I piedi sono una parte anatomica del nostro corpo di primaria importanza: ci fanno muovere, camminare, correre…stare in piedi. Se i piedi sono sani, stiamo bene anche noi! Scopriamo come.
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Avete mai avuto male ai piedi? Si tratta di un dolore che rende difficile camminare, ma anche eseguire qualsiasi cosa si stia facendo.
Affinché facciano il loro lavoro più a lungo possibile ed in modo efficiente, è necessario prendercene cura, sia quando sono sani e belli, sia quando danno qualche problemino.
Si compongono di 26 ossa capaci di reggere il carico del corpo, che si distribuiscono su avampiede, mesopiede, retropide, e hanno permesso all’uomo di assumere una posizione eretta e una postura verticale. In particolare:
Pieni di tronchi nervosi, articolazioni e muscoli, le nostre estremità sono un miracolo di ingegneria della Natura, un dono di cui l’uomo può disporre per muoversi nello spazio.
Il podologo è un professionista che si occupa di curare i piedi o di prevenire patologie più gravi. I problemi più comuni, su cui è chiamato a intervenire sono verruche, callosità, unghie ipertrofiche, deformi e incarnite. In fase di diagnosi il podologo:
Per fornire una diagnosi e una cura il podologo fa un’anamnesi, anche familiare, che permette di raccogliere dati sulla salute della persona. Oltre a questo sarà importante calcolare il peso, l’altezza, la morfologia generale del corpo.
A questo primo approccio generale segue la misurazione degli arti e la valutazione d’insieme della postura della persona: l’altezza delle spalle e delle anche, movimenti del bacino, presenza di cifosi o lordosi.
La visita podologica può durare anche un’ora. Si articola in diversi momenti: l’esame obiettivo, in cui entra in gioco soprattutto l’esperienza del podologo, e una serie di esami strumentali.
Prende in considerazione il piede nel suo insieme e, più in generale, la gamba: lo stato delle articolazioni, la struttura muscolare, i tendini e i legamenti del piede e dell’arto inferiore, ma anche il rapporto tra i vari distretti. Il check-up prosegue con l’analisi della camminata.
Anche detta sindrome pronatoria è una comune imperfezione dei piedi. Sulle 28 ossa che lo compongono, sono 3 le strutture che contribuiscono al piede piatto: l’astragalo, il calcagno e il tendine tibiale posteriore.
La spiegazione puramente ortopedica definisce questo difetto come: «un collasso dell’astragalo che tende a verticalizzarsi, una tendenza del calcagno a valgizzarsi». In aprole povere, le nostre estremità non hanno la naturale conformazione convessa nella parte interna, che definisce l’appoggio corretto.
Da questo deriva una sofferenza per il tendine tibiale posteriore (o tendine d’Achille) che diventa teso e stirato nel tentativo di sorreggere la volta plantare.
I piedi piatti non diventano sempre una patologia, soprattutto se riguardano bambini sotto i sette anni.
Le cause sono da imputarsi a caratteristiche genetiche. Però alla base della patologia troviamo anche:
Non è inclusa tra le cause l’obesità, che non ne può essere la causa, anche se il sovrappeso può accelerare sintomi e aggravarne lo stato.
Per curarli si utilizza sia una terapia conservativa sia chirurgica.
Sono piuttosto comuni nei bambini, che non hanno alcun sintomo doloroso: il fastidio arriva in età adulta.
Durante i primi anni di vita va combattuta la patologia, sia con alcuni comportamenti da adottare tutti i giorni, che con sport adeguati.
Si consiglia anche l’arrampicata: l’attività si svolge in palestre attrezzate con le pareti costituite da appigli e che permettono un’ attività per i bambini con piedi piatti molto utile perché si sollecita in maniera corretta il palmo del piede.
Calzature strette, scarpe con i tacchi, vita sedentaria, abitudini sbagliate come tenere gli ambienti troppo caldi, fumare, consumare cibi ricchi di sale, stare troppo eretti: tutto questo può aumentare il rischio di piedi gonfi, spesso accompagnato a senso di pesantezza delle gambe.
