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Falena, un insetto incredibile e per certi aspetti inquietante

Mito e realtà di questo particolare insetto

Fin dalla notte dei tempi, la falena è uno degli insetti più misteriosi ed enigmatici che si possa annoverare nel regno animale. Nell’aspetto ricorda una farfalla, ma ha abitudini, caratteristiche e comportamenti del tutto diversi. In effetti, appartiene allo stesso ordine di insetti delle farfalle, che però sono diurne, mentre le falene possono essere considerate degli animali notturni.

Falena, un insetto incredibile e per certi aspetti inquietante

Questi curiosi insetti compiono i loro voli sopratutto al calar delle tenebre, pur essendo fatalmente attratte dalle fonti luminose artificiali (fototassi). Per questo motivo, si intrufolano spesso e volentieri nelle nostre case disorientate dalla luce emessa da lampadine ed elettrodomestici. E se la superstizione popolare ha sempre attribuito alla loro presenza un segno di cattivo presagio o addirittura di sventura, ci ha pensato la scienza a sfatare molte credenze e falsi-miti legati. Ma vediamo tutto ciò che c’è da sapere.

Com’è fatta la falena

Anche se sembra incredibile, le falene rappresentano una specie di lepidottero molto più numerosa e diffusa delle farfalle. Questi insetti rappresentano il 95% del numero complessivo di esemplari del loro ordine.

In natura, insomma, se ne contano molte di più ed è più facile imbattersi in una falena che in una farfalla. Si pensi a quelle che generalmente chiamiamo “farfalline” e che tentiamo disperatamente di scacciare dalle nostre credenze e dispense: esse non sono altro che piccole falene.

Un’altra caratteristica che le distingue dalle farfalle sono i colori poco accesi della livrea e la vistosa peluria presente sul torace, sulle ali e sulla testa. Anche le antenne sono al quanto diverse: la falena ha ali a pettine, mentre la farfalla a forma di clava.

falena
Esemplare di falena pavone

Cosa mangia una falena

La dieta di questo insetto è incredibilmente varia e include elementi a dir poco sorprendenti. Dalla lana al nettare, passando per la corteccia degli alberi e detriti di varia natura, essa è una divoratrice insaziabile che passa la sua vita a mangiare e deporre le uova. Le principali fonti di nutrimento di una falena adulta, sono:

  • Cheratina. La proteina presente nei capelli, nella pelle e nella lana è molto ambita da questo lepidottero. Ecco perché molto spesso infesta armadi e cassetti provocando odiosi fori nei nostri capi d’abbigliamento. Insomma, sono le falene da abbigliamento a produrre le famigerate tarme nell’armadio che arrivano a mangiare ogni giorno diverse quantità di tessuto, ben più consistenti del loro stesso peso.
  • Detriti. Si tratta di materiale organico decadente (pelle, capelli, peli, insetti morti, ecc) contenuto, ad esempio, tra le fibre di un tappeto, della moquette o nei sedili dell’automobile. Per questa predilezione alimentare, è cosa molto comune veder svolazzare nella propria questo sgradito ospite.
  • Alberi, piante e nettare. Alcune specie sono parassiti di alberi e piante. Sono in grado di divorare notevoli quantità di corteccia e veri e propri segmenti del tronco, anche di legno durissimo. Alcune si nutrono anche di piante e del nettare prodotto dai fiori. A parte la valenza distruttiva di questo regime alimentare, la falena svolge in realtà una funzione molto importante nella riproduzione vegetale ed è responsabile della diffusione di semi e pollini quanto la farfalla e altri insetti impollinatori.

Come si difende la falena

Un’altra prerogativa abbastanza sgradevole della falena è quella di secernere dei liquidi che servono ad attivare un ingegnoso meccanismo di difesa contro i predatori.

Una ricerca condotta in Germania da un team di ricercatori universitari finlandesi ha dimostrato che la specie di falena Parasemia plantaginis (detta anche “wood tiger“) riesce a produrre due diversi tipi di liquidi per contrastare altrettante specie di predatori: uccelli e formiche.

