Piante e fiori

Lillà: caratteristiche, consigli e coltivazione di questa pianta fiorifera

Una pianta che necessita di poche cure una volta messa a dimora

La Syringa, meglio conosciuta con il nome comune di lillà, è una pianta fiorifera originaria del Medio Oriente e coltivata in Europa fin dal XVIII secolo. Ecco come curarla, in vaso o in giardino, per ottenere fioriture durature e generose.

Lillà: caratteristiche, consigli e coltivazione di questa pianta fiorifera

Il lillà (nome botanico syringa) è un genere di 30 specie arbustive appartenenti alla famiglia delle oleacee originarie dell’Estremo Oriente, Persia e dell’Asia settentrionale. In Europa, la pianta è stata importata nel XVIII secolo e migliorata poco più tardi dal vivaista Victor Lemoine che ha selezionato le principali varietà coltivate ancora oggi.

In generale, si tratta di un arbusto a fioritura primaverile dal profumo inebriante che può raggiungere anche i 6 metri di altezza. La varietà più diffusa in Europa è la syringa vulgaris, coltivata sopratutto come pianta ornamentale e nota a tutti gli appassionati di giardinaggio, ormai endemica del bacino del Mediterraneo.

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Coltivati in siepe, i lillà si sviluppano come piccoli alberi dalla chioma folta e dai tronchi molteplici. Il fogliame è deciduo e l’altezza media arriva a 4 metri. Le fioriture compaiono da aprile a maggio e sono abbondanti, riunite in grappoli piramidali, con fiori semplici o doppi.

I colori vanno dal bianco al rosso purpureo passando per tutte le sfumature di rosa, blu e viola.

Storia e significato del lillà

Il lillà è un fiore utilizzato oggi a scopo prevalentemente decorativo. Un tempo era coltivato a fini terapeutici per sedare gli stati febbrili, decongestionare le vie respiratore e favorire il benessere di stomaco e fegato. L’olio ricavato dalla macerazione dei fiori era utilizzato per alleviare le più comuni affezioni reumatiche, ma anche per creare essenze aromatiche e profumi.

La leggenda narra che le Fate amassero circondarsi di  fiori di Lillà e lo piantavano dove credevano si nascondesse il male per purificare il luogo infestato. Nel linguaggio dei fiori, il lillà esprime un significato diverso a seconda del colore. Il lillà bianco indica la purezza, l’innocenza giovanile, la verginità e la fanciullezza. Il viola significa amore passionale e palpitante.

Nonostante questo, in alcuni paesi del mondo donare fiori di lillà al proprio partner vuol dire comunicare la rottura del legame.

lillà fiori bianchi
Splendida fioritura della varietà bianca di questi fiori.

Cura del lillà in giardino

I lillà sono piante arbustive rustiche e resistenti che non necessitano di particolari attenzioni o tecniche colturali complesse. In generale, hanno bisogno di una buona terra da giardino, anche calcarea ed esposizioni in pieno sole.

In piena terra, il lillà deve essere messo a dimora nel periodo mite, preferibilmente in autunno o in primavera, lontano da freddi più intensi o dal caldo estivo. Per assicurare alla pianta le condizioni di attecchimento ottimali, occorre preparare una buca abbastanza profonda e vangare il terreno in profondità in modo da eliminare pietre, erbacce e radici.

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E’ buona norma preparare il terreno con del concime organico e immergere la pianta in un contenitore pieno d’acqua prima di posizionare la sua zolla nella buca. Superata questa prima fase, la pianta crescerà autonomamente e si dimostrerà facile da coltivare e poco esigente.

Durante il primo anno potrebbe essere utile privare l’arbusto di alcuni fiori per non affaticare troppo la pianta e favorire lo sviluppo radicolare.  Le annaffiature devono essere regolari e funzionali al clima, ma mai eccessive. Sempre per favorire lo sviluppo delle piante più giovani e appena interrate, sarà opportuno concimare nuovamente il terreno con del letame nell’autunno successivo.

fiori di lillà

Una pianta che necessita di poche cure una volta messa a dimora

Trascorsi 2 anni dalla messa a dimora, il lillà sarà perfettamente autonomo anche dal punto di vista idrico e resisterà ai periodi di siccità prolungati e alla maggior parte delle malattie o degli attacchi parassitari più comuni. Per favorire la fioritura non è essenziale procedere a particolari potature.

Sicuramente, l’eliminazione dei fiori appassiti impedirà la formazione di semi e preserverà la crescita dei giovani germogli che fioriranno l’anno successivo. Sempre per aiutare la crescita della pianta e conferirle un aspetto armonico, è possibile tagliare i rami secchi o rovinati ove necessario. Queste operazioni non devono essere effettuate da luglio in avanti, quando la pianta blocca lo sviluppo vegetativo.

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In giardino, i lillà possono essere coltivati da soli, in gruppo o in siepi libere distanziati almeno 1,5 metri l’uno dall’altro. E’ possibile creare stupendi effetti cromatici abbinando ai lillà arbusti fioriferi come la weigelia, la clematide o il viburno.

Coltivazione del lillà in vaso

Questa pianta è coltivabile facilmente anche in vaso, preferibilmente in balcone o terrazzo. La collocazione del contenitore deve essere in pieno sole o in leggera ombra. Durante il periodo estivo dovrà essere irrigata con regolarità in modo da mantenere il terreno sempre umido. Il terriccio deve essere ricco e leggermente acido: perfetto il concime stallatico o un comunissimo fertilizzante per piante fiorite.

Anche in questo caso, la manutenzione della pianta è limitata alla rimozione delle parti aeree danneggiate, dei fiori appassiti e dei rami più fragili. La fioritura avviene da maggio a giugno. Attenzione agli attacchi fungini a cui la pianta coltivata in vaso risulta molto pi esposte rispetto alla coltivazione in piena terra.

Trascorsi 3 o 4 anni sarà opportuno procedere al rinvaso o trapiantare l’arbusto in giardino. La propagazione del lillà può avvenire per talea o innesto. Per chi non avesse ancora molta dimestichezza con queste tecniche, il consiglio è di acquistare piantine giovani (2-3 anni) direttamente in vivaio e di metterle a dimora in substrati ben arricchiti e freschi.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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