Orto e giardino

Scopriamo tutti gli utilizzi dello sfagno

Caratteristiche, proprietà e utilizzi di questo substrato molto drenante

Lo sfagno è un tipo di muschio dalle capacità di assorbimento idrico e umidificanti davvero straordinarie. Inoltre, è anche un ottimo antibatterico e antimicotico. Per queste sue caratteristiche che gli sono proprie, costituisce un ottimo materiale per il substrato, in quanto lo rende più leggero, lo mantiene umido e lo rende più permeabile anche all’aria.

Scopriamo tutti gli utilizzi dello sfagno

Gli appassionati di piante e fiori lo conoscono molto bene, soprattutto chi ama coltivare bonsai, o fare kokedama, ma anche chi ama curare un’orchidea in casa, così come anche coloro che si dedicano alla propagazione per talea.

In natura, lo sfagno cresce nelle paludi e negli ambienti acquitrinosi con clima temperato, tendente al fresco. Quello che però si utilizza solitamente nell’ambito del giardinaggio, viene venduto disidratato. Per questo, prima dell’utilizzo, va fatto rinvenire mettendolo in ammollo in acqua calda e poi strizzato per bene.

Che cos’è lo sfagno

Il suo nome botanico è Sphagnum ed è un tipo di muschio molto leggero e permeabile che appartiene alla famiglia delle Sfagnacee.

Molto diffuso nell’Europa del centro-nord, cresce nelle torbiere. Privo di radici, si presenta sotto forma di filamenti scuri e foglioline di colore verde chiaro. La sua grande caratteristica è quella di assorbire e trattenere grandi quantità di acqua e livello di umidità. Proprio questa sua grande capacità di ritenzione idrica lo rende particolarmente indicato per creare un substrato e un terriccio adatto a chi vuole evitare il marciume radicale, importante soprattutto per alcune tipologie di piante, come le orchidee, le piante carnivore e i bonsai.

Inoltre, possiede anche proprietà antimicotiche ed antibatteriche. Anche per questo è il terreno ideale per la crescita di molte specie di piante.

Dove si trova in natura lo sfagno

Si tratta di un tipo di muschio leggero e molto lungo che si sviluppa nelle paludi, presenti in zone con clima fresco e temperato. In Italia lo si trova solamente in alcune zone di montagna.

Caratteristiche

Si tratta di un materiale:

  • 100% naturale
  • biodegradabile
  • costituito da fibre lunghe
  • senza odore
  • dalla forte ritenzione idrica (ha un potere assorbente che è circa 20 volte il suo peso)
  • con pH acido (compreso fra 4 e 5), agisce come repellente contro parassiti, malattie, microrganismi in decomposizione e agenti patogeni vari
  • riutilizzabile perché ha un ciclo di vita lungo
  • che possiede proprietà isolanti, sia termiche che acustiche
  • ricco di sostanza organica (contiene minerali e oligominerali, come azoto, ferro, magnesio, fosforo e potassio)
  • dalle proprietà antibiotiche e antibatteriche
  • dalla decomposizione piuttosto lenta
  • lavabile e riutilizzabile

sfagno

A cosa serve lo sfagno: benefici e vantaggi

Tenendo conto delle sue caratteristiche e proprietà, vediamo quindi ora e cosa è utile.

  • Prolunga la disponibilità di acqua e umidità per le radici
  • Permette di ridurre la frequenza delle irrigazioni garantendo una certa autonomia idrica
  • Garantisce una buona e duratura ossigenazione del terreno
  • Migliora la struttura del suolo
  • Funge da sistema di filtraggio naturale per acqua e aria
  • Non comporta il rischio di sovra-irrigazione perché non assorbe l’acqua in eccesso
  • Migliora la struttura generale del substrato

Indicazioni consigliate per chi vuole usare lo sfagno

Costituisce un valido supporto colturale per:

  • giardino verticale
  • piante acidofile (orchidee, felci, anthurium, filodendro, bromeliacee, etc…
  • pacciamatura
  • decorazione floreale in generale
  • colture idroponiche
  • root
  • trasporto di talee
  • coltivazione di bonsai
  • letto per animali domestici e bestiame in generale

Per cosa si usa lo sfagno

Come s’è visto, grazie alle sue proprietà, rappresenta l’ambiente di crescita e sviluppo ideale per molte specie di piante.

Qui di seguito andremo a vedere nel dettaglio i suoi più comuni utilizzi.

