Teleriscaldamento: che cosa è, dove lo si trova e come funziona
Scopriamo pro e contro del teleriscaldamento, la sua diffusione in Italia ed alcune realizzazioni particolarmente interessanti di questa tipologia di impianto.

Contenuti
- 1 Come è fatto un impianto di teleriscaldamento
- 2 I vantaggi di un sistema di teleriscaldamento
- 3 Come è progettato un impianto di teleriscaldamento
- 4 Teleriscaldamento: la diffusione in Italia
- 5 Il caso di Torino
- 6 Teleriscaldamento solare: il primo impianto è in Lombardia
- 7 Teleriscaldamento ed impianto solare: quali i vantaggi?
Per teleriscaldamento si intende un sistema di unità di riscaldamento a distanza. Attraverso una rete di condutture, trasporta il calore generato da grandi centrali di cogenerazione (anch’esse gestite “da remoto”) alle singole strutture abitative.
Il teleriscaldamento riduce gli sprechi energetici e ha un minor impatto ambientale rispetto ai tradizionali metodi di riscaldamento a caldaia singola. Infatti, nelle centrali possono essere usati diversi tipi di combustibile a seconda delle disponibilità sul territorio e della disponibilità sul mercato.
Inoltre, vengono ridotti i costi di trasporto e di manutenzione rispetto alla caldaia per ogni appartamento. Risultano evidenti le economie di scala che si instaurano concentrando la funzione di riscaldamento in un unico impianto per diverse unità abitative. Se adeguatamente realizzate, le centrali di cogenerazione garantiscono livelli di inquinamento estremamente contenuti.
Come è fatto un impianto di teleriscaldamento
Una centrale di cogenerazione o teleriscaldamento è un grande impianto che produce calore ed energia elettrica e lo distribuisce all’area urbana circostante. Dalla centrale, il calore viene trasmesso al fluido termovettore (può anche non essere acqua). Questo viene poi distribuito attraverso una rete di condotte verso le utenze finali.
Ad un certo punto la rete di tubazioni primaria incontra quella secondaria degli utenti e avviene lo scambio di calore attraverso le sottocentrali installate presso i diversi edifici. Il calore viene trasferito nell’acqua delle tubazioni secondarie degli utenti e può essere utilizzato per riscaldare gli ambienti o per costituire acqua calda sanitaria.
Infine, il fluido termovettore, che ha ormai perso il suo calore, torna verso la centrale di teleriscaldamento. Qui potrà essere nuovamente riscaldato e ridistribuito.
La rete primaria di tubazioni è quella che parte dalla centrale di cogenerazione e si distribuisce lungo tutto la superficie urbana, arrivando fin sotto gli edifici, alla centralina di scambio.
La rete secondaria è quella che partendo dagli impianti dei riscaldamento degli utenti, si collega alla rete primaria attraverso la centralina di scambio. Quest’ultima gestisce lo scambio di calore tra il fluido termovettore, proveniente dalla centrale di cogenerazione, e gli ambienti da riscaldare.
I vantaggi di un sistema di teleriscaldamento
Esistono diversi vantaggi, che andiamo a riassumere di seguito.
- In primo luogo, il controllo dei fumi emessi dai camini delle centrali di cogenerazione è più rigido e frequente rispetto a quello degli impianti condominiali e indipendenti.
- In secondo luogo, la scelta del combustibile di alimentazione – al momento, in Italia il più diffuso risulta il gas naturale – viene effettuata a seconda della convenienza economica del momento e della sua disponibilità sul mercato. Non solo, è possibile tenere conto delle risorse peculiari delle aree dove il calore viene generato.
- La manutenzione è decisamente limitata. Non utilizzare un combustibile direttamente, per alimentare il proprio impianto elimina molte problematiche, come l’accumulo di scorie, lo sporcarsi delle tubazioni e i guasti che, se non individuati in tempo, possono causare gravi danni alle strutture e alle persone.
Come è progettato un impianto di teleriscaldamento
La progettazione di una rete urbana di teleriscaldamento prevede inizialmente l’individuazione dell’area teleriscaldabile e l’analisi dell’utenza. In base alla stima della potenziale domanda di teleriscaldamento si passa alla definizione delle dimensioni e alla localizzazione della centrale di teleriscaldamento. Di conseguenza, si progetta un tracciato ed il relativo dimensionamento della rete di condutture e degli scambiatori di calore.
A questo punto è necessario fare un bilancio energetico e ambientale, finanziario ed economico. Successivamente, si passa alla realizzazione e messa in funzione del sistema urbano di teleriscaldamento vero e proprio.
Se un sistema viene ideato e messo in opera considerando attentamente tutte le sue componenti, si ottiene la possibilità di riscaldare un’area urbana in maniera economicamente conveniente e rispettosa dell’ambiente circostante.