I liquidi vengono espulsi tramite delle ghiandole posizionate sulle spalle dell’insetto a seconda del predatore con cui l’animale capisce di avere a che fare. Il rilascio di queste sostanze serve a scoraggiare l’atto predatorio grazie allo sgradevole odore e alla viscidità.

Differenza tra falena e farfalla

Le falene e le farfalle appartengono entrambe all’ordine degli Lepidotteri, che comprende oltre 180.000 specie di insetti. Sono entrambe degli insetti impollinatori e fonte di cibo per molti altri animali. Ma, nonostante questo, ci sono diverse differenze, in particolare nelle abitudini e nell’aspetto e nel ruolo ricoperto nel ciclo naturale.

  • Farfalla. La maggior parte delle farfalle è diurna, il che significa che sono attive durante il giorno. In fase di riposo tiene le ali chiuse verticalmente sopra il loro corpo, o leggermente aperte se si sta riscaldando al sole Prima di arrivare allo stadio adulto, è una crisalide, nuda e appesa a una foglia o a un ramo.  Ha le antenne a forma di bastoncino, con una piccola pallina o un rigonfiamento all’estremità. Il corpo è generalmente più snello e liscio della falena. Inoltre, le ali hanno colori vivaci per essere evidenti in fase di corteggiamento o come avvertimento per i predatori. Il suo ciclo vitale legato alle stagioni e alle disponibilità di risorse alimentari.
  • Falena. Tende ad essere notturna, sebbene ci siano alcune specie diurne. Riposa con le ali spiegate orizzontalmente o leggermente abbassate lungo il corpo. Le sue antenne sono filiformi, pettinate o piumate senza la pallina all’estremità. Esce dal bozzolo avvolto di seta, e spesso nascosto sotto la terra, tra le foglie o in altri luoghi protetti. Ha un corpo più robusto e peloso. Il loro corpo è meno colorato delle farfalle e hanno colori sfumati o mimetici, per nascondersi durante il giorno. Inoltre, il ciclo di vita è alternato tra fasi di dormienza (come le larve o le pupe invernali) e attività.

Il significato della falena

Il termine falena ha un significato piuttosto inquietante: vuol dire letteralmente “ali con squame” ed è ispirato all’aspetto, al colore e alla consistenza delle ali dell’insetto che paiono formate da squame impilate a mo’ di tegole su un tetto.

Le false credenze sulla falena

C’è poi tutta una sequela di antiche – e anche bizzarre – credenze e superstizioni popolari legati alla sua presenza. Alcune di esse sono veramente dure a morire e persistono nell’immaginario collettivo ormai da secoli.

In alcune culture, un tempo si credeva che le falene fossero in realtà una rappresentazione spirituale di streghe e fate, o per meglio dire, l’anima di una strega che cerca il suo corpo. Dalle nostre parti, invece, la presenza di una falena in casa, sopratutto se di colore nero, pare porti sfortuna.

Addirittura alcuni credevano che la polverina derivante dal battito delle sue ali provocasse la cecità o la morte. Il mito della falena più affascinante è quello dei nativi americani che la consideravano un animale totem in quanto depositaria del potere di trasformazione e rigenerazione.

La falena più pericolosa

Un po’ ovunque è ritenuta nefasta o per lo meno negativa, forse perché come i gufi e le civette si aggira prevalentemente di notte.

Si pensava che fosse velenosa e che l’ingestione accidentale provocasse la morte, ma non è affatto così. L’unica specie di falena da cui bisogna ben guardarsi è la processionaria, detta anche falena pruriginosa. Infatti, allo stadio di bruco, in primavera, ha una peluria urticante nella parte superiore del corpo, che può riusltare pericolosa per i bambini, cani e gatti.

Quali sono le specie di falena più strane

In natura, vivono almeno 170.000 specie, ma gli zoologi suppongono che in realtà siano molte più, ancora da scoprire. Le più grandi sono le falene della Nuova Guinea e quelle giganti. Possono raggiungere i 30 centimetri di apertura alare e spiegarsi in voli davvero affascinanti. Le più piccole invece, misurano appena 16 mm.

