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Erbe commestibili d’inverno: cosa raccogliere

Sapete quali sono le erbe commestibili d’inverno e come conservarle?

Il caldo estivo è ormai un ricordo lontano e le brezze più fresche dell’autunno ci hanno accompagnato fino ai primi freddi invernali, quando la terra sotto la coltre nevosa sembra cadere nel lungo letargo dal quale si desterà allo sbocciare di una nuova primavera; eppure, nonostante l’apparente torpore e il freddo pungente, anche in questa stagione possiamo concederci qualche passeggiata in campagna o al parco per raccogliere delle erbe commestibili d’inverno.

Erbe commestibili d’inverno: cosa raccogliere

La terra, infatti, continua ad essere generosa di piccoli frutti, piante aromatiche ed erbe spontanee che possiamo raccogliere e portare a casa per preparare piatti dal sapore tipicamente invernale. Vediamo dunque quali sono le erbe commestibili che è facile trovare nei campi, nei prati e perfino ai bordi delle strade di campagna durante questa stagione.

Leggi anche quali sono le piante commestibili nelle altre stagioni:

Ecco alcune piante commestibili invernali con cui potrete lanciarvi in piatti saporiti.

Spinacio selvatico. E’ una pianta perenne dalle foglie carnose e saporite (Chenopodium bonus-henricus) che si prestano alla preparazione di svariati piatti. La raccolta avviene durante tutti i mesi invernali e le foglie più tenere possono essere consumate anche a crudo nelle insalate, o per arricchire zuppe, risotti e minestre. Conosciuto e apprezzato fin dall’antichità per il suo alto valore nutritivo, lo spinacio selvatico è diventato una molto ricercato tanto che la raccolta indiscriminata e massiccia ne sta causando la graduale scomparsa. Ricordate, a tal proposito, di raccogliere le erbe selvatiche commestibili in maniera ponderata e rispettosa e senza strappare mai le piante dalle radici.

spinacio selvatico
Lo spinacio selvatico

Ortica. Anche se non è una specie tipicamente invernale poiché le sue foglie (previo utilizzo di appositi guanti) possono essere raccolte durante tutto l’arco dell’anno, l’ortica è perfetta per preparare zuppe, minestre, impasti, ripieni e risotti soprattutto in inverno quando la voglia di consumare un piatto caldo e nutriente aumenta. Il suo caratteristico potere ‘urticante’ scompare dopo la bollitura, e da pianta ‘antipatica’ e poco amata si trasforma in una preziosa alleata per tanti manicaretti come i tipici canederli trentini o il pesto di ortica.

ortica
Piante di ortiche

Borragine. E’ una pianta erbacea annuale di origine orientale (Borrago officinalis) che deve il suo nome alla morbida peluria che avvolge le sue foglie ellittiche (borra=tessuto di lana ruvida). Questa peluria viene completamente eliminata durante la cottura che restituisce un elemento base molto utilizzato in diversi piatti della tradizione regionale italiana, tra cui ripieni per ravioli, torte, frittate e i tipici pansoti e frisceu liguri. La borragine si distingue per i suoi bei fiori blu-viola e per il fogliame verde-scuro. Anche se la raccolta avviene prevalentemente in primavera, nelle zone climatiche più miti e temperate anche l’inverno può regalare generosi raccolti.

borragine
La borragine e i suoi meravigliosi fiori blu

Asparago selvatico. Questa pianta è diffusa in tutto il bacino Mediterraneo (Asparagus acutifolius) e in Italia è conosciuta anche con il soprannome di ‘asparago spinoso’ e ‘asparago pungente’ per via delle caratteristiche spine alla base delle foglie. Come tutte le piante perenni, l’asparago selvatico si reperisce facilmente anche in inverno ma la raccolta deve avvenire prima che il gambo diventi legnoso recidendolo alla base e senza strappare le radici. Gli usi in cucina sono quelli classici del più tradizionale asparago anche se il sapore risulterà leggermente più amarognolo e deciso.

asparago selvatico
L’asparago selvatico

Rosa canina. E’ un arbusto molto diffuso soprattutto nelle zone di montagna e ai margini dei boschi. Si tratta di una specie di rosa spontanea spinosa i cui frutti – bacche di colore rosso – maturano in tardo autunno e che durante l’inverno possono essere raccolti per farne gustose marmellate, tisana e liquori. Essi, infatti, presentano un altissimo contenuto di vitamina C e il loro consumo è indicato anche per lenire dolori articolari e come astringente in caso di affezioni intestinali. Il decotto di bacche di rosa canina, inoltre, è utilizzato anche in cosmetica come base per creme idratanti e prodotti specifici per pelli delicate.

rosa canina
Le bacche della rosa canina

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata a Cosenza il 25 febbraio 1980, all'età di 4 anni si trasferisce dalla città alla campagna, dove trascorre un'infanzia felice a contatto con la natura: un piccolo orticello, un giardino, campi incolti in cui giocare e amici a 4 zampe sullo sfondo. Assieme a lattughe, broccoli e zucchine coltiva anche la passione per la scrittura e la letteratura. Frequenta il liceo classico della città natale e dopo la maturità si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali del bolognese. Nel 2011 approda alla redazione di TuttoGreen con grande carica ed entusiasmo. Determinata, volitiva, idealista e sognatrice, spera che un giorno il Pianeta Terra possa tornare ad essere un bel posto in cui vivere.

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