Teleriscaldamento: la diffusione in Italia
Il teleriscaldamento si sta diffondendo anche nel nostro Paese. La prima città a dotarsi di tale sistema è stata Brescia nel 1971, seguita da Torino, che oggi possiede la rete di teleriscaldamento più estesa del nostro Paese. Anche a Milano e in Lombardia questa tipologia di riscaldamento è presente.
Oggi circa 3 milioni di italiani in 150 Comuni utilizzano servizi di teleriscaldamento.
I centri urbani che utilizzano sistemi di teleriscaldamento si trovano principalmente nelle regioni settentrionali. Usufruiscono di evidenti vantaggi in termini di costi (l’aliquota IVA per uso privato è pari al 10% contro il 20% degli olii combustibili) ed emissioni di inquinanti.
Come detto, un solo grande impianto va a sostituire ad un gran numero di caldaie, meno efficienti economicamente e ad alto impatto ambientale. In questo modo, si realizza un buon risparmio energetico in casa.
Il caso di Torino
Interessante questo caso, tra le grandi città. Sotto la città di Torino corrono 368 chilometri di tubature doppie, per un totale di 40 milioni di metri cubi, destinati nel giro di 10 anni a diventare 67 milioni, fatto che permetterà di ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera di ben 567 tonnellate.
Un sistema come quello di Torino, inoltre, è detto di cogenerazione, perché consente la produzione sinergica di energia elettrica, attraverso la valorizzazione del calore disperso nell’ambiente esterno in quanto non più utilizzabile.
Il teleriscaldamento è amico dell’ambiente, perché è in grado di produrre la stessa quantità di calore di un sistema tradizionale, ottimizzando l’utilizzo del combustibile e riducendo di conseguenza i consumi e la quantità di emissioni inquinanti.
Torino si presenta quindi come un caso italiano di eccellenza per una pianificazione urbana sostenibile e in linea con gli obiettivi dell’UE per il clima, i cosiddetti “20-20-20”: arrivare, entro il 2020 a raggiungere il 20% di fonti rinnovabili, migliorare del 20% l’efficienza energetica e ridurre del 20% le emissioni di CO2.
Teleriscaldamento solare: il primo impianto è in Lombardia
Lombardia all’avanguardia nel campo del riscaldamento ecologico. Il primo impianto di teleriscaldamento solare si trova infatti a Varese. Un unicum non solo per l’Italia ma per l’intera Europa del Sud, col solare termico integrato in una rete di riscaldamento.
Questo innovativo impianto della dimensione di 1.000 mq produce calore da fonte rinnovabile ed è di pertinenza della società Varese Risorse del Gruppo a2a. Si tratta dell’utility addetta al teleriscaldamento cittadino per concessione del Comune lombardo già dal 1992.
L’impianto produce circa 400 MWh/anno di energia termica, coprendo il fabbisogno di acqua calda sanitaria di 130 appartamenti. Sono 73 i collettori solari disposti in otto file collegate in parallelo, per una superficie captante totale pari a 990 mq.
La realizzazione dell’impianto solare, che avrà sede in via Rossi, è stata affidata alla società veronese SHD Energy. L’investimento è stato di circa 400mila euro.
Notevoli i vantaggi per l’ambiente. Grazie a questa nuova struttura viene evitata l’emissione in atmosfera di 108 tonnellate di CO2. Senza ricorrere ai combustibili fossili per un quantitativo pari a ben 43 tonnellate equivalenti di petrolio annue.
Teleriscaldamento ed impianto solare: quali i vantaggi?
All’impianto di teleriscaldamento è stato aggiunto anche il nuovo impianto solare, molto più conveniente rispetto a una centrale termoelettrica tradizionale. Infatti, funziona mediante la cogenerazione, un processo che permette la produzione congiunta e contemporanea di energia elettrica e calore a partire da una singola fonte energetica. Ciò permette di ottenere risultati notevoli in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2.
FOCUS: cos’è un impianto di co-generazione
La struttura in arrivo è dotata di un sistema di controllo intelligente per aumentare l’efficienza e sfruttare al meglio le variazioni delle condizioni ambientali, reagendo con maggiore rapidità. Nell’area intorno all’impianto è stato previsto un piano di riqualificazione urbana, con l’ampliamento degli spazi verdi e la creazione di percorsi pedonali. Niente male, vero?
Questo esperimento è il punto di partenza per il teleriscaldamento solare. Speriamo che in futuro possa incontrare sempre maggior fortune e diffondersi anche nel resto dello Stivale.
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Devo farvi notare un inesattezza, la prima città a dotarsi del teleriscaldamento è stata Torino, nel quartiere Vallette nel 1961, primo quartiere in Europa ad essere stato progettato e costruito completamente teleriscaldato. Nel 1980 con un referendum Comunale è stato lanciato il teleriscaldamento come fonte di calore per tutta la città, allo stato attuale Torino è teleriscaldata al 62%, la città metropolitana arriva al 70%.