Orto e giardino

Scopriamo tutto sull’uso della torba e le sue proprietà nutritive per le piante

La torba è il primo stadio di formazione del carbon coke. Viene pertanto usata come combustibile, ma, soprattutto, come substrato e pacciamatura per orti e giardini. In commercio esistono molti prodotti a base di torba, come whisky e cuscini anti-contratture. Scopriamola un po’ meglio.

Scopriamo tutto sull’uso della torba e le sue proprietà nutritive per le piante

Torba etimologia

Il significato della parola deriva dal francese tourbe.

Torba significato

La torba è un deposito di resti vegetali impregnati d’acqua.

Detto anche ‘combustibile fossile di età quaternaria’, è costituito per il 50-60% di carbonio, il 5-7% di idrogeno, il 30-40% d’acqua e tra l’1% ed il 3% di azoto.

Come si forma la torba

Si forma nei suoli pieni d’acqua in assenza di ossigeno ed idrogeno (tipicamente, specchi d’acqua paludosi). Ecco perché, a volte, tra gli strati si possono trovare anche insetti e carcasse di altri animali.

A causa dell’acidità dell’ambiente e del freddo, infatti, questi depositi non si decompongono completamente, ma sono in grado di emettere gas serra. Per formarne 1-1,5 mm ci vuole 1 anno!

Torba carbone

Avendo un basso contenuto di acqua e ceneri è da considerarsi un combustibile fossile povero, caratterizzato da una percentuale molto alta d’umidità. Viene utilizzata più che altro per la produzione di elettricità.

Leggera, spugnosa, può contenere fino al 90% d’acqua, che si riduce fino al 30% dopo l’essiccazione. È dunque un carbone di età recente, che viene usato più come concimante e fertilizzante.

La torba fa fumo?

È utile per il riscaldamento laddove manchi legna o combustibili fossili. Ma il suo potere calorifico è molto basso, specie in relazione alla quantità di fumo generata.

Genera fumo anche naturalmente, durante il processo di carbonizzazione e fossilizzazione che la trasforma in lignite, carbone e antracite. Il che avviene solo con l’evaporazione dell’umidità circostante.

Come la torba viene usata nello scotch

Ma è anche utile al processo di distillazione; è infatti responsabile del gusto torbato del whisky. Più la torba brucia (da poche ore ad alcuni giorni), più il whisky sarà torbato.

Quando viene aggiunta allo scotch

Viene unita al whisky al momento della maltatura.

Tramite appositi forni chiamati kiln, i chicchi d’orzo si asciugano, e il fumo generato penetra nei chicchi ancora umidi, dando vita ad un aroma pungente ed affumicato, tipico soprattuto dei whisky scozzesi.

Torba terriccio

È soprattutto unita al terriccio di orti e giardini, poiché essendo acida e fibrosa, rende il terreno leggero e morbido: ideale per le piante ornamentali.

Abbassando il pH del suolo, aiuta nella coltivazione di piante acidofile, come azalea, ortensia ed erica; favorisce la germinazione e tiene lontani i parassiti.

Torba di sfagno

Lo sfagno (Sphagnum) è il cosiddetto muschio della torba. È una pianta acquatica che aiuta nella formazione delle torbiere, acquitrini o paludi dove si forma la torba.

Se essiccato all’aria, lo sfagno diventa ingrediente principale dei terricci per la coltivazione di orchidee, piante tropicali e carnivore, ed è utile nel radicamento delle talee. Quando è verde, fa da substrato e guarnizione per le piante con radici aeree.

Torba acida

È un altro modo di definire la torba di sfagno. Può essere fresata, in zolle o congelata.

Come si raccoglie la torba

  • Torba fresata, raccolta da aprile a settembre dallo strato più superficiale di una torbiera (a circa 1-2 cm dalla superficie). Prima della raccolta, uno strato spesso 2 cm viene rivoltato più volte e fatto essiccare all’aria e al sole e poi travasato in cataste.
  • Torba in zolle, ottenuta tramitel’estrazione in pezzi rettangolari dalle torbiere. Queste mattonelle vengono disposte sulla superficie per essere così asciugate ed essiccate. È la più facile da conservare.
  • Torba congelata estratta ad una profondità di 40 cm. In inverno, la zolla viene rigirata più volte per essere ben esposta al freddo. Fino all’anno successivo, quando viene raccolta (sempre tra aprile e settembre). È la più permeabile.

