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Eolico domestico o minieolico: conviene?

Valutiamone insieme le caratteristiche e la convenienza

Quello che c’è da sapere sull’eolico domestico, noto anche come minieolico o microeolico: i calcoli da fare anche in funzione della ventosità e degli incentivi in vigore e le offerte sul mercato.

Eolico domestico o minieolico: conviene?

Cosa vuol dire

Mi conviene installare un impianto di eolico domestico? Molte volte ci è stata fatta questa domanda. Che, come vedremo, ha una risposta facile. Il tutto dipende dalla velocità del vento e dalla potenza della turbina eolica.

Negli ultimi anni, la ricerca di fonti energetiche alternative e pulite ha spinto a ricercare soluzioni sempre più innovative adattabili soprattutto alla dimensione domestica.

https://youtu.be/U34oQojCmG8

In tal senso, l’eolico rappresenta una delle risorse energetiche più adatte alla definizione di impianti e sistemi di accumulo di ultima generazione. Sono declinabili anche su scala ridotta e quindi facilmente adeguabili alle singole abitazioni.

L’interesse verso i sistemi di mini e micro eolico ad uso domestico, noti anche come eolico domestico, impianti dai prezzi relativamente contenuti, è quindi comprensibile.

Specie nei momenti di maggiore presenza dei piani di incentivazione statale messi in campo dall’UE e recepiti dai governi degli Stati membri. Ma vediamo come è utile muoversi in questi casi.

L’eolico domestico conviene?

La prima variabile da prendere in considerazione è, come anticipavamo, la velocità del vento nel luogo in cui prevediamo di installare un impianto.

Bisogna verificare che il tetto o il giardino prescelto per l’installazione soddisfi i requisiti minimi di ventosità che rendono conveniente installare una microturbina eolica.

Questa è una cosa che si può verificare in autonomia. Possiamo avvalerci di una risorsa gratuita online, ossia l’Atlante Eolico d’Italia.

Come potrete vedere, solamente alcune zone costiere o montane, nonché le isole, hanno una buona velocità del vento.

Ma la maggior parte della penisola e i più grandi centri urbani in Italia hanno una ventosità insufficiente, con velocità media dei venti inferiore a 5 m/s, ritenuto convenzionalmente il limite minimo. Quindi possiamo già escludere parecchie zone abitate della Penisola.

Eolico domestico, le offerte sul mercato

Il mercato italiano, come vedremo, propone una discreta gamma di aerogeneratori di piccola taglia. Il prezzo medio è molto variabile.

Chiaramente, il parametro che incide maggiormente sul costo finale è senza dubbio la potenza (espressa in Watt) dell’impianto installato.

Una delle ultima novità nel filone del minieolico riguarda il gruppo dell’imprenditore californiano Dan Bates. Si tratta di TurboMill, una turbina eolica verticale dalle dimensioni estremamente ridotte (1 metro per 1 metro. Viene installata off-grid in combinazione con un pannello solare.

Può essere installata sul tetto di una casa e collegabile con un cavo ad una normale presa elettrica.

Il prezzo di listino sul mercato USA è di 500 dollari. In Italia il prezzo va verificato col rivenditore, che si occupa anche dell’installazione.

Grazie a questa rivoluzionaria invenzione, qualsiasi presa di corrente è potenzialmente in grado di trasformarsi in un piccolo generatore privato di energia diffusa, distribuita direttamente all’impianto domestico. Una soluzione funzionale anche in condizioni di vento minime.

E’ inatti dotata di un sistema modulare di turbine collegabili fra loro per scalare la potenza.

Anche EnelGreenPower propone una serie di soluzioni ‘chiavi in mano’ per portare l’energia eolica nelle case, grazie alla divisione specializzata Enel.si.

Si tratta di impianti dalla potenza media pari a 400 watt. Sono destinati prevalentemente ad un uso residenziale, ma declinabili anche in contesti più ampi, installabili sia sul tetto che su terreni liberi.

