Salute

Tutto sulla puntura di zecca e le malattie che può provocare

Come si riconosce, quali malattie può provocare e come prevenirla

In estate, durante una passeggiata in montagna o in mezzo all’erba, può capitare di essere vittima di una puntura di zecca. Il morso, di per sé, è spesso innocuo. In genere non provoca neppure prurito. Ad essere davvero molto rischiose, però, sono le conseguenze del morso di zecche. Infatti, se il parassita è infetto, può trasmettere il batterio Borrelia burgdorferi responsabile della malattia di Lyme e il virus della TBE (Tick-borne Encephalitis) che causa l’encefalite da zecche.

Tutto sulla puntura di zecca e le malattie che può provocare

In tali casi, è fondamentale il tempestivo intervento da parte del medico perché si può andare incontro a conseguenze pericolose e addirittura mortali.

Cosa sono e come riconoscere le zecche

Le zecche sono artropodi che appartengono all’ordine degli Ixodidi, compreso nella classe degli Aracnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni.

Di solito sono nere e molto piccole. Il corpo ha forma di goccia e sono dotate di 8 zampette. Possono essere più o meno grandi in base all’età. Le larve sono più piccole di un millimetro, poi ci sono le ninfe e infine le zecche adulte, dalle dimensioni simili a quelle di una capocchia di spillo, o anche più grandi.

Quando le zecche assorbono sangue, diventano più grandi e possono arrivare ad essere simili a una biglia.

La testa, non distinguibile dal corpo, è munita di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue degli ospiti.

La caratteristica della zecca, infatti, è proprio quella di inserirsi sotto-pelle e diventare sempre più profonda con il passare delle ore.

Possiamo distinguere tra:

  • zecche dure, molto comuni in cani e gatti, sono i principali responsabili della trasmissione di virus, batteri e protozoi sia all’uomo che agli animali
  • zecche molli, più comuni nei piccioni, possono pungere anche l’uomo ma non gli trasmettono malattie. Possono però determinare fenomeni allergici anche gravi

Dove vivono le zecche

Le zecche dure sono presenti in quasi tutti gli ambienti naturali, da quelli più umidi e ricchi di vegetazione, a quelli più caldi, con scarsa vegetazione.

I loro posti preferiti sono:

  • le zone di sottobosco umide e soleggiate
  • i territori di passaggio della fauna selvatica
  • i pascoli soleggiati
  • le radure incolte
  • i parchi naturali
  • le oasi e le riserve faunistiche

puntura di zecca Tuttavia, sono adattate a vivere anche in molti spazi verdi di città, come parchi urbani, aiuole, giardini… In pratica, ovunque ci sia un ospite da parassitare.

Dove si trovano le zecche in Italia

Sono presenti in molte aree del territorio italiano: preferibilmente in zone collinari o di bassa montagna, ma non solo.

Il rischio potenziale di contrarre la malattia di Lyme è presente in tutta Italia. Tuttavia, le regioni più a rischio sono Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna.

Per quanto invece riguarda l’encefalite da zecche, il rischio è più elevato sul territorio alpino e prealpino.

Qual è il periodo delle zecche

Possono pungere sempre ma, di certo, sono molto più attive nel periodo compreso tra la primavera e il tardo autunno.

Come arrivano le zecche in casa

Le zecche entrano in casa tramite gli animali domestici, cani in primis. Una volta entrate in casa, trovano l’ambiente ideale dove proliferare.

Dove si annidano le zecche in casa

In casa, questi artropodi trovano un habitat favorevole, specie se caldo-umido. Odiano infatti il freddo.

Si annidano nei posti dove i vostri gatti e cani riposano. Si infilano anche in crepe e fessure di muri e pavimenti. Come habitat ideale, gradiscono anche molto la cesta dei panni sporchi.

Quanto sopravvive una zecca in casa

Una volta che si sono insediate su un animale di casa non trattato, possono sopravvivere fino a 10 giorni nutrendosi del sangue dell’ospite. Di contro, un trattamento regolare ne assicura la morte entro 48 ore.

Dove depongono le uova le zecche?

Depongono le uova in zone appartate con una fitta vegetazione. Le uova si schiudono in due settimane.

Da queste nascono le larve che vanno subito verso l’erba, alla ricerca di un ospite da parassitare per compiere il loro primo pasto di sangue.

Come accorgersi di una puntura di zecca?

Per prima cosa, è bene sapere che le zecche prediligono le zone calde e umide del corpo. Preferiscono quindi le ascelle, l’inguine ed i capelli.

A differenza di molti altri parassiti, restano attaccate al corpo anche dopo il morso, perché continuano a succhiare il sangue.