Com’è fatta la torba

Ma la torba acida si distingue anche per il grado di macinatura:

  • Frazione fine: quella finemente triturata è utile alla coltivazione di ortaggi e per le sementi, ma viene usata spesso anche nei parchi, nei campi da golf e nelle aree pubbliche
  • Frazione media: è quella presente nei terricci universali. Utile a migliorare le condizioni del terreno, si può usare anche per la coltivazione di piante e fiori in vasi e serre
  • Frazione grossolana: è la più permeabile. Si usa dunque come substrato, ed è ideale per la rimessa a dimora in grandi vasiere, per la crescita di conifere, piante da bacche, piante ornamentali, e come pacciamatura per le rose.

Torba acida di sfagno

L’acida di puro sfagno proviene dagli strati superficiali delle torbiere dell’Europa centro-settentrionale, Canada, Australia, Amazzonia, Russia e Sud-est asiatico. Ne esistono di diversi tipi: bionda, scura e nera, a seconda del colore.

Torba colore

Il colore è dato dalla sostanza organica presente in essa. La bionda, ad esempio, deve le sue sfumature gialline allo sfagno. Ciò significa, dunque, che una torba di sfagno giovane risulterà più scura col tempo.

Più è giovane, più la torba risulterà meno decomposta, cioè meno acida. Quella nera è quindi più decomposta, dato che viene estratta dagli strati più profondi delle torbiere.

torba

Torba bionda

La bionda è la più acida, in quanto più ricca di materiale organico (fino al 97% contro il 90% della torba scura); quindi è la migliore per la preparazione di terricci. Ma è anche quella con il minor quantitativo di ceneri, dunque meno adatta ad essere usata come combustibile.

Torba bionda di sfagno

La bionda di sfagno, quindi, è purissima, dal pH molto basso (tra il 3 ed il 3,5). Quasi priva d’azoto e sali minerali, è adatta alla crescita delle piante carnivore.

Torba acquario

Soffice, ricca di sostanze organiche, la nera diventa più porosa in inverno, ed è quella che viene usata per gli acquari, poiché è in grado di nutrire l’acqua con acidi umici ed oligoelementi.

Per le quantità normalmente usate negli acquari, non cambia significativamente la chimica dell’acqua, né è utile ad abbassare il pH. Ciò che rilascia è benefico per certi tipi di pesci; benefici che vengono ridotti in acque dure, dove andrebbe unita ad altri addolcitori d’acqua, come l’acido fosforico.

Utilizzata spesso anche solo per mimare il colore dell’habitat naturale dei pesci da ‘acque nere’, non dev’essere fertilizzata, (poiché tende a rilasciare composti tossici), né di sfagno, perché se immersa per troppo tempo, tenderà a decomporsi.

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Torba dove si compra

Si può trovare nei negozi di giardinaggio, nei vivai e su internet. Quella per aquario, anche nei negozi per animali.

Torba prezzo

Il costo varia a seconda della quantità e della tipologia. Balle da 250 l di bionda di sfagno possono costare sui 40 euro, mentre con dischetti e vasi non si arrivano a superare i 20.

Prezzi simili per quella da acquario in pellet. Ma in commercio la si può trovare anche in granuli compressi, in formato fibroso grezzo e in prodotti liquidi come estratto.

I prezzi si abbassano se si preferisce acquistare il terriccio universale (costituito da percentuali variabili di torba) o la torba biologica pura.

Lo sfagno cresce?

Grazie alla sua capacità di assorbire acqua come una spugna, lo sfagno è in grado di crescere e svilupparsi anche per svariati kmq, dando origine a torbiere dette sfagneti o torbiere di sfagni, caratterizzate da acque acide e prive di sali minerali. Diversi sfagneti si trovano anche in Toscana.

torba

Lo sfagno finirà?

È un organismo vivente. Affinché possa svilupparsi dando origine agli sfagneti, è necessario che si verifichino determinate condizioni chimico-fisiche nell’ambiente circostante, tra cui la costante presenza di acqua.