I piedi gonfi in realtà possono essere anche espressione di patologie più gravi come:
Per prevenire il gonfiore vi diamo alcuni consigli:
Per sgonfiare, vi consigliamo:
Molte persone hanno sempre i piedi freddi, anche quando il clima è caldo. E c’è poi chi ha i piedi sempre caldi. Vediamone le cause e le possibili cure.
La prima causa è la temperatura, peggiorano la situazione calze con elastici, specie le parigine, e scarpe sbagliate. Ci possono però essere altri motivi, legati a:
A volte, possono essere la spia di disturbi più seri, come:
Bisogna quindi parlarne al proprio medico, se se ne soffre costantemente, anche quando il clima non lo consente.
Ci sono comunque dei classici rimedi naturali che aiutano a limitare il problema:
Se si congelano, perché si è stati a temperature troppo basse, si verifica il fenomeno della vasocostrizione, cioè la riduzione del calibro dei vasi sanguigni nella zona esposta al freddo: il sangue non circola bene e non riesce a portare nutrimento e calore ai tessuti. Se non si interviene tempestivamente al congelamento segue la necrosi, cioè la morte delle cellule del tessuto interessato.
Fasi iniziali. In caso di congelamento nelle fasi iniziali è, possibile ricorrere ai ripari semplicemente scaldando bene la parte con sfregamenti, frizioni. In questo caso il dolore è un buon segno: vuol dire che la circolazione funziona bene.
Stato avanzato. Se invece lo stato di congelamento è avanzato, è importante farsi portare in ospedale, perché i piedi vanno trattati in un ambiente riscaldato, ma con molta gradualità, seguendo degli step:
È importante che il riscaldamento non sia troppo rapido.
Possono essere causati dalla temperatura esterna. Ovviamente anche in estate si può soffrire di piedi caldi. Ma la cosa non va sottovalutata, perché può dipendere da altri fattori più o meno gravi.
Tra le prime cause, la stanchezza, il caldo, le scarpe scomode, poca idratazione: queste sono cause facilmente risolvibili: basterà sollevare i piedi in modo da favorire la circolazione, oppure bagnarli con acqua fredda o ancora fare un massaggio con una crema per riattivare la circolazione
A volte però può dipendere da patologie più o meno preoccupanti come
Quando chiamare il medico: se insieme alla sensazione di calore si manifesta anche bruciore unito a sensazione di spilli e aghi, soprattutto di notte.
Si tratta di una vera e propria sensazione di bruciore, che si manifesta soprattutto di notte e può interessare parte dalle dita o tutto il piede. Se il disturbo non è un caso isolato, bisogna riferirlo al medico curante, che vi indirizzerà da uno specialista.
Questa sindrome può avere origini neurologiche, in particolare dal sistema nervoso periferico. Le cause possono essere tante tra cui una polineuropatia diabetica.
In Cina i piedi delle bambine venivano fasciati affinché restassero piccoli. Si tratta dei ‘piedi loto‘, una pratica di bellezza per l’epoca, in relatà una vera forma di tortura. Infatti causava degli enormi problemi alla forma del piede e impediva la normale deambulazione alle donne a cui veniva praticata. La pianta del piede, infatti, assumeva una forma a mezzaluna e le dita restavano piegate all’indietro, a volte fino a toccare il tallone. Oggi questa tradizione non esiste più.
Esiste un linguaggio dei piedi, considerato il più affidabile perchè sono le parti anatomiche meno soggette ad autocontrollo e sono in grado di rivelare le emozioni vere. Secondo studiosi della comunicazione del corpo, guardare i piedi di una persona, dove li mette e come, può rivelare tutto sul suo stato d’animo.
Perché i piedi puzzano? A causa dei batteri che si trovano sulla pelle: il lavaggio quotidiano è l’unica cura.
Se vi si addormentano i piedi il problema è una eccessiva pressione dovuta a una posizione scorretta, magari mantenuta per lungo tempo.
La pressione eccessiva causa la parestesia, cioè alterazione della sensibilità degli arti: i nervi non funzionano correttamente e si ha la sensazione di formicolio che ci porta a cambiare subito posizione.
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