Minieolico orizzontale

Sul mercato italiano abbiamo Maia di Interwind. SI tratta di un generatore minieolico ad asse orizzontale a passo variabile, con una gamma di generatori di diverse potenze nominali da 8 a 3,3 kW in regime di vento tra i 10 e 10.5 m/sec.

Minieolico verticale

L’aereogeneratore Pramac (prodotto dall’omonima azienda di Casole d’Elsa) è alto 3 metri (ma si possono avere pali di altezza inferiore). E’ collegabile alla presa elettrica e dotato di tutti gli accessori necessari al completamento dell’impianto.

https://www.youtube.com/watch?v=M181_qRipn8

Il costo finale (Iva inclusa) è di 4.240,00 euro. Registrandosi al sito di Enel, inoltre, è possibile accedere ad un simulatore di impianto in grado di guidare l’utente alla definizione della soluzione ideale per la propria abitazione.

Approfondiamo ulteriormente l’offerta di Pramac, azienda senese che sviluppa, progetta e commercializza in tutto il mondo gruppi elettrogeni e moduli fotovoltaici made in Italy.

Non molto tempo fa la società ha lanciato sul mercato ‘Revolutionair’, la linea di microturbine eoliche disegnate dal noto architetto Philippe Starck (VEDI APPROFONDIMENTO).

Come suggerisce il suo stesso nome, la microturbina di Pramac è rivoluzionaria sia per il design che gli conferisce una particolare forma elicoidale, sia per la possibilità di essere applicata a qualsiasi edificio a un costo che varia dai 2.500 ai 3.500 euro.

Altre offerte di eolico domestico o microeolico

Esistono comunque offerte di micro-impianti eolici, a minore potenza, da poche centinaia di Euro. Ad esempio il Micro Generatore Eolico domestico ad asse verticale DOMUS 250 (disponibile anche in versione 500 e 750).

Sotto troverete una lista completa.

Per completare i calcoli, come anticipavamo, vanno presi in considerazione eventuali incentivi.

In base agli incentivi statali messi in campo per favorire la diffusione del mini e micro eolico per impianti connessi alla rete elettrica domestica e con potenza compresa tra 1 e 200 kw, è possibile fruire di un contributo pari a 0,30 centesimi per ogni kWt prodotto e immesso in rete nei primi 15 anni di operatività dell’impianto, al termine dei quali l’energia prodotta potrà essere venduta.

In alternativa si può beneficiare del cosiddetto ‘scambio sul posto’. Si tratta del noto meccanismo che consente di saldare su base annuale l’ammontare di energia elettrica immessa in rete e di energia elettrica prelevata dalla rete.

Eolico domestico o minieolico: e la burocrazia?

Qui ci sono buone notizie. Dovete sapere che per l’installazione di un impianto eolico domestico, non è necessaria alcuna autorizzazione da parte del Comune. L’unico vincolo da rispettare è quello dell’altezza del supporto. L’altezza del palo di sostegno non potrà in nessun caso essere superiore ai 10 metri.

Mini eolico domestico in Italia: ci prova un ragazzo di 20 anni

Gianluigi Parrotto è un ragazzo pugliese di soli 20 anni che insieme alla startup GpRenewable di Casarano, vicino Lecce, ha messo a punto un progetto davvero rivoluzionario nel settore del mini eolico domestico

La sua idea è quella di installare sul tetto di ogni abitazione una mini-pala eolica alta 3 metri, con una base di circa 7 metri quadrati  e una potenza di almeno 5 Kw.

Il ragazzo di stoffa ne ha da vendere: senza una laurea in mano e senza nessun gruzzoletto da parte, è riuscito pian piano a mettere in piedi una società che oggi vanta ben 37 collaboratori e un fatturato annuo in attivo.

L’unico aiuto è stato quello di suo padre, che ha garantito con il suo stipendio un piccolo prestito di 1.500 euro. Poi è subentrato anche un imprenditore di Brescia, che ha scelto di restare anonimo, e che si è mostrato subito interessato al progetto tanto da mettere a disposizione un centro di produzione e dei macchinari del valore di 700.000 euro.

