti consigliati

Per approfondire i temi della sostenibilità, del vivere all’insegna del green e dell’ecologia, ecco altri articoli che potreste trovare interessanti:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

Articoli correlati

Un commento

  1. Se volete muovervi in car pooling tutti giorni per andare a lavoro o all’università, vi segnaliamo anche http://www.drivebook.com, portale italiano di carpooling facile da utilizzare, sicuro e completamente gratuito! Vi aspettiamo! 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Sullo stesso argomento
Chiudi
Pulsante per tornare all'inizio