Il morso si presenta come una macchia rossa ‘a bersaglio’, cioè contraddistinta da un punto centrale e un cerchio concentrico più grande. Spesso, nei pressi dell’area del morso, si sviluppa anche un’eruzione cutanea.

Puntura di zecca, prurito

Di per sé, la puntura di zecca non è un grande problema. Tende anzi a passare inosservata perché di solito non provoca né prurito né dolore.

puntura di zecca

In genere non ci si rende neppure conto del momento in cui di è stati morsi, a causa di alcune sostanze anestetiche che vengono iniettate dall’animale stesso.

Cosa succede dopo una puntura di zecca

Dopo poche si può notare un arrossamento localizzato nella zona esatta in cui è avvenuto il morso.

Un eventuale eritema cronico migrante, si manifesta invece dopo 4-25 giorni, tramite una chiazza rossa che si espande verso l’esterno con andamento centrifugo.

Puntura di zecca: le conseguenze

Di solito le punture delle zecche sono innocue. Tuttavia, in caso di reazione allergica, possono provocare dolore, gonfiore, eruzione cutanea, sensazioni di bruciore, formazione di vescicole e anche difficoltà respiratorie.

Al contrario delle punture di zanzare o della puntura di vespa o calabrone, che provocano solo un gonfiore, rossore ed un pomfo, ed una eventuale reazione allergica più o meno marcata, il morso della zecca può provocare l’insorgere di alcune gravi malattie, i cui sintomi principali sono:

  • macchia rossa o eruzione cutanea nei pressi dell’area
  • rigidità del collo
  • mal di testa
  • nausea
  • debolezza
  • dolori muscolari
  • febbre o brividi
  • ingrossamento dei linfonodi

In presenza anche si uno solo di tali sintomi, consultare al più presto un medico.

Cosa provoca la zecca all’uomo

Di per sé, il morso non dà grossi problemi. Tuttavia, questi piccoli insetti possono essere vettori di malattie batteriche (come la borreliosi o malattia di Lyme, provocata dal batterio Borrelia burgdorferi) o virali (come la TBE, encefalite da zecca).

Andiamo a vedere più nello specifico di cosa si tratta.

Malattia di Lyme

Il sintomo principale è l’eritema migrante. Questo, parte come una piccola macchia rossa, che poi si estende fino a interessare un’area cutanea di 30 cm. La parte centrale della lesione a volte diventa intensamente eritematosa e indurito o vescicolare.

Spesso, questa manifestazione cutanea è accompagnata da un generale senso di malessere, brividi, stanchezza, febbre, dolore articolare e dolore muscolare.

Tra i sintomi meno comuni ci sono anche vomito, ingrossamento dei linfonodi, paralisi facciale uni o bi-laterale, disturbi respiratori e palpitazioni cardiache.

Successivamente, potrebbero poi insorgere anche disturbi neurologici caratterizzati ad esempio da mialgia, meningite, miocardite e disturbi della conduzione atrio-ventricolare.

Nella maggioranza dei casi, la borelliosi può essere trattata con successo tramite cura antibiotica per 2 settimane, subito dopo l’insorgere dei sintomi. Se non riconosciuta e curata, in alcuni casi può arrivare a colpire il cuore, le articolazioni e il sistema nervoso nei mesi e negli anni successivi.

Puntura di zecca: esami di laboratorio

Il medico è in grado di riconosce l’eruzione cutanea tipica della borreliosi. In tal caso, sottopone subito il paziente agli esami diagnostici appropriati.

L’infezione, infatti, può essere diagnosticata attraverso le analisi del sangue.

TBE (encefalite da zecca)

L’encefalite da zecca, o encefalite primaverile-estiva, è una malattia infettiva virale dell’uomo che coinvolge il sistema nervoso centrale ed è causata da un virus appartenente alla stessa famiglia di quelli responsabili della febbre gialla e della dengue.

Anche in questo caso viene trasmesso dal morso di zecche infette.

Inizialmente, l’encefalite si manifesta con disturbi simili a quelli di una normale influenza, come febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza e dolori muscolari.

Si manifestano dopo 3-28 giorni dal morso e durano 2-4 giorni. In genere, si risolvono da soli senza ulteriori conseguenze. Per la TBE non vi è alcuna terapia.

C’è però una minima percentuale (10%-20% di questi casi), in cui il virus continua a diffondersi nelle meningi o addirittura nel cervello stesso, provocando così i sintomi della meningite o dell’encefalite. In questa fase, dopo un intervallo senza disturbi di 8-20 giorni, possono comparire:

  • febbre improvvisa
  • nausea e vomito
  • rigidità del collo
  • mal di testa
  • cambiamenti nello stato mentale, come confusione, sonnolenza o disorientamento
  • convulsioni
  • sensibilità alla luce
  • difficoltà a parlare
  • paralisi

Se l’encefalite da zecca raggiunge questo stadio è necessario recarsi immediatamente in ospedale.

