Mangiare sano

I 10 cibi più acidificanti e perché limitarli

Bonus: come bilanciarli con un menù anti-acidità settimanale di cibi alcalinizzanti

La stabilità dell’acidità dell’organismo è fondamentale per digestione, energia, qualità del sonno e salute metabolica. Mentre un’alimentazione troppo ricca di questi alimenti può aumentare il carico metabolico e infiammatorio. Vediamo quali sono i 10 cibi più acidificanti, principali responsabili della alterazioni del pH e della ‘acidosi tessutale’, e come prevenire questi disturbi con un’alimentazione corretta.

I 10 cibi più acidificanti e perché limitarli

Cosa sono i cibi acidificanti

I cibi acidificanti sono alimenti che, una volta metabolizzati, producono residui acidi (come solfati e fosfati), aumentando il carico acido che i reni devono eliminare.

Questo non ha nulla a che vedere con il sapore acido: il limone, per esempio, ha gusto acido ma è alcalinizzante dopo la digestione.

Perché limitarli?

Una dieta eccessivamente acidificante può contribuire a:

  • aumento dell’infiammazione di basso grado
  • stanchezza, difficoltà digestive
  • peggior assorbimento di minerali
  • maggiore stress renale
  • perdita di massa muscolare nel lungo periodo

Come si formano gli acidi nel corpo

La formazione di acidi dipende sia dalla naturale e fisiologica distruzione ed eliminazione delle cellule degradate (concorrono alla formazione di ammoniaca e di acidi uricii) sia all’alimentazione.

Questa può determinare alterazioni significative del pH, specie se unita a fattori di tipo ambientale, farmacologico, microbiologico ed endogeno che favoriscono l’insorgenza di quella che in gergo medico viene definita ‘acidità tessutale‘.

Cibi alcalinizzanti: cosa sono?

I cibi alcalinizzanti, sono alimenti che, una volta metabolizzati, rilasciano residui basici (come citrati e carbonati).

Sono ricchi di minerali alcalini come potassio, magnesio e calcio. Tra questi troviamo soprattutto frutta, verdura, legumi, patate e alcune acque ricche di bicarbonati.

Cibi acidificanti vs alcalinizzanti: la differenza pratica

La differenza non è nel gusto ma nel carico acido potenziale renale (PRAL). Un alimento con PRAL positivo acidifica, mentre uno con PRAL negativo alcalinizza.

Regola semplice: mantenere un rapporto 70% alimenti alcalinizzanti e 30% acidificanti.

Per valutare l’acidità e alcalinità di un alimento è bene valutare i sali minerali contenuti. Più un alimento è ricco di sodio, potassio, magnesio e calcio, più la sua azione sarà basica, cioè alcalinizzante. Questi sali minerali sono in grado di riportare su livelli ottimali il rapporto acido-basico dell’organismo.

La maggior parte della frutta e della verdura (cruda) ha queste caratteristiche, ma restano alcune eccezioni: la frutta secca (noci, nocciole, anacardi, arachidi), le prugne e i mirtilli sono lievemente acidificanti poiché il loro pH si aggira fra il 3 e il 5,5.

Frutti come l’anguria, fichi e datteri secchi, la mela e la pera, l’uva, il kiwi, l’albicocca, la pesca, l’ananas, il melone, il mango, il frutto della passione, il mangostano, le bacche (tranne i mirtilli), i cachi e l’avocado hanno un pH che oscilla tra  6 e il 7,5,. È ideale per aumentare il livello basico dell’organismo.

Errata invece è la presunta acidità degli agrumi, poiché l’acido ascorbico è un acido organico che viene trasformato in un elemento basico.

Per quanto riguarda i condimenti e le spezie, possiamo ritenere sicuri anche sale integrale, aceto di mele, oli di oliva, mais e girasole e alle erbe aromatiche. Attenzione, invece, ai condimenti molto trattati e di origine  industriale come la maionese e il ketchup.

I 10 cibi più acidificanti (da limitare)

Una dieta sana ed equilibrata, con 80% di alimenti ad azione alcalinizzante e 20% di cibi acidificanti, contribuisce a mantenere inalterato il pH dei tessuti e non esporre l’organismo a patologie legate all’accumulo eccessivo e prolungato nel tempo di tossine.

Bassi i livelli di acidità nei tessuti, nel sangue e negli organi vitali, prevengono l’insorgenza di malattie (come malattie cardiovascolari) e di stati infiammatori che col tempo possono cronicizzarsi o evolversi in patologie più serie.

Mantenere un rapporto acido/basico ottimale assicura quindi al nostro organismo la condizione ‘biologica’ ideale per rimanere in salute più a lungo. Vediamo, dunque, quali sono i cibi acidificanti e come limitarne il consumo nell’alimentazione quotidiana.

In generale, sono ritenuti acidificanti gli alimenti ad alto contenuto di zuccheri e lieviti, gli alimenti fermentati, raffinati, cotti al microonde o molto trattati. In particolare, cereali e derivati, come farro, grano, orzo, avena, riso, segale, mais, pane e pasta, ad esempio, rappresentano alimenti maggiormente acidificanti. Anche alcuni tipi di legumi come ceci, fagioli bianchi e lenticchie svolgono un’azione acidificante, al pari di uova, miele, carni bianche e rosse, zucchero, gamberetti, merluzzo e salmone.