Di seguito, alcune delle specie più rappresentative.

  • Falena cobra. Questa specie è impropriamente considerata la farfalla più grande del mondo. Si tratta, in realtà, di una falena gigante nativa dell’Himalaya orientale dove è conosciuta con il nome di falena cobra o Attacus Atlas. Appartenente alla famiglia delle Saturniidae, è ancora oggi diffusa nelle foreste tropicali dell’Asia. I colori e i disegni che caratterizzano la sua livrea, ricordano effettivamente il temibile rettile a cui è ispirato il suo nome. In Cina la chiamano non a caso ‘la falena dalla testa di serpente’. Ma la cosa più sorprendente di questo insetto sono senza ombra di dubbio le dimensioni: 30 cm di larghezza per un’apertura alare molto più simile a quella di un grande uccello che di un insetto qualsiasi. E con queste dimensioni, è chiaro che i predatori che osano sfidarla sono ben pochi, perfino nella giungla. Nonostante l’aspetto, è un insetto totalmente inoffensivo sia per gli uomini che per gli animali.
  • Falena testa di morto. Di sicuro è la più famosa del suo genere, protagonista di un celebre film basato sulla storia di un serial killer che usava mettere una di queste falene nella bocca delle sue vittime. Parliamo della Acherontia atropos, detta anche ‘sfinge testa di morto’ per il sinistro disegno che compare sul suo dorso. L’effige, in effetti, ricorda un teschio umano e ciò non ha certo giovato alla sua pessima reputazione. Nel ‘700 la si riteneva responsabile di epidemie e sciagure e veniva accusata di essere complice delle streghe malvagie. Ciò che rende questo insetto davvero unico è il verso: quando è spaventata, emette un rumore stridulo, davvero inquietante. In realtà, è innocua come una farfalla comune.
  • Falena gigante. La Saturnia maggiore, il più grande lepidottero europeo, con un’apertura alare di 15 cm.  Alcuni esemplari arrivano anche a 30 cm. Si tratta di una specie molto appariscente per via di disegni a forma di occhi visibili sulle ali. Direttamente dall’India, arrivano le falene giganti del genere Antheraea, più specificatamene la Antheraea mylitta. La sua apertura alare oscilla tra i 13 e i 17 cm. Stesse dimensioni anche per l’Actias selene, diffuse in India, Cina e Giappone.
  • Falena bianca. I napoletani le chiamano “palummelle” (palombelle), termine che sta ad indicare quelle farfalline piccole di colore bianco. Si tratta di minuscole falene bianche come colombe, ritenute messaggere di buone novelle.
  • Falena barboncino. L’incredibile falena venezuelana detta ‘barboncino‘ è una specie scoperta nel 2009 dal Arthur Anker e fotografata per la prima volta  dal criptozoologo Karl Shuker nella regione Gran Sabana. A prima vista sembra avere molte analogie con la Diaphora, ma più probabilmente appartiene alla famiglia delle Artacee. Il suo bizzarro spetto, la testa, la peluria morbida e candida e le antenne che sembrano orecchie, ricordano proprio le fattezze di un tenero barboncino
  • Falena vampiro. Uno dei falsi-miti più curiosi sulla falena è quello della falena vampiro. Secondo la credenza popolare si pensa che la falena succhi il sangue dei mammiferi su cui si posa. In realtà, si tratta anche in questo caso di una sciocca superstizione: la falena non è carnivora e quando si posa sul dorso di un animale a sangue caldo cerca solo di approvvigionarsi di sali minerali derivanti dal sudore dell’animale.
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La famigerata falena “testa di morto” usata nel film “Il silenzio degli innocenti” sembra recare sul dorso una terrificante effige

Le falene non morsicano e non pungono, e se mai volessero farlo non potrebbero. Del resto, senza zanne o pungiglioni, incidere la pelle di un mammifero sarebbe davvero una missione impossibile…

Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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