Oggi andiamo alla scoperta dei benefici del burro di karité puro, un prodotto che possiede diverse proprietà per la salute e la cosmesi. Ma non solo, possiamo utilizzarlo anche in cucina: vediamo come.
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Si tratta di una sostanza prodotta da quello che gli indigeni chiamano ‘albero della giovinezza’, il karité appunto. Presente nei paesi dell’Africa Centrale, assomiglia alla quercia, con fiori bianchi e profumati, mentre il suo frutto carnoso nasconde il nocciolo da cui si ricava questo burro vegetale cosmetico, impiegato da sempre in Africa come farmaco e prodotto di bellezza per le sue proprietà rigeneranti. Oggi, trova largo impiego nelle creme e negli idratanti per corpo e viso, e per nutrire e disciplinare capelli secchi e crespi.
Forse non tutti sanno che esistono diversi tipi di burro e ciò che li contraddistingue è il grado di purezza della pasta e al momento dell’acquisto non si controlla il tipo di burro con cui si ha a che fare.
Nello specifico, tali livelli di purezza sono 4: crudo (o grezzo), puro (o non raffinato), raffinato ed ultra-raffinato. Per capire la differenza, occorre innanzitutto comprendere come viene lavorato.
Anche se i prodotti cosmetici più glam si avvalgono di campagne pubblicitarie che vantano testimonial famosi, provare l’effetto di una sostanza naturale come il karité può essere il miglior spot per promuovere questo prodotto naturale.
Questa sostanza grassa naturale è dunque consigliabile per il benessere del corpo a tutte le età. Le persone non più giovani, infatti, possono ritrovare l’elasticità e la tonicità della pelle mentre le donne in attesa approfitteranno dell’effetto anti-smagliature.
Qualsiasi tipo di pelle, inoltre, indebolita e opacizzata dagli agenti atmosferici, come vento e freddo, dall’inquinamento atmosferico o dall’esposizione ai raggi solari può trovare nuova luce e benessere spalmando questa sostanza per almeno due settimane.
Anche la prevenzione dell’invecchiamento cutaneo, quindi, può affidarsi al burro ricavato dai semi della Vitellaria Paradoxa, il suo nome scientifico.
Curiosità, il nome scientifico dell’albero è Butyrospermum Parkii e una stupida leggenda metropolitana parla di sperma di qualche animale come ingrediente dei cosmetici che lo contengono, forse facendo leva sul nome. Ovviamente questo non è altro che burro ricavato dal karité!
Questo burro è il risultato di una lunga lavorazione che comincia dalla raccolta dei noccioli dell’albero del Karité africano (in inglese Shea).
Tali noccioli, che somigliano molto alle castagne, vengono prima essiccati e poi sottoposti ad una frantumazione manuale, che ne rimuove il guscio esterno per estrarne il dado.
Il dado viene poi macinato in pezzi piccolissimi, tostato e successivamente bollito: la bollitura permette al grasso di separarsi dall’olio, creando una pasta di colore giallo intenso, molto simile al burro.
A partire da questo momento della lavorazione, ulteriori passaggi portano a diversi gradi di purezza del burro finale.
Spesso capita che nelle confezioni dei prodotti non si parli di burro puro raffinato o meno (refined o unrefined), ma semplicemente di gradi di qualità.
Se volete imparare ad orientarvi, per acquistare il prodotto migliore è bene imparare che esistono diversi gradi di purezza:
I gradi successivi (C, D ed E) indicano invece la presenza più o meno massiccia di elementi contaminanti e solventi chimici e sono, nella quasi totalità dei casi, privi di qualsiasi effetto benefico.
La cosmesi contemporanea ha da tempo scoperto le notevoli e molteplici proprietà di questa sostanza:
Infatti, grazie all’alto contenuto di sostanze indispensabili e fondamentali per la naturale elasticità della pelle, il karité forma come un film protettivo sulla pelle, schermandola dalle aggressioni esterne e contemporaneamente la reidrata.
Si consiglia di spalmarlo sul corpo e sul viso a tutte le età per almeno 2 settimane. Le persone non più giovani, infatti, possono ritrovare l’elasticità e la tonicità della pelle.
Qualsiasi tipo di pelle indebolita e opacizzata dagli agenti atmosferici, come vento e freddo, dall’inquinamento atmosferico o dall’esposizione ai raggi solari, può trovare nuova luce e benessere grazie a questa sostanza.
Massaggiato sulle cosce e sul ventre ed il seno, ha un effetto anti-smagliature, ideale per le donne in dolce attesa.
Non tutti sanno che il burro di karité si può… mangiare! Già, è vero, non di tratta “solo” di una lozione naturale, ma anche un alimento con una lunga storia alle spalle.
Per esempio, in Africa viene tradizionalmente usato come grasso di cottura al posto dell’olio di palma. Ma non solo: viene usato anche per preparare alcuni tipi di cioccolato.
Ricco di antiossidanti, acidi grassi essenziali e vitamina E, è un alimento a tutti gli effetti, anche se usato principalmente per la bellezza.
Ma come possiamo consumarlo? Per esempio, avete mai provato un pizzico di questo burro in un frullato fatto in casa?
Soprattutto se si tratta di frullati per la pelle si tratta del classico tocco etnico, col suo sapore intenso e aromatico.
Qualcuno ha provato anche a sostituirlo all’olio di oliva come condimento, ma non sempre si tratta di una cosa che va incontro ai nostri gusti.
Dunque, è superfluo sottolineare che il prodotto puro rappresenta la prima scelta quando si tratta di doverlo acquistare sul web.
State dunque attenti all’etichetta dei prodotti che acquistate, e controllate sempre il grado di qualità e la dicitura dell’INCI, che deve contenere solo l’ingrediente Butyrospermum Parkii Butter.
Il nostro consiglio è di comprarlo rivolgendosi allo shop online di burrokarite.com, che ha una sezione dedicata interamente a questo prodotto puro al 100% e non raffinato.
In farmacia si trovano diversi prodotti che usano il karité puro, sia cosmetici per la cura della pelle che farmaci specifici per trattare dermatiti, eczemi e scottature.
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