Perché le torbiere sono importanti

Le torbiere aiutano a regolare il clima rimuovendo dall’atmosfera l’anidride carbonica e immagazzinando, in cambio, carbonio.

Perché le torbiere stanno diminuendo

Tramite l’estrazione e gli interventi di bonifica atti a fare spazio a nuovi campi coltivati, le torbiere stanno diminuendo, in numero e in portata.

In Italia, sono scomparse le torbiere del Parco del Lura, e stanno ritirandosi quelle del Sebino, entrambe in Lombardia.

Dalle torbiere si può ricavare energia rinnovabile?

Essendo il carbone ‘più giovane’, le torbiere non sono una fonte di energia rinnovabile. È infatti meno sostenibile del carbon fossile, in quanto bruciando, genera meno energia ma più anidride carbonica.

Come le torbiere preservano i cadaveri

Questo particolare ecosistema è caratterizzato dalla quasi totale assenza di ossigeno, responsabile della degradazione dei tessuti.

È quindi in luoghi come le torbiere che sono state trovate le ‘mummie di palude’, ovvero cadaveri, anche umani, che hanno mantenuto la pelle e gli organi interni. La torba ne ‘mangia’ invece le ossa, ovvero il carbonato di calcio.

Torba di Ganna

Il Lago di Ganna è un bacino idrografico del comune di Valganna, provincia di Varese. Parte dell’area protetta Parco regionale Campo dei Fiori, include anche la Palude di Pralugano e due torbiere, la Pau Majur in zona di Brinzio, e la Torbiera del Carecc.

Entrambe le zone umide, nonostante siano state interessate, nei secoli, da diversi interventi di bonifica, sono habitat naturale di molte specie di fauna e flora, alcune delle quali rarissime in Italia.

Torba fai da te

Per sostituire la torba nell’acquario, utilizzate un mazzo di foglie morte o pigne d’ontano, che abbassano il pH ed il quantitativo di metalli pesanti; rilasciano acidi umici e hanno proprietà antibatteriche ed antifungine.

Come mezzo per la deposizione e lo stoccaggio delle uova dei killifish, si può invece usare la fibra di cocco.

Un’ottima alternativa per il terreno è ilcompost, che rende il suolo ancor più leggero e drenante. È inoltre nutriente, nonostante richieda irrigazioni più frequenti (ma meno abbondanti).

Un altro substrato sostenibile, che in più favorisce l’accrescimento, la radicatura e la fioritura delle piante in vaso, è la fibra di legno.

In Trentino, presso le aiuole pubbliche, si usa invece la fibra di cocco. Leggero e con un’alta capacità di ritenzione idrica, è in più biodegradabile, e non causa asfissia delle radici.

Le mattonelle di torba sono sostenibili?

Il carbonio presente è di vitale importanza per diverse specie, animali e vegetali. In Svizzera, le paludi sono luoghi protetti sin dagli anni Ottanta, eppure ogni anno vengono ancora estratte 150mila tonnellate di torba.

I pellet di torba sono organici?

I pellet vengono spesso generati da rifiuti organici (di legno, gusci e altri scarti agricoli). Ma, a meno che non ci sia scritto esplicitamente, non sono bio. Paludi e torbiere, infatti, sono spesso collocate in zone industriali.

I vasi di torba fanno bene?

I vasi di torba sono contenitori biocompatibili al 100%. Rendono più facile la messa a dimora senza causare traumi alle radici, e consentono uno sviluppo ottimale di piante e ortaggi.

Possono essere utili soprattutto come semenzai, in quanto alleggeriscono il terreno e lo rendono più poroso.

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La Ica

Web editor freelance per portali e siti che si occupano di viaggi, lifestyle, moda e tecnologia. Districatrice di parole verdi per TuttoGreen dal maggio 2012, nello stesso anno ha dattiloscritto anche per ScreenWeek. Oggi, pontifica su Il Ruggito della Moda, scribacchia di cinema su La Vie En Lumière, tiene traccia delle sue trasvolate artistiche su she)art. e crea Le Maglie di Tea, una linea di magliette ecologiche.

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