Sfruttamento dell’energia degli oceani, si muove anche l’Europa
potenziale energetico inesauribile che potrebbe soddisfare quasi l’80% del fabbisogno energetico europeo entro il 2030, eppure ancora inesplorato nel Vecchio Continente: l’energia oceanica rappresenta la nuova frontiera delle rinnovabili e ora anche l’UE comincia a valutare la possibilità di utilizzarla, trasformando l’utopia in realtà.

Il primo passo verso l’avvio di un piano energetico comunitario basato sullo sfruttamento dell’energia degli oceani è un Forum internazionale a cui nei prossimi mesi parteciperanno i leader e le autorità di tutti gli Stati Membri, le industrie e i rappresentanti delle principali associazioni ambientaliste, tutti riuniti attorno allo stesso tavolo per tracciare una sorta di roadmap, un progetto-guida condiviso che possa condurre allo sfruttamento di un capitale energetico formidabile come quello offerto dal mare.
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Un’impresa non certo semplice, costellata di difficoltà e vincolata ad enormi sforzi economici, tuttavia la migliore per abbandonare quasi definitivamente le fonti energetiche inquinanti (fossili), promuovere le rinnovabili su larga scala, dare nuova linfa all’innovazione tecnologica e creare 40.000 nuovi posti di lavoro.
Un’opportunità imperdibile, dunque, che i potenti d’Europa valutano sempre più attentamente supportati da esperti e scienziati di fama internazionale. Le metodologie impiegabili per realizzare quella che è stata già ribattezzata ‘la crescita blu’ sono tante – le maree, il moto ondoso, la salinità, la temperature delle acque – ma le difficoltà da superare ancora di più.
Tuttavia i commissari europei coinvolti nella mappatura del nuovo piano di sviluppo energetico sono già concordi nell’affermare che mari e oceani rappresentano per il Vecchio Continente un’opportunità di crescita economica straordinaria, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo.
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Lo sviluppo di nuove fonti energetiche, dunque, nei prossimi anni dovrà necessariamente tener conto delle possibilità offerte dall’energia oceanica e facilitare l’integrazione delle nuove tecnologie volte al suo sfruttamento.
Il potenziale energetico è enorme, ma le difficoltà da superare sono ancora tante. Dal canto suo, l’UE sembra determinata nel perseguire l’ambizioso progetto con tutti gli strumenti a disposizione. Per una volta, tra il dire e il fare c’è di mezzo un mare di opportunità…