Alla scoperta del Carpobrotus, la pianta che riveste muri e terreni con meravigliosi fiori sgargianti
Caratteristiche, consigli per la coltivazione e approfondimento sulla varietà “edulis”
Il Carpobrotus (nome scientifico mesembryanthemum o mesembriantemo) è una succulenta perenne tappezzante, originaria del Sudafrica, dove colonizza le spettacolari dune costiere. Introdotta in Europa per la straordinaria bellezza della sua vistosa fioritura, in Italia cresce spontanea lungo quasi tutto il litorale.
Sommario
- Carpobrotus, caratteristiche
- Etimologia
- Carpobrotus, quando fiorisce
- Coltivazione del carpobrotus
- Moltiplicazione del carpobrotus
- Rinvaso
- Parassiti e malattie
- Utilizzi
- Carpobrotus edulis
- Carpobrotus edulis, frutto
- Carpobrotus edulis, varietà
- Carpobrotus edulis in cucina
- Carpobrotus edulis in medicina
- Curiosità
- Approfondimenti tematici
Conosciuta anche come “Fico degli Ottentotti” e “Unghia di strega”, può essere coltivata con facilità sia in vaso che nei giardini esposti al sole. Il liquido che si estrae dalle foglie ha proprietà medico-curative e i suoi frutti sono commestibili.
Andiamo insieme a scoprire qualcosa di più sul suo conto!
Carpobrotus, caratteristiche
Comunemente chiamato “Fico degli Ottentotti”, il Il Carpobrotus, è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoacee.
Proveniente dall’Africa meridionale, ha portamento rampicante o ricadente, ed è adatta ad essere coltivata soprattutto nei giardini rocciosi. Tende a tappezzare i muri e a ricoprire il terreno. Vediamo come si presenta:
- fusto: abbastanza robusto, di colore verde tendente al rosso
- foglie: carnose, di forma triangolare e di un bel verde brillante
- fiori: dalla forma simile alle margherite, hanno petali sottilissimi e di diversi colori sgargianti in base alla varietà (rosa, rosso, giallo). Sbocciano in estate
- frutti: tondi e polposi, sono commestibili
Etimologia
Il termine “Carpobrotus” deriva dal greco antico καρπός “karpos” (frutto) e βρωτός “brotos” (edule, commestibile), ovvero “frutto commestibile”.
Il nome italiano “Fico degli Ottentotti” fa invece riferimento la fatto che la pianta veniva utilizzata a scopo alimentare dal popolo Khoi del Botswana, denominati anche ‘Ottentotti’, da ‘hottentots’ che, nel dialetto olandese del Capo significa ‘balbuziente’, a causa della particolare lingua caratterizzata da suoni simili a schiocchi.
Carpobrotus, quando fiorisce
Di solito fiorisce in estate, ma nelle zone con clima caldo, la fioritura può iniziare già nel mese di aprile.
Coltivazione del carpobrotus
Il Carpobrotus viene coltivato per ricoprire il terreno con i suoi bellissimi fiori e anche per tappezzare muri. Perfetto anche per i giardini rocciosi, viene utilizzato anche come pianta ornamentale da interno. Vediamo quali sono le condizioni migliori ero poterlo coltivare.
- Clima: predilige i luoghi caldi e soleggiati. Teme le basse temperature e quindi in inverno va messa al riparo
- Esposizione: ama i luoghi molto soleggiati per molte ore al giorno
- Terreno: sciolto, misto a sabbia e ben drenato
- Annaffiatura: non teme la siccità, ma va irrigata abbondantemente nel periodo della fioritura. Attenzione ad evitare i ristagni idrici che possono portare si marciumi radicali
- Concimazione: durante il periodo di riposo vegetativo e nel periodo della fioritura, somministrare una volta al mese un fertilizzante liquido specifico per cactus diluito nell’acqua delle annaffiature
- Potatura: eliminare i fiori appassiti e i rami secchi e danneggiati
Moltiplicazione del carpobrotus
Si propaga per seme in primavera, mantenendo il semenzaio ad una temperatura che non scenda mai al di sotto dei 15°C.
La moltiplicazione può anche avvenire per talea. In questo caso si procede in autunno, rimuovendo una porzione apicale dalla pianta (usando cesoie affilate e disinfettate) e interrandola in terriccio specifico per succulente. Trapiantare poi in piena terra a maggio.
Rinvaso
Si effettua quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature.