In una minima percentuale di casi (2%) si possono poi sviluppare complicazioni a lungo termine, o permanenti, che includono:

  • epilessia
  • problemi di memoria
  • problemi di linguaggio
  • cambiamenti comportamentali e dell’umore
  • problemi nella concentrazione
  • problemi di movimento
  • stanchezza

Dove si attaccano le zecche sull’uomo

Basta il semplice contatto e le zecche si attaccano all’ospite o al suo vestiario. Dopodiché cominciano a cercare un lembo di pelle a cui ancorarsi.

Una volta trovata la zona interessata, la incidono, vi piantano l’apparato boccale e iniziano a nutrirsi lentamente succhiando il sangue.

puntura di zecca

entrano in contatto con l’uomo solo il tempo di pungere e poi volano via, questi artropodi restano attaccate per lungo tempo e riescono a rimanere attaccate e a mangiare anche se l’ospite si muove.

Come si cura una puntura di zecca

Non appena ci si accorge di essere stati punti, lavare la ferita con acqua calda e sapone.

Non applicare un antisettico come alcol, iodio o altri unguenti. Non posizionare una borsa dell’acqua calda sulla zona colpita, perché il calore potrebbe indurre un riflesso di rigurgito del sangue succhiato, cosa che provoca un forte aumento del rischio di infezione.

È poi fondamentale rimuovere la zecca. Se il rostro (l’apparato boccale) rimanesse conficcato nella pelle, bisogna toglierlo con un ago sterile, esattamente come si fa con una spina o una scheggia di legno. Oppure rivolgersi al proprio medico.

Come si fa a rimuovere una zecca all’uomo

In genere, questo artropode rimane attaccato all’ospite per un periodo che va dai 2 ai 7 giorni. Trascorso tale periodo, cade spontaneamente. Tuttavia, è importante rimuoverle entro un paio di giorni dal morso in modo tale da ridurre la quantità di veleno che possono inoculare.

Ecco come fare per rimuoverla.

  • Afferrare la zecca nel punto più possibile vicino alla pelle utilizzando una pinzetta sottile
  • Rimuoverla tirando dolcemente e cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione.
  • Non bisogna assolutamente premere, schiacciare né forare il corpo della zecca poiché i suoi fluidi corporei possono contenere microrganismi che causano le infezioni.
  • Una volta rimossa, sulla pelle rimane un puntino rosso, accompagnato, talvolta, anche da un pomfo arrossato. Il tutto si risolverà nel dito di 2 giorni.

Dopo aver compiuto l’operazione, lavare accuratamente la pelle e le mani con acqua e sapone.

Disinfettata la zona colpita, tenerla sotto costante osservazione per un mese. È proprio infatti in questo arco temporale, che la zona, rimanendo sensibile, potrebbe infettarsi facilmente.

Altri consigli e accortezze

  • Indossare guanti sterili durante la rimozione,
  • Conservare la zecca in una boccetta con alcol al 70% per studiarla in caso di comparsa di sintomi
  • Non schiacciare e non bruciare la zecca in quanto ciò potrebbe indurre il parassita a rilasciare fluidi corporei, aumentando così il rischio di infezione
  • Non smaltire la zecca nel cestino dei rifiuti perché può facilmente sopravvivere e riattaccarsi a esseri umani e animali
  • Segnare la data di rimozione così da tenere il conto dei 30-40 giorni successivi in caso dell’insorgenza di infezioni
  • Verificare se si è coperti dall’antitetanica e, in caso negativo, contattare l’ASL per effettuare questa vaccinazione
  • Rivolgersi al medico in caso di macchie rosse, febbre, dolori articolari e ingrossamento dei linfonodi
  • Seguire la terapia antibiotica solo se prevista dal medico

Cosa fare se la testa della zecca rimane dentro

Nel caso sia rimasta infissa la testa non succede nulla di grave. Una piccola reazione infiammatoria farà espellere la testa da sola.

Come togliere una zecca con dentifricio

Prima di rimuovere la zecca, si può mettere un po’ di dentifricio sull’insetto stesso. Attendere qualche minuto e poi toglierla con facilità con le pinzette e senza movimenti bruschi.

Come togliere le zecche con il cotton fioc

Utilizzando il cotton fioc, dobbiamo procede con estrema delicatezza facendolo ruotare attorno alla zecca.

I movimenti devono essere decisi, ma delicati per non strappare via la testa.

Come rimuovere una zecca con l’olio

Vediamo invece ora la tecnica dell’olio d’oliva.

