Rosa canina: proprietà e usi in cucina, fitoterapia e cosmetica
Sono tante le proprietà della rosa canina: le foglie sono usate in fitoterapia e le sue bacche in cucina. Scopriamo un po’ di più su questo arbusto diffuso a tutte le latitudini.
Sommario
Deve il suo nome ad un soldato romano guarito dalla rabbia con un decotto di radici ed è ricchissima di vitamina C. Scopriamone le proprietà, gli impieghi, le controindicazioni e qualche curiosità.
La pianta di rosa canina
La rosa canina (rosa canina) è una rosa selvatica che si presenta normalmente sotto forma di arbusto molto spinoso, alto fino a 3 metri, con foglie piccole, rallegrato nell’aspetto dai caratteristici fiori bianco-rosati, raggruppati a 2-3, che fioriscono da maggio fino a giugno fino alla comparsa dei frutti.
Si tratta di bacche dalle forma ovoidale, glabre e di colore giallo, che pendono da peduncoli di 20 mm, e sono chiamate ‘cinorroidi’.
Questa pianta è diffusa in tutte le zone temperate del mondo, predilige le zone di campagna e di collina fino ai 1500 metri di altezza e ben si adatta a qualsiasi tipo di habitat, purché goda di pieno sole e terreni azotati.
Non bisogna confonderla con la rosa mosqueta (Rosa affinis rubiginosa), sempre della stessa famiglia, da cui si ricava un prezioso olio rigenerante per la cute grazie agli acidi grassi polinsaturi di cui è ricco.
Le bacche di rosa canina
Le sue bacche sono ricchissime di vitamina C, presente in quantità anche 100 volte superiori a quelle riscontrabili in agrumi come arance e limoni. In virtù di ciò ha importanti effetti tonificanti e rivitalizzanti in caso di stress psico-fisico.
Quando raccoglierle
Le bacche, solitamente giallognole, virano ad un rosso brillante nei mesi di settembre e ottobre, quando diventano mature, e possono essere colte, solitamente dopo le prime gelate notturne.
Proprietà cosmetiche
L’appellativo ‘canina’ si deve a Plinio il Vecchio che narra di un soldato guarito dalla rabbia contratta dal morso di un cane proprio grazie a un decotto delle radici della pianta. Ciò dimostra che fin dall’antichità le virtù della rosa canina erano ben note, tanto che nel Medioevo veniva utilizzata come rimedio portentoso per il raffreddore.
Il più massiccio utilizzo si fa risalire alla Seconda Guerra Mondiale quando la rosa canina rappresentativa un’ importantissima fonte a basso costo di vitamina C, di cui sono ricchissime le bacche, in sostituzione dei medicinali tradizionali.
Tra le virtù principali si ricordano l’azione:
- astringente e tonica, perché ricchi di tannino
- antinfiammatoria
- antisettica e cicatrizzante
- vasoprotettrice, per cui migliora la circolazione sanguigna
- antiallergica
- blandamente diuretica
In particolare, gli estratti dei germogli più giovani presentano spiccate proprietà immuno-modulanti e antinfiammatorie. Sono dunque efficaci nel regolare e migliorare la risposta immunitaria dell’organismo contro allergie, malattie a carico dell’apparato respiratorio, congiuntiviti, asma, raffreddore e tosse.
Nella polpa e nella buccia sono presenti vitamina E, tannini, pectine e soprattutto bioflavonoidi, pigmenti naturali dall’azione antiossidante.
Il frutto migliora migliora la capacità di assorbimento di calcio e ferro nell’intestino. Si usa per farne uno sciroppo e come integratore di vitamina C.
I petali in decotto aiutano a combattere diarrea, mal di gola e possono essere perfino spremuti per preparare un collirio.
I semi sono utilizzati in agricoltura biologica per farne un antiparassitario.
Controindicazioni
In caso di assunzione di farmaci, è importante sapere che ha interazioni negative con altri medicinali, e che la concentrazione di vitamina C può modificare la risposta del nostro corpo a determinati farmaci, in particolare quelli ormonali, anche ai contraccettivi, ed i cortisonici.
Sempre per via dell’alta quantità di vitamina C può ridurne l’assorbimento in concomitanza con ansiolitici ed antidepressivi, e anche farmaci a base di litio.
È sconsigliato assumere integratori di rosa canina in gravidanza.
Il sovradosaggio dell’infuso provoca diarrea, vomito e pesantezza alla testa. Interromperne immediatamente l’assunzione.
Benché sia rara, è possibile che dia allergia, con irritazione cutanea ed orticaria, fino allo shock anafilattico.
Le gocce e l’olio
Si ricava da pressione a freddo anche un olio dalle proprietà cicatrizzanti, antisettiche e leviganti per la pelle, migliorare le cicatrici.
Ricette con la rosa canina
La maschera di bellezza
Frullando i cinorrodi freschi dopo averli puliti, tagliati e svuotati della peluria e dei filamenti interni, si ottiene un’efficace maschera dall’azione tonificante, levigante e schiarente. Applicarla sul viso pulito evitando il contorno occhi e lasciare in posa la pappa per 10-15 minuti. Risciacquate con acqua tiepida.
La tisana di rosa canina
Si utilizzano sia le bacche che i germogli essiccati per preparare una deliziosa tisana dall’aroma e dal sapore agrumato. È un ottimo rimedio naturale contro influenza, raffreddore e tosse.
Mettete in infusione in acqua bollente 1 cucchiaio raso di bacche essiccate (si trovano in erboristeria e qui sotto). L’acqua non deve aver ancora raggiunto il punto di ebollizione, spegnete il fuoco subito dopo e lasciate in infusione per 10 minuti. Filtrate e bevete dolcificato con zucchero o miele.
Marmellata di rosa canina
Potete anche preparare una gustosa marmellata vi occorrono:
- 1 kg di bacche di rosa canina
- 1 /3 di zucchero rispetto al peso delle bacche pulite
Preparazione. Lavate bene le bacche e togliete delicatamente i piccioli, apritele a metà per levare i semi e la peluria interna. Mettetele in uno scolapasta per sciacquarle e poi trasferitele in una bilancia per pesarle, in base al peso regolate la quantità di zucchero.
Mettete le bacche in una pentola di metallo e copritele a filo con dell’acqua. Cuocete 20 minuti o finché saranno morbide. Con il frullatore a immersione riducete in una purea e filtrate con un colino a maglie strette, per levare i filamenti.
In una grande pentola mettete lo zucchero (1/3 rispetto al peso delle bacche pulite) e la purea di bacche. E se volete potete aggiungere un po’ di pectina. Quando bolle cominciate a mescolare per addensare. Dopo 5 minuti spegnete la fiamma. Versate in vasetti sterilizzati, che chiuderete e capovolgerete, per creare il sottovuoto. Conservate quindi in un luogo fresco.
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Ultimo aggiornamento il 17 Settembre 2024 da Rossella Vignoli