Parassiti e malattie
Tra i principali nemici del carpobrotus ritroviamo la cocciniglia e gli afidi, entrambi allontanabili utilizzando specifici antiparassitari. Fare attenzione ai ristagni idrici causa principale del marciume radicale.
Utilizzi
A portamento rampicante, o ricadente, si tratta di una pianta adatta ad essere coltivata nei giardini rocciosi. Tende a ricoprire il terreno e a tappezzare i muri.
Carpobrotus edulis
Il Carpobrotus edulis è la specie più nota del Carpobrotus. Alta 15/20 centimetri, cresce in maniera del tutto spontanea in Africa, Anatolia, America del sud e Oceania. In Italia è presente in Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Toscana, Liguria, Puglia, Lazio, Molise, Marche e Abruzzo. Vegeta soprattutto sulle coste, dove è presente in grandi macchie che coprono le dune e le spiagge vicino al mare.
La particolarità di questa varietà di carpobrotus sono i suoi frutti che, come il nome stesso suggerisce, sono edibili, e quindi commestibili.
Carpobrotus edulis, frutto
Il frutto si presenta come una grossa capsula papillata, contenente semi scuri, rugosi, e con piccoli tubercoli che risiedono in una mucillagine di consistenza gelatinosa.
Giunto a maturazione, il frutto diventa giallo ed emana un caratteristico profumo. Si può mangiare ed ha un sapore acidulo.
Carpobrotus edulis, varietà
Il carpobrotus edulis si divide in 2 sottospecie:
- Carpobrotus edulis subsp. edulis
- Carpobrotus edulis subsp. parviflorus, dai fiori più piccoli
Carpobrotus edulis in cucina
Il Carpobrotus edulis è commestibile e non presenta alcun effetto collaterale per l’organismo. Anzi, considerate le sue proprietà mediche (meglio esposte nel paragrafo dedicato), aggiungere il Carpobrotus ai piatti portati in tavola quotidianamente, favorisce il benessere psico-fisico in senso ampio.
Non ha un sapore proprio ben definito, tende piuttosto ad esaltare il sapore degli alimenti con cui viene mescolato. Ed inoltre, stimola le funzioni digestive.
Vediamo allora qualche idea di utilizzo in cucina.
- Pianta essiccata: utile per ottenere un buon decotto e per insaporire arrosti, carne, pesce, sughi…
- Pianta fresca: ideale per soffritti, nelle frittate, nei contorni di verdura cotta o cruda e nelle insalate
- Estratto in polvere: simile ad una spezia, si può usare sui formaggi freschi, nelle zuppe o a fine cottura di altre pietanze come carne, pesce e verdura
- Succo: estratto con centrifuga, può essere aggiunto a cocktail, succhi di frutta o di verdura
- Fiori: si prestano per realizzare originali confetture dal sapore acidulo e con un retrogusto salato
Carpobrotus edulis in medicina
Da centinaia di anni, il carpobrotus edulis viene utilizzato dalle popolazioni berbere e boscimane per la cura della pelle, del corpo e del sistema neurovegetativo. Ricerche recenti hanno infatti dimostrato la potente azione che svolge sulla microcircolazione.
Ma non solo, studi scientifici recenti hanno mostrato che il Carpobrotus ha potenti proprietà antinfiammatorie e antibatteriche: Da qui, il suo soprannome “La Strega”, poiché agisce su numerose patologie di natura infiammatoria:
- febbre
- influenza
- infiammazioni delle vie aeree superiori ed inferiori
- infiammazioni oculari (orzaioli, calazio, congiuntiviti etc…)
- malattie e irritazioni cutanee (scottature solari, eczemi, herpes…)
- asma
- allergie
- artriti
- artrosi
- infiammazioni tendinee, nervose e muscolari (sciatalgia, lombalgia, cervicalgia…)
- infiammazioni del cavo orale (ascessi, gengive sanguinanti, afte…)
- infiammazioni dell’apparato gastro intestinale, renale ed epatico
- infiammazioni dell’apparato urinario e genitale, sia maschile che femminile
È inoltre considerata una “pianta di primo soccorso”, poiché il liquido estratto dalle sue foglie ha effetto lenitivo contro le punture di insetti e meduse.
Misto ad acqua, contrasta ed allevia la diarrea e i crampi allo stomaco.
In Africa viene impiegato per la cura della tubercolosi e come trattamento terapeutico di diabete e difterite.
Curiosità
Secondo la tradizione, spalmarlo sul capo dei neonati li renderebbe uomini forti e vigorosi.
Approfondimenti tematici
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Ultimo aggiornamento il 23 Marzo 2021 da Rossella Vignoli