Intingere il dito in una tazzina contenente dell’olio, e farne colare un paio di gocce sulla zecca. Aspettare un po’ e, dopo qualche secondo, la zecca aprirà il rostro. Afferrarla quindi con la pinzetta e tirarla via.

Come togliere una zecca con alcool

Possiamo rimuovere la zecca con una delle tecniche sopra descritte.

Una volta fatto ciò, possiamo immergere il parassita in alcool disinfettante per conservarlo nel caso dovessero comparire sintomi nei 30-40 giorni successivi.

puntura di zecca

Sempre utilizzando l’alcool, disinfettare bene la zona del morso e lavarsi subito bene le mani con acqua e sapone.

Cosa fare in caso di zecca su bambino

Contattare il medico se compaiono febbre, mal di testa, spossatezza, ingrossamento delle ghiandole, dolori articolari, spiegandogli ovviamente di essere stati punti da una zecca.

Puntura di zecca: antiobiotico

Nel caso della malattia di Lyme la cura consiste in una terapia antibiotica (doxiciclina o amoxicillina), da assumere per via orale ogni 12 ore per un arco di tempo di almeno 2 settimane.

Ovviamente, non va seguito nessun fai da te, specie con gli antibiotici. L’eventuale terapia antibiotica va sempre iniziata solo in seguito ad una dettagliata diagnosi clinica e sotto consiglio di medici specialisti.

Sconsigliata anche la somministrazione di antibiotici per uso sistemico durante il periodo di osservazione.

Come proteggere i bambini dalle zecche

Far indossare al bambino abiti lunghi se gioca nell’erba. A fine giornata, controllare gli abiti e il bambino stesso, specie nelle pieghe cutanee e sul capo.

Nelle zone particolarmente infestate, utilizzare repellenti specifici.

Come sono le zecche di un cane

Le zecche che si trovano sui cani sono proprio quelle che poi pungono anche l’uomo.

D’altra parte, sono proprio gli animali domestici i principali veicoli che le portano dentro casa. Pertanto, le zecche dei cani sono piuttosto piccole e hanno 8 zampe.

Non possono né saltare né volare, e sono di colore nero, marrone o rossiccio. Dopo il pasto di sangue, possono aumentare di volume fino a 100 volte.

Puntura di zecca, cane

Dopo svariati giorni dal morso nella cute, può venire rilasciata una tossina presente nella saliva. In questo caso, il cane può presentare i seguenti sintomi:

  • letargia
  • debolezza muscolare
  • abbattimento
  • paralisi
  • disturbi della coordinazione
  • morte, se la zecca si trova molto vicino alla testa

L’unico rimedio è intervenire, rimuovendo l’acaro.

Dove si trovano le zecche sul corpo dei cani?

Le parti del corpo del cane dove è più frequente trovare le zecche sono:

  • orecchie
  • zampe
  • testa
  • collo
  • zona ascelle
  • zona perineale

Comunque, è sempre meglio controllare tutto il cane, soprattutto dopo una passeggiata o se si frequentano i boschi.

puntura di zecca

Puntura di zecca: come prevenire

Vediamo infine alcuni utili suggerimenti per proteggersi dalle zecche e dalle malattie che possono derivare da una puntura:

  • Spray repellente: da applicare sulla pelle esposta e non sotto i vestiti
  • Abbigliamento: quando si passeggia in zone boschive o erbose, indossare abiti di colore chiaro. Preferire maniche e pantaloni lunghi, calze e stivali o scarpe chiuse
  • Evitare le zone boscose e cespugliose: in campagna e in montagna è meglio passare per sentieri già battuti
  • Controllare la pelle: una volta rientrati a casa, farsi una doccia e, nel caso si avesse il dubbio di essere stati punti, ispezionare con cura ogni angolo di pelle, comprese zone nascoste come inguine, ascelle, ombelico, tra i capelli…
  • Manutenzione giardino: rasare il prato regolarmente e rimuovere foglie e altri detriti
  • Animali domestici: controllare accuratamente cani e gatti perché possono condurre in casa le zecche. Inoltre, proteggiamoli con adeguati farmaci antizecche

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Valerio Guiggi

Classe 1988. Laureato in Veterinaria e abilitato alla professione, si è sempre interessato alla branca della veterinaria che si occupa di Sicurezza Alimentare e Ispezione degli Alimenti, discipline per le quali a fine 2016 diventa specialista. Nella vita si occupa di consulenza sanitaria e normativa ad aziende che producono alimenti. Da sempre appassionato di scrittura, diventa articolista parlando di tematiche tecnologiche nel 2011 per unire la sua passione alla sua professione dopo la laurea. Scrive su Tuttogreen da giugno 2015, occupandosi di tematiche inerenti la sicurezza e la qualità alimentare.

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