  • Trattenere un maggior livello di umidità nel terreno (cosa molto utile ed apprezzata per le piante tropicali)
  • Creare il substrato ideale per le piante carnivore
  • Realizzare kokedama, tecnica giapponese per coltivare piante sospese a forma sferica, in maniera molto particolare e dal risultato estetico molto piacevole
  • Creare il substrato per l’idrocoltura
  • Realizzare un tutore per piante rampicanti come il Pothos, la Monstera deliciosa, lo Syngonium…
  • Creare pareti verdi verticali
  • Favorire la propagazione per talea
  • Creare il substrato adatto per i bonsai
  • Favorire la propagazione per margotta, dopo aver effettuato un taglio sul ramo da cui si vuole effettuare la margotta, ricoprirlo con lo sfagno e poi avvolgerlo nella pellicola per alimenti e chiuderne le estremità
  • Mettere a dimora le orchidee, specie se giovani o debilitate a causa di gravi danni alle radici
  • Aumentare l’umidità di una pianta a livello locale, inserendo il vaso con la pianta all’interno di un altro contenitore più grande riempito di sfagno

sfagno

Come si utilizza lo sfagno

Per qualsiasi scopo lo si utilizzo, va sempre reidratato. Prendete la quantità desiderata e mettetela a mollo in acqua tiepida per almeno 24 ore

Poi lo strizzate in modo tale che sia solo leggermente umido e non inzuppato di acqua d’acqua, ed eliminate la polvere ed eventuali residui di lavorazione. Ora è pronto per essere utilizzato, a seconda di quello che volete farne.

Come si usa lo sfagno per orchidee

Come già abbiamo avuto modo di dire, viene spesso utilizzato per la coltivazione di orchidee epifite, come le Phalenopsis, e il Cymbidium varietà piuttosto comuni e diffuse. In particolare, si rivela assai utile in caso di piante molto giovani o debilitate per via marciume radicale. Vediamo allora come procedere.

  • Sciacquate lo sfagno secco e disidratato in acqua calda e poi strizzatelo
  • Riducetelo in piccoli pezzi di 1-2 cm
  • Prendete 1 vaso trasparente e forato sul fondo
  • Sistemate sul fondo del vaso 1 primo strato di sfagno
  • Posizionatevi sopra l’orchidea, dopo avervi tagliato le radici vecchie
  • Riempite il vaso con dell’altro sfagno, senza però comprimere troppo

Come si usa lo sfagno per bonsai

Questo materiale viene spesso utilizzato in varie fasi della lavorazione dei bonsai, soprattutto per la propagazione e per la creazione di un leggero strato di muschio a scopo decorativo.

Come tenere umido lo sfagno

Prima dell’utilizzo, va messo in ammollo in acqua tiepida per almeno un giorno intero. Quindi va poi strizzato perché resti umido.

Quanto dura lo sfagno

Si tratta di una materiale dalla decomposizione lentissima. Lo si può infatti lavare e riutilizzare più e più volte. In pratica, potremmo quasi dire è ha una durata infinita.

È possibile riutilizzarlo solo se appare ancora integro e se non si sbriciola. Evitare il riutilizzo anche nel caso in cui lo sfagno è venuto a contatto con piante malate o che sono state colpite da parassiti.

sfagno

Conservazione dello sfagno

Va conservato in un luogo asciutto e lontano da fonti di umidità. In forma disidratata, se ben conservato, può durare molto a lungo.

Cosa usare al posto dello sfagno

In sostituzione, alcuni suggeriscono di usare il comune muschio, raccolto in un bosco oppure in giardino, ed utilizzarlo dopo averlo preventivamente lavato e fatto asciugare.

Inteso come substrato ideale per alcune colture, al posto dello sfagno è possibile utilizzare l’argilla espansa.

Dove si acquista lo sfagno

Lo si trova nei negozi di piante e nei garden center, dove in genere è collocato nei reparti dedicati alla cura e alla manutenzione di bonsai e di orchidee. Di solito si trova in forma disidratata, venduto in sacchi oppure disidratato e compresso in mattonelle di piccole dimensioni.

Ovviamente, è facile reperirlo online.

Quanto costa lo sfagno

Dai principali siti di comparazione, online sono in vendita sacchi da 2,5 l di sfagno a partire da 3,20 euro.

Approfondimenti tematici

Puoi reperire altre informazioni sul terreno e sulle attività legate a orto e giardinaggio nei seguenti articoli:

Federica Ermete

Nata a Busto Arsizio nel 1982, dopo il diploma si trasferisce a Cremona – dove vive tutt’ora – per conseguire la laurea in ambito umanistico. Sia per formazione professionale che per passione personale, i suoi ambiti di specializzazione sono l’alimentazione, la salute, il fitness di cui è appassionata anche nella vita quotidiana, ed il benessere naturale. Collabora con entusiasmo con la redazione di Tuttogreen dal giugno 2020.

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