Come bonificare il terreno con le piante
Metalli pesanti, idrocarburi e pesticidi possono essere eliminati dalle piante in modo economico ed ecologico
Lo sapevi che è possibile bonificare i terreni inquinati tramite le piante? Si tratta di un processo ecologico, economico, che favorisce la biodiversità. I metalli pesanti, gli idrocarburi, i pesticidi e tante altre sostanze nocive possono assorbiti e accumulati nelle foglie, da enzimi radicali che li degradano, oppure stimolare microrganismi che li trasformano, o li stabilizzano. Scopri come bonificare il terreno con le piante!

Sommario
Come bonificare il terreno con le piante
Bonificare un terreno inquinato non significa sempre ricorrere a trattamenti chimici o scavi invasivi. La natura, infatti, ci offre una soluzione più sostenibile e sorprendentemente efficace: la fitodepurazione, ovvero l’uso delle piante per ripulire i suoli contaminati da metalli pesanti, idrocarburi, pesticidi e altre sostanze nocive.
Questa tecnica, studiata dalla biotecnologia ambientale, si basa sulla straordinaria capacità di alcune piante di assorbire, accumulare, degradare o trasformare gli inquinanti, rendendo il terreno nuovamente fertile e sicuro.
Come funziona la bonifica naturale
Le piante usano diversi meccanismi di fitodepurazione:
- Fitostabilizzazione: alcune specie immobilizzano gli inquinanti nel terreno, impedendone la diffusione nelle falde acquifere
- Fitoestrazione: altre li assorbono e li accumulano nei propri tessuti (soprattutto nelle radici e nelle foglie).
- Fitodegradazione: grazie all’azione di enzimi radicali e microrganismi simbiotici, gli inquinanti organici vengono trasformati in composti meno tossici
- Fitovolatilizzazione: alcune piante rilasciano nell’atmosfera, in forma non tossica, parte delle sostanze assorbite
Le piante più efficaci per bonificare il terreno
Ecco una panoramica delle principali specie e dei contaminanti che riescono a trattare:
Tipo di inquinante | Piante adatte | Meccanismo principale |
---|---|---|
Metalli pesanti (piombo, cadmio, zinco, rame) | Girasole, Senape indiana, Pioppo | Fitoestrazione (assorbimento e accumulo nei tessuti) |
Idrocarburi e solventi | Salice bianco, Pioppo, Graminacee (Festuca, Loietto) | Fitodegradazione grazie a enzimi radicali |
Pesticidi e erbicidi | Canapa industriale, Erba medica | Fitodegradazione e stimolo dei microrganismi del suolo |
Arsenico | Felce cinese (Pteris vittata) | Fitoestrazione specifica |
Azoto e fosforo in eccesso | Tife (Typha), Giunco, Cannuccia di palude | Fitostabilizzazione e accumulo nelle radici |
Perché scegliere le piante per la bonifica
Questa soluzione ha diversi vantaggi:
- Soluzione ecologica: evita l’uso di reagenti chimici inquinanti
- Economica: costa molto meno rispetto agli interventi di scavo e smaltimento
- Rigenerativa: non solo rimuove gli inquinanti, ma favorisce la biodiversità e migliora la struttura del suolo
Naturalmente, non tutti i terreni e gli inquinanti possono essere trattati esclusivamente con piante: a volte è necessario affiancare la fitodepurazione ad altre tecniche. Tuttavia, sempre più studi e progetti europei dimostrano l’efficacia di questo metodo per siti industriali dismessi, cave, terreni agricoli contaminati.
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Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2025 da Rossella Vignoli
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