L’erba viperina (nome scientifico Echium vulgare) appartiene alla specie delle Mellifere. Si tratta di una specie di pianta erbacea, irsuta, biennale appartenente alla famiglia delle boraginaceae.
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L’Erba Viperina è conosciuta anche come Viperina Azzurra. Comune sui terreni incolti, nei pascoli, nei bordi stradali e sui litorali e gli arenili; fiorisce da aprile a settembre. La specie è diffusa in tutto il continente europeo: il suo habitat naturale è rappresentato da terreni incolti e pascoli ad altitudini comprese tra 0 e 1.200 metri.
Il fusto dell’erba viperina si presenta eretto e ramificato, con un’altezza compresa tra i 20 e gli 80 centimetri. È ricoperto da una fitta peluria.
La radice è di tipo fittonante.
Le foglie sono organizzate in rosetta basale, di forma lineare, lunghe tra i 6 ed i 10 centimetri e larghe tra 1 e 2 centimetri. Sono ricoperte da setole e da una morbida peluria.
I fiori sono riuniti sotto le ascelle fogliari, di solito azzurri, blu, anche se quando sono più giovani possono essere rosa e viola. La fioritura avviene nel periodo compreso tra in mesi di aprile e settembre.
Nella medicina popolare vengono usate sia le radici sia le foglie come emollienti, espettoranti e contro la tosse.
Un tempo si mangiavano le foglie bollite anche per eliminare i dolori addominali e per ripulire l’intestino.
In Messico è diffuso l’uso dell’erba viperina per preparare una bevanda curativa contro il raffreddore a base di miele, limone e foglie essiccate.
Come la galega, ha la proprietà di stimolare la produzione di latte nelle neo mamme.
In passato era conosciuta soprattutto per le proprietà febbrifughe e depurative, veniva somministrata come tisana o decotto in caso di febbri stagionali, soprattutto se accompagnate da difficoltà respiratorie, eccesso di muco e mal di gola.
Ottima anche come collutorio, soprattutto per chi soffre di afte, lesioni del palato o ha appena subito un intervento del dentista: l’echio è un emolliente e antinfiammatorio topico, ottimo per le mucose orali.
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Nel pieno sviluppo la pianta di Erba Viperina è alta 40-60 cm. Le sommità fiorite, di un bel viola acceso, si raccolgono in maggio-agosto, in alcune zone fino a settembre, prelevando i rami interi e facendoli seccare appesi e coperti da un sacchetto di carta. Le infiorescenze si separano una volta secche. Si possono conservare anche i rami interi appesi e coperti, da utilizzare al bisogno.
Fate essiccare la pianta. Mettete in infusione mediante bollitura in acqua della pianta essiccata. Immergete l’area lesa nella soluzione calda.
Lasciate macerare 30 g di fiori di erba viperina in 100 ml di alcool a 60% di volume per 5 giorni, coperto e al buio. Utilizzate 10-20 gocce sublinguali o sciolte in poca acqua per 2-3 volte al giorno, dopo i pasti.
Conservate la tintura fino a 6 mesi in barattolo di vetro scuro, al fresco.
Lasciate in infusione i fiori di erba viperina (1,5 g ogni 100 ml di acqua) per 5 minuti e bevete l’infuso anche freddo, fino a 4 tazze al giorno.
In erboristeria viene utilizzato con altre erbe nella preparazione di cosmetici per la cura della pelle. I principi attivi contenuti nell’Echium vulgare L. sono antociani, mucillagini, glucoside e nitrati.
L’olio di Echium è richiesto per le sue proprietà cosmetiche che sono le stesse della borragine.
Vediamo ora alcuni preparati che utilizzano le proprietà di questa pianta.
Macerate 3 g di fiori secchi ogni 30 ml di acqua naturale per 30 minuti. Filtrate e utilizzate per sciacqui orali oppure per applicare compresse imbevute sulla parte interessata.
Lo stesso preparato si può utilizzare come tonico per il viso, soprattutto in presenza di pelle arrossata e irritata.
Non è conservabile.
Lasciate una manciata di fiori di erba viperina nell’acqua del bagno. Non utilizzate con altri detergenti
Il bagno con i fiori di erba viperina svolge un’azione emolliente per le pelli facilmente irritabili.
È un’erba commestibile. In cucina è versatile per insaporire diversi piatti e ricette grazie ai suoi fiori e alle foglie commestibili. Come tutte le borraginacee il suo sapore ricorda un po’ il cetriolo e non è troppo amara, soprattutto quando è giovane.
In primavera le sue giovani foglie sono ancora morbide e tenere e quindi adatte per essere mangiate crude, in estate è meglio utilizzare i fiori eduli per condire e decorare le insalate. Crudi si consumano solo i fiori, di solito per profumare insalate delicate o risotti. Le foglie a crudo, data la loro peluria, non sono piacevoli per tutti al palato. Ma in caso se ne facciano degli estratti o frullati verdi, si può utilizzare bene anche la parte verde, ricca di ferro. I fiori si possono utilizzare per aromatizzare il formaggio morbido e fresco come la ricotta o la robiola e sono molto coreografici da vedere.
Nella versione cotta, si utilizzano sia le parti verdi che le sommità fiorite, stufandola per pochi minuti. Può essere utilizzata come semplice contorno con poco olio e limone, oppure in tutte le preparazioni che prevedono asparagi o borragine.
Questa pianta va comunque consumata con moderazione i quanto ricca di alcaloidi del gruppo della pirrolizidina, che possono creare problemi di salute.
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Vi occorrono:
Preparazione. Sbollentate le foglie di erba viperina in acqua salata. Scolatele e strizzatele dal liquido in eccesso. Preparate un soffritto in una pentola con un cucchiaio di olio d’oliva e la cipolla tagliata a rondelle, poi tostatevi il riso e aggiungete il vino bianco. Unite la viperina, il basilico e la menta.
Aggiungete il brodo caldo quando necessario, continuando a mescolare man mano che lo assorbe. Mantecate con burro e formaggio grattugiato.
Il nome deriva dal greco èchis che significa serpente o vipera. Fu chiamata così perché il frutto somiglia alla testa di una vipera (gli stami sembrano la lingua della vipera) o perché gli antichi consideravano questa pianta come curativa e protettiva rispetto ai morsi dei serpenti.
Già i romani, e forse ancora prima i celti, le attribuivano proprietà di antidoto contro i morsi di vipere e scorpioni: ma la cosa non è reale.
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