Andiamo alla scoperta di un altro piatto molto adatto a chi segue un regime di dieta vegetariana, la ricetta del risotto al radicchio rosso trevigiano, un classicissimo della cucina veneta.
Ecco la ricetta del risotto al radicchio rosso trevigiano, una qualità di radicchio famosa e molto pregiata, che si coltiva nei dintorni dell'omonima città veneta. Personalmente amo molto il radicchio che ha moltissime proprietà che vi consiglio di scoprire in questo approfondimento dedicato, usi e proprietà del radicchio. Ma ora torniamo alla nostra ricetta cominciando subito dagli ingredienti: vi ricordo che se siete vegani potrete utilizzare margarina e parmigiano vegano.
Preparazione 10minuti
Cottura 20minuti
Tempo totale 30minuti
Porzioni 4persone
Calorie 311kcal
Ingredienti
320grammiriso superfino Arborio o Carnaroli, meglio biologico
160grammiradicchio rosso, o Trevigiana, anche in questo caso se di origine biologica
50grammiburro od in alternativa Margarina vegan
1/2cipolla
0,5litricirca di brodo di verdura, con dado vegetale
1bicchierevino bianco secco
Istruzioni
Per prima cosa dovere pulire il radicchio, lavandolo e tagliandolo in striscioline piccole.
Successivamente dovete tritare la cipolla e farla appassire in un tegame insieme al burro (o alla margarina vegetale).
Aggiungete a questo punto il radicchio e il vino bianco e stufate a fuoco basso finché il vino evapora, meglio se coperto.
Aggiungete ora il riso stando attenti a farlo tostare brevemente, dopo di che aggiungete un mestolo di brodo con dado vegetale. Importante, via via che evapora ne va aggiunto altro. Ci vorranno un 15/16 minuti a fuoco medio.
Cotto il riso, spolverate con abbondante parmigiano reggiano o se siete vegani con la variante del parmigiano vegano e mantecate con il burro per 2-3 minuti a fiamma bassa.
Mi raccomando! Servite bello caldo il vostro risotto al radicchio. Buon appetito e gustatevi questa ottima ricetta di risotto!
Risotto al radicchio: ok, ma quale radicchio?
Come dicevamo al principio, stiamo parlando del radicchio rosso di Treviso, coltivato in pochi comuni in provincia di Padova e Venezia, oltre che nella marca trevigiana. E’ il radicchio IGP (Indicazione Geografica Protetta).
Come qualcuno di voi saprà, esistono due varianti di questo radicchio. C’è quello precoce, più ordinario e quello tardivo. Quest’ultimo è decisamente più pregiato, per la sua consistenza croccante e il gusto più deciso, l’inconfondibile gusto amarognolo. Lo riconoscete per la forma delle foglie: lunghe, strette, arricciate verso la punta.
Per il risotto… beh, non c’è bisogno di dirvi che la variante tardiva sarebbe quella da prediligere.
Radicchio precoce: si può usare anche questa varietà per la ricetta del risotto al radicchio rosso trevigiano, ma con la variante tardiva è un’altra cosa.
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