Fai da te

Cos’è il giardino idroponico ovvero l’arte di coltivare le piante nell’acqua

Come coltivare senza l'uso della terra, facile anche in casa

Cos’è il giardino idroponico? Scopriamone i principi di base e come si possa realizzare anche in casa.

Cos’è il giardino idroponico ovvero l’arte di coltivare le piante nell’acqua

Che cos’è un giardino idroponico

La parola viene dal greco antico (da údor, cioè acqua e pόnos, lavoro) ed è una speciale tecnica di coltivazione delle piante fuori terra, generalmente nota come coltivazione idroponica.

In effetti, si può creare un giardino sulla scorta dei principi di questo particolare tipo di coltivazione, che non prevede la terra, ma l’acqua come veicolo di nutrimento delle piante.

Questa tecnica di coltivazione fuori terra, al di là degli ovvi pregiudizi e dello stupore che di primo acchito non può non provocare anche ai più aperti di mente, dà, in realtà, risultati incredibili.

Potrete realizzare un orto di tutto punto dal nulla, e coltivare floride patate, sedani e cavoli rigogliosi, saporite fragole ed ogni altra cosa desideriate, anche senza disporre di un granello di terra.

Si può avere un orto o un giardino idroponico per coltivare le verdure, ma anche illuminare una stanza della casa trasformandola in una serra, se non avete a disposizione uno spazio esterno come un giardino o un terreno.

Differenze tra idroponica e idrocoltura

Se è vero che tanto l’idrocoltura (la coltivazione, appunto, delle piante in acqua) quanto l’idroponica, fanno dell’acqua il principale habitat della pianta, le differenze sono comunque rilevanti:

  • idrocoltura, fatta per le piante galleggianti, le cui radici crescono e si sviluppano autonomamente all’interno di laghi, bacini, fontane e luoghi simili, senza che sia necessario alcun tipo di intervento umano ulteriore
  • idroponica, le colture sono il risultato dell’applicazione di una precisa tecnica, che richiede l’impiego di un’apposita strumentazione finalizzata a mantenere l’acqua, in cui sono disciolte le sostanze nutritive,  in costante circolazione.

Come creare un giardino idroponico fai da te

Se siete interessati all’idea di avere un vostro giardino in un mini-spazio in terrazza o in casa, vi consigliamo, prima di rivolgervi a mani esperte, di provare a realizzarlo da soli.

L’operazione è tutt’altro che complicata e potrebbe essere un’ ottima idea per trascorrere in maniera utile e divertente qualche domenica primaverile in attesa dell’estate.

Scoprite i principi della coltivazione idroponica casalinga
Scoprite i principi della coltivazione idroponica casalinga

Cosa serve per fare un giardino idroponico

In linea di massima, per realizzare la vostra coltivazione vi serviranno:

  • grande recipiente di colore scuro che faccia da vasca per le radici, magari un acquario dismesso (i raggi solari non devono filtrare, per cui meglio dipingere l’esterno del recipiente con vernice nera)
  • vasi per idroponica o bicchieri di plastica (meglio se riciclata ovviamente)
  • polistirolo per coprire il recipiente come di coperchio e fissare i supporti per le piantine
  • substrato d’ancoraggio traspirante (perlite, vermiculite, argilla espansa, a seconda  delle preferenze)
  • pompa ad aria per ossigenare la soluzione
  • pietre porose su cui ancorare il tubicino della pompa
  • sostanze nutritive specifiche per idroponica (fosforo, azoto e potassio)

Le istruzioni per realizzare un giardino idroponico

Eccovi ora invece il procedimento per realizzarlo:

    • Praticate dei fori sul pannello di polistirolo in modo da potervi inserire i bicchieri carta, prestando attenzione a che la parte superiore della futura piantina rimanga esposta alla luce. Fate un foro anche per far passare il tubicino della pompa ad aria.
    • Collegate il tubicino della pompa ad aria alla pietra porosa e riponete quest’ultima sul fondo del recipiente.
    • Riempite la vasca con una soluzione a base di acqua e sostanze nutritive specifiche per idroponica (che potrete acquistare nei comuni negozi di giardinaggio), miscelando secondo le istruzioni della confezione e collocate il coperchio di polistirolo sopra la struttura.
    • Inserite nel supporto di polistirolo bicchieri o vasi per idroponica, previamente riempiti con un po’ di substrato d’ancoraggio.

Il vostro sistema di coltivazione, a  questo punto, è pronto per l’uso. Non vi resta che piantare i semi ed attendere che il vostro rigoglioso giardino domestico cresca in bellezza.

Cose da ricordare per l’utilizzo di un giardino idroponico

Altri consigli per il vostro giardino sono:

  • mantenere in funzione la pompa ad aria per garantire una buona ossigenazione
  • cambiare la soluzione almeno 2 volte al mese.
  • rabboccare la soluzione se avete l’impressione che la soluzione acquosa si sia ridotta notevolmente, ma  potete alternare l’acqua alla soluzione, per evitare di saturare eccessivamente le piante
Coltivare in casa con il kit idroponico
Coltivare in casa con il kit idroponico

Kit per giardino idroponico

Un’alternativa, per chi non avesse il tempo, lo spazio o l’intenzione di impegnarsi tanto, può essere quella di acquistare dei kit per coltura idroponica già pronti per l’uso. Su internet ne troverete di vari generi.

Si tratta, in genere, di vasi provvisti di un vassoio da riempire opportunamente di acqua e sostanze nutritive, a volte illuminati da una lampada, dove potrete piantate a basilico, prezzemolo, origano, menta e aglio.

Ecco anche qualche kit che si può ordinare online:

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Con poco spazio e poca spesa, in tal modo, potrete creare il vostro colorato erbario direttamente sulla mensola della cucina!

Altre informazioni sulla coltivazione in acqua

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Ultimo aggiornamento il 16 Marzo 2024 da Rossella Vignoli

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Un commento

  1. x Marsia, io non sono un esperto ma ho letto qualcosa. Pare che, il lato green di accostare le colture dei pesci di allevamento con quelle dell’ortofrutta, stia nella concimazione naturale dovuta alla defecazione dei pesci, col doppio vantaggio di evitare pure la manutenzione delle vasche e della concimazione artificiale, il tutto occupa meno spazio dei terreni, a parità di prodotto raccolto ( meno consumo di territorio ), senza contare che l’allevamento del pesce di acqua dolce per l’alimentazione umana ( qualcosa bisognerà pur mangiare ) favorisce la protezione di quelli ” wild ” in natura. In nord Europa si fa già da decenni ed è diventata una attività redditizia ( loro sono più attenti di noi ai green work ). In Italia si comincia solo ora a fare i primi passi. Nelle foto compaiono degli acquari la cui unica utilità green può essere quella di una filtrazione naturale da parte delle radici delle piante e di uno scambio simbiotico di nutrienti, altrimenti gli scarti finirebbero in discarica o nelle fogne. Ciao, Maurizio.

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