Oggi la start-up è attiva tra Brescia e Casarano: al Nord si producono le turbine e si creano contatti sul mercato estero, al Sud si lavora sulle installazioni e sul mercato italiano.

Questo impianto di mini-eolico domestico, che consiste in un palo in acciaio bianco con una turbina e delle apparecchiature elettroniche, costa 20 mila euro, ma si può usufruire dell’incentivo ventennale per la vendita e l’immissione in rete dell’energia prodotta.

Ma quanto costa?

Ha un costo di 20.000 euro, recuperabili nell’arco di 6 anni. Inoltre si potrebbero sempre sfruttare gli incentivi per la condivisione dell’energia pulita. Al momento sono state già vendute 80 installazioni riportando buoni profitti anche per le famiglie stesse.

Pensate che ad Avellino una famiglia ha prodotto 11.000 kwh annuali, ma ne ha consumati solo 4 per cui il resto è stato messo in vendita.

Altri approfondimenti

https://www.youtube.com/watch?v=pSIfeT7QWxY

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Erika Facciolla

Giornalista pubblicista e web editor free lance. Nata nel 1980, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Scienze della Comunicazione. Dal 2005 è pubblicista e cura una serie di collaborazioni con redazioni locali, uffici stampa e agenzie editoriali. Nel 2011 approda alla redazione di tuttogreen.it per occuparsi di bellezza e cosmetica naturale, fonti rinnovabili e medicine dolci.

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3 Commenti

  1. Egr. Antonio, la mia esperienza mi consiglia di non avere rapporti con la rete. Ho costruito da solo un mini eolico verticale leggerissimo, privo di ogni rumore molesto. Ho inventato un sistema che mantiene il rotore delle pale sospeso. Il generatore è posizionato nella base a terra insieme all’inverter, batterie e quant’altro. Posso installare anche 4 mini generatori a magneti permanenti. Non mi sono collegato alla rete, perchè ho realizzato la linea interna di alimentazione elettrica separata, per cui sfrutto interamente la produzione propria. Secondo me questa è l’unica soluzione che ti permette di economizzare sul consumo dalla rete e di gestire in proprio l’impianto che, è vero che non ha bisogno dei permessi amministrativi, ma è anche vero che il fornitore ti chiede una serie di certificazioni che costano più di quanto costa l’impianto. Mi fermo qui perchè c’è molto da osservare sulle rogne che la burocrazie impone. La verità è che tutti creano tanti ostacoli, affinchè l’utente si scoraggi e compra i bidoni che mettono sul mercato. Sono comunque a tua disposizione.

  2. Il primo conto energia era meraviglioso: tutta l’energia prodotta con il proprio impianto fotovoltaico era di proprietà del produttore, che poteva usarla quando lo ritenesse opportuno. Poi ovviamente le cose sono peggiorate. Io sono entrata nel quarto conto energia: ogni kWh prodotto mi viene “pagato” € 0,26 (per 20 anni), ma quello che vendo mi viene ricompensato con una bazzecola, mentre quello che “sono obbligata ad usare” mi costa come a qualsiasi altro consumatore. L’energia prodotta non può essere usata direttamente, ma “deve” essere consegnata all’ENEL che ce la rivende. Il nostro governo ha bloccato gli incentivi per l’energia rinnovabile, favorendo l’altra energia.

  3. Mi potete confermare che “lo scambio sul posto consente di saldare su base annuale l’ammontare di energia elettrica immessa in rete e di energia elettrica prelevata dalla rete”?
    Credo che fosse cosi anni fa.
    Oggi mi risulta che l’utente debba pagare l’energia prelevata dalla rete elettrica e che gli venga pagata quella immessa in rete (prodotta da fonte rinnovabile) però non con le stesse tariffe.
    Mi sbaglio?
    Grazie.

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