1. Carni rosse

Perché acidificano: alto contenuto di proteine solforate e fosfati
Perché limitarle: aumentano il carico renale e infiammatorio
Sostituzioni: legumi, pesce azzurro, tofu

2. Insaccati

Azione: tra i più acidificanti in assoluto per contenuto proteico e conservanti
Sostituzioni: hummus, formaggi freschi light, uova

3. Formaggi stagionati

Azione: molto ricchi in sali e proteine concentrate
Sostituzioni: ricotta, fiocchi di latte, yogurt greco

4. Zucchero bianco e dolci industriali

Azione: aumentano infiammazione e carico acido
Sostituzioni: frutta fresca, datteri, dolcificare con miele

5. Bevande zuccherate

Azione: zuccheri semplici + acidi fosforici
Sostituzioni: acqua, tè verde, tisane, acqua e limone

6. Alcol (birra, superalcolici)

Azione: effetto acidificante marcato sul metabolismo
Sostituzioni: birre analcoliche, kombucha naturale

7. Cereali raffinati

Azione: PRAL molto positivo, picchi glicemici
Sostituzioni: avena, quinoa, farro, pane integrale

8. Caffè (in eccesso)

Azione: leggermente acidificante, specie oltre 3 tazzine
Sostituzioni: orzo, tè matcha

9. Fritture

Azione: grassi ossidati → forte carico acido
Sostituzioni: cottura al forno o airfryer

10. Salse industriali

Azione: acido fosforico, zuccheri e sale.
Sostituzioni: salse fatte in casa (yogurt, limone, tahina)

Cosa fare per mantenere bassi i livelli di acidità?

  • Aumentare frutta e verdura (5 porzioni/dgiorno)
  • Bere almeno 6–8 bicchieri d’acqua, preferibilmente bicarbonata
  • Limitare proteine animali a una porzione al giorno
  • Scegliere cereali integrali
  • Usare limone e aceto per condire e alcalinizzare
  • Ridurre zuccheri e cibi confezionati
  • Aggiungere spezie anti-infiammatorie (curcuma, zenzero)

Menù settimanale anti-acidità (con dosi)

Ecco un menù pensato per un adulto sano, di cibi che contrastano l’acidità, da 1800–2000 kcal al giorno e con le dosi.

Giorno Colazione Pranzo Cena
Lunedì 150 gr yogurt greco + 1 mela + 20 gr noci 80 gr insalata di quinoa + verdure + 120 gr ceci 150 gr salmone al forno + 250 gr broccoli
Martedì 40 gr porridge di avena +100 gr  frutti rossi Farro 80 g + zucchine e tofu 120 g 2 uova strapazzate + 200 gr spinaci
Mercoledì 150 ml frullato verde (spinaci, pera, zenzero) 150 gr lenticchie + 200 gr patate 150 gr orata + 250 gr verdure grigliate
Giovedì 50 gr pane integrale + 80 gr ricotta + 1 kiwi 80 gr riso integrale + 120 gr piselli 120 gr pollo + 250 gr carote e finocchi
Venerdì 125 ml yogurt di soia + 1 banana insalata mista + 140 gr fagioli + 1/2 avocado 300 gr minestrone + 30 gr crackers integrali
Sabato 85 gr pancake integrali (con 50 g farina) + 1 cucchiaino miele 80 gr cuscus integrale + 120 gr ceci Trota 150 g + cavolfiore 250 g
Domenica 200 gr frutta fresca + 20 gr mandorle 80 gr riso basmati + 200 gr curry di verdure frittata di 2 uova + 200 gr insalata verde

Cibi acidificanti e alimentazione

Per semplificare, possiamo dire che ogni alimento è ritenuto acidificante se il suo pH si aggira intorno al  2 e 4.5. Formaggi stagionati, yogurt dolcificato, burro, gelato, panna industriale, uova intere e carni e insaccati, come abbiamo visto, sono da considerarsi altamente acidificanti. Allo stesso modo, devono essere evitati anche il cosiddetto cibo spazzatura (snack dolci e salati, bibite gassate, succhi di frutta industriali, caramelle e dolciumi) e limitati drasticamente anche alcolici e cibi precotti.

Oltre a limitare il consumo di determinati cibi e bevande, un altro modo per controllare i livelli di acidità e alcalinità è quello di prestare attenzione alle combinazioni alimentari: ci sono cibi basici che, se sottoposti a lunghe cotture, possono diventare acidificanti sopratutto se ingeriti insieme ad alimenti altamente proteici, zuccherini o ricchi di carboidrati. E’ il caso di spinaci, melanzane e pomodori, di per sé non sono cibi acidificanti, ma lo possono diventare.

Ancora dubbi sui cibi acidificanti e alcalinizzanti? Provate a consultare questa tabella riassuntiva dove sono catalogati tutti gli alimenti di qualsiasi origine in base al loro indice di alcalinità/acidità.

cibi acidificanti

Conclusione

Mantenere un buon equilibrio acido-base non significa eliminare i cibi acidificanti, ma integrarli in un contesto di alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali. Con scelte intelligenti e abitudini quotidiane semplici, è possibile ridurre l’infiammazione, migliorare energia e digestione e sostenere il benessere generale.

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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